FIACCARE v.

0.1 fiacare, fiacate, fiacato, fiacca, fiaccale, fiaccali, fiaccalo, fiaccando, fiaccandosi, fiaccandoti, fiaccano, fiaccar, fiaccarà , fiaccarci, fiaccare, fiaccarle, fiaccarli, fiaccarlo, fiaccaro, fiaccarollo, fiaccarono, fiaccasse, fiaccata, fiaccate, fiaccati, fiaccato, fiaccava, fiaccha, fiacchar, fiacchare, fiacchato, fiacche, fiaccherae, fiacchi, fiacco, fiaccò, fiaccollo, fiaccossi, fiachate, fiache, fiacheremo, fiacò, fiacossi, flacato, flacerebe, fyaccho, xacagi, xachar, xachi.

0.2 Da fiacco 1.

0.3 <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>: 1.2.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Stat. pis., 1318-21; Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm.

In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311.

In testi mediani e merid.: Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.).

In testi sic.: Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.).

0.5 Nota fyaccho part. pass. forte.

Locuz. e fras. fiaccare della voce 3.

0.6 N L'es. «Le piccole zittelle si fiaccavano e menavansi a disonore» dalla Cronica dell'Anonimo rom. cit. da GDLI s.v. fiaccare col signif. di 'violentare, stuprare' non trova riscontro nell'ed. Porta: cfr Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 153.9: «Le piccole zitelle se furavano e menavanose a desonore».

0.7 1 Distruggere l'integrità di un oggetto solido (anche pron.). 1.1 [Rif. a un liquido]. 1.2 [Rif. a una (parte del) corpo]. 1.3 Estens. [Rif. a un legame, una costrizione]. 1.4 Perdere l'integrità fisica, cadere o andare in pezzi. 2 Scuotere fortemente, con effetto distruttivo (anche fig., con oggetto astratto). 2.1 Privare (un essere vivente, una facoltà fisica) della forza naturale (anche pron.). 2.2 Indebolire moralmente, abbattere. 2.3 Pron. Darsi tormento. 3 Sost. Fras. Fiaccare della voce: falsetto.

0.8 Marcello Barbato 21.02.2007.

1 Distruggere l'integrità di un oggetto solido (anche pron.).

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 4, cap. 22, pag. 167.22: I grandi sassi per gli onagri, cioè per gli grandi dificj gittati, non solamente gli uomini, e cavalli magagnano, ma de' nemici ancora i grandi dificamenti fiaccano.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 33.3, pag. 68: Quand' i' vidi i marosi sì 'nforzare / Per lo vento a Provenza che ventava, / C[h]'alberi e vele e ancole fiac[c]ava, / E nulla mi valea il ben governare, / Fra me medesmo comincià' a pensare / Ch'era follia se più navicava, / Se quel maltempo prima non passava / Che dal buon porto mi facé' alu[n]giare...

[3] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 6.9, pag. 410: vïuol' e ros' e fior', ch' ogni uom v' abagli; / e rompere e fiaccar bigordi e lance...

[4] Stat. pis., 1318-21, cap. 10, pag. 1095.27: E siano tenuti li consuli di cercare le canne e le misure tucte del grano, oglio e d' ogni cosa, e li pesi delle stateie e delli marchi e bilancie di banchi, almanco volte tre in del loro officio. E se dipo' lo dicto comandamento troveremo alcuna delle dicte cose, canne non essere dritte e iuste, quelle canne fiacheremo, e a colui di cui la dicta canna fi' tolleremo per pena soldi XX di pisani.

- [Rif. a una nave:] naufragare.

[5] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 36, pag. 188.6: Or mi di': affogherebbe il mare lo 'mperadore come un altro omo? Guardisi pur che la nave non si fiacchi!

- Fiaccarsi in pezzi.

[6] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 8, pag. 24.28: Et essendo gionto alla porta davanti el cavaliere, sanza altro parlamento, l'uno disfida l'altro; et essendosi riscontrati insieme, si derono due grandissimi colpi, che loro grosse lancie si fiaccarono in pezzi; e fornito il corso, sì missero mano a loro taglienti brandi, et cominciarono una crudele e pericolosa battaglia.

- Metaf.

[7] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 80.38, pag. 113: Signor de la mia fine et de la vita, / prima ch'i' fiacchi il legno tra li scogli / drizza a buon porto l'affannata vela.

1.1 [Rif. a un liquido].

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 6, cap. 7, pag. 178.8: Pompeo che avea ritratta sua gente colà ove Sciva e li altri erano morti, non stava più in posa che 'l mare quando la roccia li à fiaccato l'onde; anzi enfiava come fa el mare che ricovera l'onde, e rifiere a la roccia tante fiate che ne schiava la pietra.

1.2 [Rif. a una (parte del) corpo].

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 40, cap. 8, par. 6, pag. 581.25: Avvegnaché Eli sommo sacerdote in sé fosse buono, ma perocché egli non gastigò i mali de' suoi figliuoli, ricevette la punizione della vendetta divina in sé e in loro; sicché uccisi i figliuoli, egli, cadendo di sedia, fiaccò il collo e morìo.

[2] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 99.29, pag. 455: E en Ven[e]z[i]a era un marinar / usao scregnir e mar parlar, / che De' vose atemorir, / per zo che tropo usava dir / xachar lo morro a pusor, / e menazando star con lor.

[3] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 8, pag. 499.4: Alcide Ercule sè medesimo gitta nel fuoco con istrabocchevole salto: questo Cacco, gittante vani fuochi, nelle tenebre piglia e stringeli la gola, e, crepati occhi, il capo li fiacca; il quale aveva imbolato quattro tori e due vacche, le quali avea tirate per la coda, acciò che per le loro orme non fossono ritrovate...

[4] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 135.8, pag. 254: ma fatto giá per amor malizioso, / tosto nel cor gli fu scusa caduta, / e 'l capo alzò col viso lagrimoso, / e disse: - Madre mia, quando tornava, / istaman, caddi, e tutto mi fiaccava.

[5] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 230.2: MCCII. Nel mese di Maggio Fiorenza disfece Castello Nebule e Simifonti in tempo di Guido Alberti potestade di Fiorenza, et de lì fue cacciato con molti della cittade di Fiorenza e fiacossi la coscia.

1.2.1 Fig.

[1] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 3, pt. 2, cap. 15, pag. 257.15: La quinta cosa si è, che nel consiglio l'uomo non vi die dire cosa che piaccia ad altrui per lusinga, ma dire la verità, perciò che molti lusingando ei signori e li amici, lor fanno ispesso fiaccare il collo...

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 4, par. 4, pag. 557.15: Noi non disideriamo lode d' uomini, né di loro biasimo ci spaventiamo; perché, curando noi di piacere a Dio, le minacce degli uomini fermamente non tememo, perocché Dio fiacca le ossa di coloro che disiderano di piacere agli uomini...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 27.3, pag. 35: Il successor di Karlo, che la chioma / co la corona del suo antiquo adorna, / prese à già l'arme per fiacchar le corna / a Babilonia, et chi da lei si noma...

1.3 Estens. [Rif. a un legame, una costrizione].

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 18, cap. 4, par. 6, pag. 315.17: Le peccata di coloro, de' quali è avuta mala opinione, sì tornano in infamia de' loro amici. Questi cotali debbono essere curati con ammonimenti buoni, e se non si correggono, non si dee incontanente fiaccare l' amistà, ma a poco a poco, come bene disse il Savio, si dee discucire.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 70, pag. 165.14: Noi non dobbiamo in neuna cosa tanto compiacere al nostro animo, quanto nella morte. Vadasene onde la volontà lo ne porta, o con ferro, o con laccio, o con veleno fiacchi il legame del servaggio.

1.4 Perdere l'integrità fisica, cadere o andare in pezzi.

[1] Mastro Francesco, XIII sm. (fior.), canz. 1.24, pag. 178: Vedut'ho, per contastare / al vento, perc' ha potenza, / pender l'albore e fiacare / e cader sanza difenza.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 7.14, vol. 1, pag. 110: Quali dal vento le gonfiate vele / caggiono avvolte, poi che l'alber fiacca, / tal cadde a terra la fiera crudele. / Così scendemmo ne la quarta lacca.

2 Scuotere fortemente, con effetto distruttivo (anche fig., con oggetto astratto).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 12.15, vol. 1, pag. 193: e 'n su la punta de la rotta lacca / l'infamïa di Creti era distesa / che fu concetta ne la falsa vacca; / e quando vide noi, sé stesso morse, / sì come quei cui l'ira dentro fiacca.

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 100, pag. 328.24: E ch'egli riprenda la lussuria, cacci la libidine, fiacchi la impotenzia...

[3] Cecco Nuccoli (ed. Marti), XIV pm. (perug.), 18.6, pag. 711: Empara di tacer e farai meglio, / e guarda che chi t' ode non te fiacche... || «non abbia ragione di colpirti» (Marti).

[4] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 32.42, pag. 72: sì che questa Fortuna / nostra bianchessa imbruna, / et rompe e fiaccha in noi ogni processo / fuor di vertù commesso; / et questo fa però che l'alte stelle / guardi ciaschuno e chi le fece belle.

[5] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.78, pag. 298: e con questo furor<e> reo e soperchio / ciascun del cerchio / al ben comun s'atacca: / chi 'l fiacca / e chi l'amacca / e ciascun ride. / Per questo si conquide / la terra e si divide, / perché con stride l'un l'altro discaccia...

- [Con valore pos.].

[5] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 2, pag. 432.13: O Ihesu Cristu dulchiza d'amuri, dulci Signuri ka xachi el cor d'amur di li toi <santi> amanti...

2.1 Privare (un essere vivente, una facoltà fisica) della forza naturale (anche pron.).

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 1, cap. 3, par. 5, pag. 37.18: Delle medicine purgative Avicenna pone molti mali nel primo canone, e dice che sono venenose, e che sanza dubbio fiaccano la natura e invecchiano...

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 6.54, vol. 1, pag. 101: Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: / per la dannosa colpa de la gola, / come tu vedi, a la pioggia mi fiacco.

[3] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), canz. 4.56, pag. 16: Cusì, lasso, inamorato e straccho / desiderava morte / quasi per canpo al diverso martiro; / ché 'l planto m'avia çà sì rotto e fyaccho, / oltra l'umana sorte, / ch'eo mi credea ultimo onni suspiro.

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 13, pag. 23.21: Essendo li duci de' Greci fiaccati e stracchi per la lunga guerra, volendo tornare a casa, e da' fati essendo impediti, fecero fare un grandissimo dificio di legname, al quale posero nome cavallo di Pallade.

2.2 Indebolire moralmente, abbattere.

[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 34, pag. 59.19: Fortezza è una virtù d'animo per la quale l'uomo né per tribulazioni del mondo si fiacca, né per lusinghe de la Ventura monta in altura.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 25, cap. 1, par. 3, pag. 391.4: amore di femmina dimenticamento di ragione e prossimo a pazzia, e per niuno modo si conviene all' animo dei savi: turba i consigli, gli alti e nobili spiriti fiacca, da sommi pensieri a minimi reca; fa gli uomini lamentevoli, adirosi, di matto ardire, di vili lusingherie, di duro imperio, e in tutto inutili...

2.3 Pron. Darsi tormento.

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Paris, pag. 146.2: Veramente io mi pento allora di ritrovarmi nel vostro albergo, quando dinanzi a' miei occhi quello sfacciato getta le sue braccia in sul tuo collo. Allora io mi fiacco tutto, ed hoe una grande invidia.

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 137.5, pag. 192: L'avara Babilonia à colmo il sacco / d'ira di Dio, e di vitii empii et rei, / tanto che scoppia, ed à fatti suoi dèi / non Giove et Palla, ma Venere et Bacco. / Aspectando ragion mi struggo et fiacco; / ma pur novo soldan veggio per lei, / lo qual farà, non già quand'io vorrei, / sol una sede, et quella fia in Baldacco.

3 Sost. Fras. Fiaccare della voce: falsetto.

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19, vol. 2, pag. 305.34: E generalmente molto biasimano li Santi il fiaccare della voce, e far voci false, e altri biscantarelli, per li quali l'uomo più intende di piacere agli uomini della voce, che a Dio della sentenza delle parole.