DONATORE s.m.

0.1 ddonatore, donador, donaor, donatore, donatori, dunatur, dunaturi.

0.2 DELI 2 s.v. donare (lat. donatorem).

0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); IV Catilinaria volg., 1313 (fior.).

In testi sett.: Disticha Catonis venez., XIII; Amore di Gesù, XIV in. (ver.); Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Chi fa un dono, chi dona qsa. 1.1 [Detto di Dio (e anche dei santi, dello Spirito Santo, dell'albero della Croce, nonché di divinità pagane):] donatore di ogni bene, di virtù, di vita. 1.2 Estens. Persona generosa, liberale. 2 Chi dà, fornisce (qsa di utile o opportuno). 2.1 [Con rif. ai frutti prodotti dagli alberi]. 2.2 [In senso morale:] chi concede (qsa). 3 Chi suscita (un sentimento, una sensazione di gioia o dolore). 4 [Dir.] Chi fa una donazione.

0.8 Paola Picecchi 08.11.2006.

1 Chi fa un dono, chi dona qsa.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 47, vol. 3, pag. 392.14: Seneca dice: L'uomo non sa grado del dono lungamente dimorato intra le mani del donatore, perchè chi molto dotta è prossimano a nascondere; e chi tardi dona, lungamente pensa di non donare.

[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 158.10: Le quali io non per tanto dispregio; imperciocchè li doni, li quali sono preziosi per lo loro donatore, sempre sono da essere tenuti cari...

1.1 [Detto di Dio (e anche dei santi, dello Spirito Santo, dell'albero della Croce, nonché di divinità pagane):] donatore di ogni bene, di virtù, di vita.

[1] Poes. an. ven., XIII, 399, pag. 147: O alboro çusto, santo e glorioso, / Luxe, splendor e balsemo olitoso, / Donador cortese, de gracie pleno, / Dame secorso e no me vegnir a meno.

[2] Orazione ven., XIII, pag. 129.14: O deletissimo spirito sancto, abrasidor de anime, fogo d' amor, consumador de l' onfension, donador de vertude, sotelissimo inspirador de quela dolce passion, mo eo ve prego, dolcissimo consolador, avrì la porta del mio cor e mandè dentro da [sic] queli radij d' amor e covrì l' anima de s[p]lendor e metè-nde en quela dolce passion.

[3] Poes. an. urbin., XIII, 24.94, pag. 593: Pate, del be[n] ke tTu m'ài dato / poco Te nn'ò rengratïato, / nanti so' stato molto ingrato / a ccosì largo donatore.

[4] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 25.196, pag. 155: tutto lo tuo desire / donqua sia collocato / en quello esmesurato / d' onne ben donatore.

[5] Amore di Gesù, XIV in. (ver.), 162, pag. 51: Or ne conven dolcissimo Segnor, / bon e cortes e largo donaor, / ke per lo nostro cor soletamento / el ne rendo sì gran pagamento...

[6] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 12, 46-60, pag. 278, col. 2.22: Lo qual sonio fo ch'ella vedea nascer de lei un cane, che portava una faxella de fogo in bocca, la quale infiammava tutto 'l mundo, e questo ave a significare che quel nado dovea essere vertuoso predegadore e accendedore de fe' cattolica; in prima vertuoso, com'è ditto del 'veltro' nel primo dell'Inferno; latradore, çoè predegadore; infiammadore, çoè donatorede vertú de carità .

[7] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 4, cap. 17, pag. 142.34: Ricunta ancora sanctu Gregoriu e dichi ki non sulamenti solinu appariri li sancti quandu morinu pirsuni sancti et electi, ma ecciamdeu jpsu midemi Xristu loru appari, lu quali è acturi e dunaturidi vita.

[8] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 16.3, pag. 720: O voi, qualunque iddii, abitatori / delle superne e belle regioni, / di tutti i ben cagioni e donatori...

1.2 Estens. Persona generosa, liberale.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 8: Et qua(n)do p(er) volere l'altrui benvogliensa l'omo vuole essere donatore, no(n) accati tal be(n)vogliensa da cui elli dà qua(n)to accata odio da coloro cui elli tolle.

[2] Disticha Catonis venez., XIII, L. 1, dist. 40, pag. 54.10: Alguante fiade seràs donador a li cognosudi (et) a l[i] cari amisi; quando tu seràs biad, sempre seràs proseman a ti.

[3] Cronica deli imperadori, 1301 (venez.), pag. 205.15: el qual molto vegniva temudo, imperzò che Narses era homo molto pietoso, in la religion catholico, in li puovri donador, studioso in reparar le chiesie deli Santi; alle vigilie e alle oration tanto era intento, che più avea vitoria per prieghi che 'l faxeva a Dio, che per batalgia de arme.

[4] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 51.14: Colui non pensa che Lentulo, donatore e prodico, possa es(er)e altresì apellato popolano, conciosiachosa che de la morte del popolo di Roma e del distrugimento di questa cittade chosì acierbamente come crudelmente pensòe.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), Proemio, pag. 10.11: Ora resta del suo nome dire alcuna cosa; cioè ch'elli fu nominato Dante; cioè donatore, lo quale nome degnamente li si conviene: imperò che graziosamente fece dono ad altrui di quello che Idio li avea prestato...

2 Chi dà, fornisce (qsa di utile o opportuno).

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 5, vol. 2, pag. 86.19: Et in cutal guisa issu dunau debitu modu di suppliciu a la ligi di la equitati partendu si medemmi cun maravilyusu temperamentu intra misericurdiusu patri et iustu dunatur di ligi.

2.1 [Con rif. ai frutti prodotti dagli alberi].

[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 4, pag. 366.18: le mele salvatiche, le castagne, i fichi, le noci e mille spezie di frutti, de' quali così come spontanei producitori erano gli alberi, così similemente liberalissimi donatori...

2.2 [In senso morale:] chi concede (qsa).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 346.14: Al donatore della sua libertade, e già sicome a suo padrone, a veduta del popolo romano per merito rendè riconoscimento del ricevuto beneficio.

3 Chi suscita (un sentimento, una sensazione di gioia o dolore).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 44, pag. 424.34: del secondo diremo, cioè amore per diletto: al quale, veramente, niuno, che virtuosa vita disideri di seguire, si dovria sommettere, però che egli è d' onore privatore, adducitore d' affanni, destatore di vizii, copioso donatore di vane sollecitudini, indegno occupatore dell' altrui libertà, più ch' altra cosa da tenere cara.

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 21.4, pag. 22: Biasiman molti spiacevoli Amore / e dicon lui accidente noioso, / pien di spavento, cupido e ritroso, / e di sospir cortese donatore.

4 [Dir.] Chi fa una donazione.

[1] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 2, cap. 34, vol. 1, pag. 399.8: costregnarò quello cotale venditore o vero donatore di ragione a restitutione di quello che avrà ricevuto dipo la donagione o vero datione o vero cessione di ragione, o vero a restitutione di prezo allui per essa pagato et a colui a cui la donagione, vendigione o vero cessione di ragione farà...

[2] Stat. pis., a. 1327, L. 3, cap. 54, pag. 158.30: sì veramente, che lo notaro de la Corte, lo quali lo scrivesse lo decto bando in su li acti de la Corte, quella carta o bando non possa nè debbia scrivere sensa la presensa, consentimento et volontà delle parte, cioè del venditore et del comperatore della cosa di che lo bando fusse meso, overo del donatore et ricevitore de la cosa...

[3] Stat. perug., 1342, L. 2, cap. 54, par. 2, vol. 1, pag. 435.17: overo perché la ditta cosa venduta, secondoché ditto è, tenessero overo avessero overo conducessero a coptomo overo a lavoreccio overo a pescione, non possano essere ditte egl dicte vendetore, donatore e alienatore avere posseduto la ditta cosa venduta, de la qual cosa apaiano le cose de sopre scritte, e non tenere el contratto de la vendegione per pretesto del ditto statuto.

[u.r. 24.10.2011]