PARTIMENTO s.m.

0.1 partemento, parteminto, partiment, partimenti, partimento, partimentu, partymento.

0.2 Da partire.

0.3 Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.5.

0.4 In testi tosc.: Doc. pis., 1264 (3); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Giudizio universale, XIV in. (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.); Stat. venez., 1366.

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.); Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.); Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.); Pancrazio di Domenico, XIV m. (viterb.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. fare il partimento 2.4.1, 3.1; fare partimento 2.1, 2.1.1, 2.4.1, 3.1.

0.7 1 Trasformazione di una totalità in parti ben distinte; divisione. 1.1 Ripartizione degli elementi di una totalità secondo criteri razionali; classificazione. 1.2 [Mat.] Operazione consistente nel trovare il numero moltiplicando il quale per un numero dato si ottiene un altro numero dato; divisione. 1.3 [Econ./comm. Divisione degli oneri e degli utili di un'operazione commerciale fra i soci nella stessa operazione. 1.4 [Milit. Divisione di un contingente militare in parti distinte finalizzata a ottenere vantaggi strategici. 1.5 Oggetto concreto assunto come elemento di distinzione fra parti di una totalità. 1.6 Estens. Ciascuna delle parti risultanti dalla suddivisione di un luogo; regione. 2 Perdita dell'unione o della contiguità fra più cose o persone; separazione. 2.1 Locuz. verb. Fare partimento: perdere l'unione o la contiguità con qsa altro; separarsi. 2.2 Distacco di elementi uniti fisicamente. 2.3 Scioglimento di un'unione coniugale. 2.4 Abbandono di una relazione amorosa. 2.5 Mancanza o perdita di accordo e di intesa fra più parti; discordia. 3 Atto di allontanarsi da un luogo, per lo più con contrapposizione a cose o persone destinate a rimanere nello stesso luogo; partenza. 3.1 Locuz. verb. Fare (il) partimento: allontanarsi da un luogo, per lo più contrapponendosi a cose o persone destinate a rimanere nello stesso luogo; partire. 3.2 Uscita da una carica. 3.3 [Astr.] [Detto di un astro:] apparente allontanamento da un luogo identificato convenzionalmente sulla sfera celeste; la distanza stessa che ne risulta.

0.8 Francesco Sestito 30.11.2006.

1 Trasformazione di una totalità in parti ben distinte; divisione.

[1] Rainaldo e Lesengr. (Oxford), XIII ex. (ven.), 602, pag. 835: Se vo a partire lo formento, / e' avrò mal partimento: / ché lla cavra avea ersira / del formento molto grand ira, / che 'l tignïa pur per mi / e la paia dava a si.

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. III, 11, pag. 139.12: ma con ciò sia cosa che 'l fermamento si volga continuamente e 'l cerchio de l'orizonte parte il zodiaco in istante, cioè che fa piccolo partimento e con ciò sia cosa che ne la spera sieno grandi cerchi, essi partiranno sé in parti iguali...

[3] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 9, par. 8, pag. 213.9: ancora è ddistribuitore (cioè che ànno a ffare le divisioni o partimento per distribuzioni) e persone (cioè quelli che ffanno le gride o gridi).

1.1 Ripartizione degli elementi di una totalità secondo criteri razionali; classificazione.

[1] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), Tavola generale, pag. 65.28: Questa part de l'ovra conten brevixemament la disposicion del mond, e declara ie partiment, tocant alcuna colsa dey planete.

[2] Savasorra, XIV pm. (pis.), pag. 91.25: Lo partimento dei quadranguli cadeno in 3 guize, e in nela primiera guiza porremo li quadrati [[...]] i ronbi e i ronboidi...

[3] Stat. cass., XIV, pag. 52.2: se p(er) la ventura ad alcuno dispiachese quisto partymento de ly salmy, se ellu iudicarà i(n) alcuno altro modo meliore, ordene <illo> isso...

- [Dei salvati e dei dannati, nel Giudizio].

[4] Quindici segni, 1270-90 (pis.), 444, pag. 259, col. 1: et indelo inferno starano / sì che mai no nd'escerano, / e là serano meritati / di tucti quanti lor peccati. / O che duro partimento, / che non varrà lo pentimento / né rimoçine né orassione / né nulla altra guariscione.

1.2 [Mat.] Operazione consistente nel trovare il numero moltiplicando il quale per un numero dato si ottiene un altro numero dato; divisione.

[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 304.6: se la perla è di maggiore peso sì si ragiona il più per lo detto modo, cioè per lo detto multipricamento e partimento a comunale pregio.

1.3 [Econ./comm.] Divisione degli oneri e degli utili di un'operazione commerciale fra i soci nella stessa operazione.

[1] Libro segreto di Giotto, 1308-30 (fior.), [1319], pag. 440.3: ciascuni de' conpagni ebero la loro parte secondo l'ordine de la conpagnia. Il detto partimento si compiè di fare die 9 di magio anno 1320.

1.4 [Milit.] Divisione di un contingente militare in parti distinte finalizzata a ottenere vantaggi strategici.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 32 rubr., pag. 56.4: Il partimento delle quattro osti de le Virtù per ischierarsi.

[2] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 22, pag. 135.12: Quando partimento si fa, si può fare frode in questo modo: Per la via diritta pochi cavalieri si mandano, e maggior forza di gente nascostamente per altre luogora s'inviano...

1.5 Oggetto concreto assunto come elemento di distinzione fra parti di una totalità.

[1] Inchiesta San Gradale, XIV pm. (tosc.), cap. 60, pag. 178.20: Ma non pertanto ch'elli andoe tanto ch'elli venne ad una croce di pietra ch'era partimento di due vie.

1.6 Estens. Ciascuna delle parti risultanti dalla suddivisione di un luogo; regione.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 113.24: La valle chiamata Gargafia era spessa d'arbori che fanno la pece, e dell'acuto arcipresso, sagrata alla sombalcolata Diana: nell'ultimo partimento della quale ee una ricordevole spilonca, non fatta per alcuna arte.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 9.19: e poi volge a mano diritta [[...]] lasciandosi allo 'ncontro verso tramontana, in piccolo spazio di partimento di mare, l'isola d'Inghilterra...

2 Perdita dell'unione o della contiguità fra più cose o persone; separazione.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 5, pag. 75.20: la quale cosa in quella battaglia grandissima utolità fece. Seguitasi il partimento del popolo da' cavalieri.

[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 42, vol. 3, pag. 133.12: ma se fosse molto lungo questo partimento, fa raffreddare ed uscire di mente l'amistade...

[3] Giudizio universale, XIV in. (ver.), 61, pag. 58: quando verà l'ora e 'l ponto e 'l dì / k'el me serà mester partir da ti, / e far partiçon de qui el çorno, / quando el Re de gloria à çuigar el mondo; / mo ben so e' k'al nostro partimento / serà mester piçol tençonamento...

[4] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 33.20: Voiandose partire l'uno da l'altro, inançi che ello intrasse in nave, san Petronio se volse a l'imperadore Teodoxio e a tuta quella çente e disse: «Padre d'amore grandissimo che vui me side, e vui fijoli, per la gratia del mio partimento io sì ve do la mia beneditione [[...]]»

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 2, vol. 2, pag. 109.25: O que gran sapiencia, la quali eciande' in issu lu partimentu di la vita non si sappi nì potti aminticari si medemma.

2.1 Locuz. verb. Fare partimento: perdere l'unione o la contiguità con qsa altro; separarsi.

[1] Monte Andrea (ed. Contini), XIII sm. (fior.), son. 3.10, pag. 464: poi dal corpo l'arma fosse partita, / fora saria di tanto strug[g]imento; / ma di tal guisa ho questa ferita, / non farò da dolor mai partimento.

[2] Ugo Panziera, Trattati, a. 1330 (tosc.occ.), 12, cap. 8, pag. 85, col. 22.19: Et poi finalmente per horribile morte la sua anima fece dal corpo partimento.

2.1.1 Locuz. verb. Fare partimento: non dare continuità (a un'azione); smettere.

[1] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 7.53, pag. 510: Nessuno reprendemento / tale me sse porria dire, / k'io facesse partemento / da lo Signore servire...

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 31, terz. 67, vol. 2, pag. 84: L'anno seguente il Re di Francia [[...]] mise in mare Armata grande, e bella / contro al Re d'Inghilterra; e partimento / da questo fo per dir d'altra novella.

2.2 Distacco di elementi uniti fisicamente.

[1] Stat. fior., c. 1324, cap. 6, pag. 33.34: Ma in tutti gli altri malefìci [[...]] de li quali morte overo partimento di membro da tutto il corpo [[...]] quello medesimo sia osservato...

2.3 Scioglimento di un'unione coniugale.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 113.5: Partimento di matrimonio tra marito e moglie dallo edificamento della nostra cittade infino a cento anni non era stato nessuno.

[2] Andrea Cappellano volg., a. 1372 (fior.), L. 1, pag. 211.13: Quando lo marito si crede menar moglie che vergine sia, aperta poi la verità [[...]] segue di matrimonio perpetuale partimento, e così della femmina cresce infamia...

2.4 Abbandono di una relazione amorosa.

[1] Mastro Francesco, XIII sm. (fior.), son. 5.1, pag. 201: Dolze mia donna, 'l vostro partimento / m'ha tolto gioco ed in pensier m'ha miso, / perzò che tutto 'l mio dilettamento / è di veder lo vostro adorno viso...

- [In contesto relig.].

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 67.2, pag. 277: Amor, di' la cascione de lo tuo partemento, / ché m'hai lassata afflitta en gran dubitamento...

2.4.1 Locuz. verb. Fare (il) partimento: abbandonare una relazione amorosa.

[1] Guittone, Rime (ed. Contini), a. 1294 (tosc.), Canz. 3.97, pag. 204: per che chi 'l partimento / più avaccio fa, men dann'ha 'l parer meo.

[2] Fr. Ismera Beccanugi, Per gran, XIV pm. (fior.), 68, pag. 62: Se alla mia donna ritorno per certo / Giammai da lei non farò partimento.

2.5 Mancanza o perdita di accordo e di intesa fra più parti; discordia.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [La Vecchia], pag. 89.4: Mai la descordia e lo partimento sì morde grievementre lo pieto de quili qe ama, [...] ga grande conbatemento le soi plage.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 12: qui(n)de p(er)ve(n)gnano li tradime(n)ti dele padrie, qui(n)de li partime(n)ti mo(r)tali coli nimici diceno che ne nasceno...

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 127.4, pag. 498: Emperzò che l'aversario, / chi desconza cartorario, / fé prumer comenzamento / donde vegné partimento / divixion e guerra dura / de Creator a creatura...

3 Atto di allontanarsi da un luogo, per lo più con contrapposizione a cose o persone destinate a rimanere nello stesso luogo; partenza.

[1] Doc. pis., 1264 (3), pag. 387.5: Et che di tucte le mercie le quale venderano, debbiano pagare lo decino in delo loro partime(n)to quelli che partire si vorrano. Et quelli che partire no(n) si vorrano, (et) vorrano dimorare, debbiano lo dicto diricto pagare...

[2] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 565, pag. 43: Al partimento del'angelo s'axembia li pastur, / Parlando l'un contro l'altro e digando inter lur...

[3] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 7, pag. 18.5: come Dio onnipotente si partio da Adamo e da Eva quando gli ebbe tratti di paradiso e posti in su la terra nel mondo, e le maledizioni che diede loro nel suo partimento...

[4] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 18, pag. 222.22: E partissi Pompeo, et andòne verso l'isola di Metellina [[...]]. Ma molti Romani rimasero nel campo dopo el partimento suo...

[5] Legg. Transito della Madonna, XIV in. (abruzz.), 38, pag. 21: Et isso recepìola e con essa se·nne andao / plangendo e lacremando ad alta voce, / perciò che Dio mira nella croce. / Santu Ianni intese lu sou commandamento, / assai fo dolorusu dellu parteminto...

[6] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 12, pag. 221.16: et da l'autra parti pinsau truvari via per la quali si ·ndi putissi andari. Ma la crudili dea li nigau lu partimentu.

[7] Perugia e Corciano, c. 1350 (perug.), cap. 8, pag. 97.27: E a la fine de suo partimento fa grande onore a Vivante e priega loro molto che debbiano andare a loro palaçço...

3.1 Locuz. verb. Fare (il) partimento: allontanarsi da un luogo, per lo più contrapponendosi a cose o persone destinate a rimanere nello stesso luogo; partire.

[1] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 12, ott. 64.3, pag. 655: Né era ancor, dopo 'l suo nascimento, / tre volte cinque Appollo ritornato / nel loco donde allor partimento...

[2] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 456, pag. 52: Per noi fo Deo placimento / de quello luoco fare partimento.

[3] Pancrazio di Domenico, XIV m. (viterb.), [ball.].13, pag. 150: Da poi che tu facisti 'l partimento / e da Civita Cella, / lassasti lo mio cor en gran tormento...

3.2 Uscita da una carica.

[1] Stat. venez., 1366, cap. 77, pag. 36.23: Cum ço sia cosa che in li capitolari deli conseieri e de tutti officiali, che se elli serà ellecti ad alguna cosa debia refudar l'officio infra certo tempo, et alguni stia in officii in chi a alo dì del so partimento, façando excusatione ch'elli no sa quando debia andar, preso parte che incontenenti che algun deli preditti conseieri, çudesi et officiali prometterà esser ala cosa ala quale ello serà stado electo, sia fora de l'officio in lo qual era, o s'el serà stado conseiero o çudese o altro official.

3.3 [Astr.] [Detto di un astro:] apparente allontanamento da un luogo identificato convenzionalmente sulla sfera celeste; la distanza stessa che ne risulta.

[1] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), II, 57, pag. 186.17: Nota che la grandissima declinazione del sole è quel partimento che fae il sole da l'equinoziale verso i poli tanto oltre quanto più può, ed è questo partimento 23 gradi e 33 minuti.

[u.r. 04.07.2011]