INGORDEZZA s.f.

0.1 angodeza, 'ngordezza; f: ingordezza.

0.2 Da ingordo.

0.3 Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.).

In testi mediani e merid.: Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Lo stesso che ingordigia. 2 Misura eccessiva.

0.8 Mara Marzullo 03.11.2006.

1 Lo stesso che ingordigia.

[1] Arrighetto (ed. Battaglia), XIV (tosc.), L. 1, pag. 220.16: Il divoratore avoltoio, e il nero corbo, e la indivina cornacchia alla 'ngordezza del ventre sempre si apparecchiano...

[2] Destr. de Troya (ms. Parigi), XIV (napol.), L. 33., pag. 293.16: E de poy, navecando, lo fortunevole viento ne portao intra Silla et Caribdi et, concessa de cosa che li lloro infiati periculi si stendeno per XV stadii, in quillo luoco l'angodeza de lo mare pił che la mezetate delle nave mandao in abisso, onde tutti li miei compagni, li quali nce navecavano de sopre pererono.

2 Misura eccessiva.

[1] F Donato degli Albanzani, De viris illustribus volg., XIV sm. (tosc.): In questo mezzo quegli che teneano Campidoglio essendo costretti da estrema fame e non avendo speranza di aiutorio, avendo patteggiato la sua salute per danari procuravano di pagare: e pesando l'oro, e contendendo dell'ingordezza de' pesi che i nimici aveano portati, e alle giustissime lamentanze quegli tentando superbe minaccie e sopra a questo i coltelli... || Razzolini, Vite, vol. 1, p. 75.

[u.r. 08.04.2008]