DONATRICE s.f./agg.

0.1 donadrixe, donatrice, donatrici.

0.2 DEI s.v. donare (lat. tardo donatrix).

0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.).

In testi sett.: Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Colei che dà agli altri spontaneamente, senza chiedere una contropartita. 1.1 Colei che concede qsa di propria volontà. 1.2 Colei che dona con eccessiva larghezza e prodigalità (in partic. le sostanze altrui). 2 [Detto della ricchezza:] colei che procura beni, vantaggi (materiali). 2.1 [Detto della Madonna:] colei che elargisce beni spirituali. 3 [Con rif. all'azione di una divinità o della fortuna:] colei che suscita un sentimento (o anche un dolore). Anche agg.

0.8 Paola Picecchi 06.11.2006.

1 Colei che dà agli altri spontaneamente, senza chiedere una contropartita.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 4, cap. 8, pag. 322.20: Però che, avvegna Dio che intorno a diecimila nostri cittadini del rimanente della battaglia di Canne con alimenti sostentoe benignissimamente in Canusio, ampoi, salvo lo stato delle sue ricchezze, si rendeo al popolo romano cortese donatrice.

1.1 Colei che concede qsa di propria volontà.

[1] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 9, pag. 385.12: A me omai appartiene di ragionare; e io, carissime donne, da una novella simile in parte alla precedente il farò volentieri, non acciò solamente che conosciate quanto la vostra vaghezza possa ne' cuor gentili, ma perché apprendiate d'essere voi medesime, dove si conviene, donatrici de' vostri guiderdoni senza lasciarne sempre esser la fortuna guidatrice, la qual non discretamente ma, come s'aviene, smoderatamente il più delle volte dona.

1.2 Colei che dona con eccessiva larghezza e prodigalità (in partic. le sostanze altrui).

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 341-50, pag. 102.4: sì che, dove io tesoriera avere mi credea, donatrice, scialacquatrice e guastatrice avea.

2 [Detto della ricchezza:] colei che procura beni, vantaggi (materiali).

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 32.36, pag. 143: Intendi adunque e vedi che felice / costei non puote giammai fare alcuno, / posto che del mondan sia donatrice.

2.1 [Detto della Madonna:] colei che elargisce beni spirituali.

[1] Laud. Battuti Modena, a. 1377 (emil.), 30.20, pag. 58: Vui siti ragina inperatriçe, / de tute gratie donadrixe, / aidati le aneme peccadrixe / che die e nocte ve clamanno.

[2] Laudario Magliabech., XIV sm. (fior.), 37.20, pag. 162: Pia e larga donatrice, / del nostro amore tu se' nudrice: / se cci 'l presti, il cuore ne dice / che d'amore ne crescerìa.

3 [Con rif. all'azione di una divinità o della fortuna:] colei che suscita un sentimento (o anche un dolore). Anche agg.

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 45.9: Or ètti cara la fortuna presente sanza fede di dimoranza e donatrice di tristizia, fatta la dipartenza?

[2] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 29, pag. 762.30: E la dea medesima di questi amori donatrice alcuna volta infiammò se medesima, e brievemente tutto il cielo ha sentito questi caldi da' quali i terreni non sono stati esenti.

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 25, pag. 137.29: Ma io, ancora nuova, te delle passioni dell'anima donatrice non sappiendo che tanta parte avessi ne' regni d'Amore, come volesti, m'innamorai, e quello giovine amai, il quale tu sola, e altri no, parasti davanti agli occhi miei allora che io più ad innamorar mi credea essere lontana.