DISPREGIATO agg.

0.1 despresià , despresiada, despresïadha, despresiado, despresïado, despresïao, despresiato, desprexià , desprexiaa, desprexiao, desprexiato, desprisiata, dexprexiada, dispregiata, dispregiate, dispregiatissima, dispregiato.

0.2 V. dispregiare.

0.3 Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.): 1.

0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; IV Catilinaria volg., 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.); Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.).

0.7 1 Di scarso valore (per lo più in senso morale). 1.1 Indebitamente considerato di scarso valore. 2 [Di qsa a cui si attribuisce valore sacro:] non considerato con il debito rispetto. 3 In condizione di sottomissione. 4 Che non attribuisce importanza al proprio aspetto fisico; trascurato. 4.1 [Dell'abbigliamento:] volutamente non curato. 4.2 [Di una persona:] privo di attrattive estetiche. 5 Che sminuisce la propria virtù; inopportunamente o falsamente umile. 6 Non tenuto in nessun conto; ignorato. 7 In condizione di grave sofferenza (?).

0.8 Francesco Sestito 16.10.2006.

1 Di scarso valore (per lo più in senso morale).

[1] Patecchio, Splanamento, XIII pi.di. (crem.), 560, pag. 582: luxurïosa causa è 'l vin, qi tanto l'ama; / molt è despresïado l'om qe tropo n'abrama.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 25, pag. 307.25: piacere a malvagi è despiagere: ché lloro non piace che cosa non-piacentera, nè seguen già nè pregiano che dispregiata.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 134.120, pag. 525: no te par gran vilania, / [[...]] / ch'elo no usa volunter / lo don che i a faito so ser? / E cossì la cossa donaa / par vir e desprexiaa.

[4] IV Catilinaria volg., 1313 (fior.), pag. 57.6: Io vegio avere me ricievuto tanta moltitudine di nemici quanta è la potenzia de' congiurati, la quale voi vedete es(er)e grandissima; ma io la giudico es(er)e sozza e debole e dispregiata e schaciata.

1.1 Indebitamente considerato di scarso valore.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 39, cap. 5, par. 6, pag. 561.2: Colui, cui altri dispregia, scalpitalo sanza dubbio, ma trapassalo: neuno nuoce pertinacemente e diligentemente all' uomo dispregiato...

2 [Di qsa a cui si attribuisce valore sacro:] non considerato con il debito rispetto.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 217.20: Ma Ciane, piagnente la tolta iddea e le dispregiate ragioni della sua fonte, porta nella cheta mente fedita da non potere racconsolare...

3 In condizione di sottomissione.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio mensium, 68, pag. 5: E anc de mi - dis quello - sempre á Zené beffao, / Sempre el m'á tenudho com serv despresïao.

4 Che non attribuisce importanza al proprio aspetto fisico; trascurato.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 127, pag. 295: Dal di ke 'l so fïol se 'n ze furtivamente, / La matre suspirando, planzand amaramente, / Tuta despresïadha de leg e 'd vestimente, / Zamai no 's part la doia dal cor e da la mente.

[2] Elucidario, XIV in. (mil.), L. 1, quaestio 140, pag. 122.16: Ma perzò ke li homini del mondo no poraveno sofrire sì grande clarità com era la Soa, El vosse aparire in forma dexprexiada e soza.

[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 10, 46-69, pag. 180, col. 2.16: Sul palaço de Davit si era ad una fenestra la mugliere ch'avea nome Micol e vegendo lo Re cussí despresiado de veste, fevase beffe de lui...

4.1 [Dell'abbigliamento:] volutamente non curato.

[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 14, cap. 3, par. 5, pag. 265.24: Di santo Agustino medesimo si legge, che sue vestimenta e calzamenta né troppo erano forbite né molto dispregiate, ma erano a maniera ammodata e convenevole.

[2] Miracoli di Caterina di Iacopo, c. 1374 (fior./sen.), cap. 10, pag. 10.1: Il suo vestimento è assai dispregiato, rotto e ripezzato.

4.2 [Di una persona:] privo di attrattive estetiche.

[1] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 1, cap. 5, pag. 90.3: era questo Costancio monto piçem e despresià de personna...

5 Che sminuisce la propria virtù; inopportunamente o falsamente umile.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 23, vol. 3, pag. 82.13: L'uomo verace si è quegli, che tiene mezzo intra 'l vantatore che si vanta, e mostrasi di fare grandi fatti, e grande dicesi più che egli non è, e intra 'l dispregiato, e l'umile, lo qual cela lo bene ch'è in lui e menovalo...

6 Non tenuto in nessun conto; ignorato.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 6: se h(om)o tollesse via da séi li riposi per(er)ebbeno le carnale dilectassione (et) giacerebbeno gió dispregiate (et) sensa luce...

[2] Rim. Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), pag. 375.11: Quello garzone sciampierà più fortemente li dispregiati archi, e voi, turba fedita, chiederete maggiore aiuto.

7 In condizione di grave sofferenza (?).

[1] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 116, pag. 10: Io aldiva quele bote angosose / che sostegnia ligato a la cholona, / e quele m'era pene dolorose. / El non è al mondo algun signor, ni dona / che non planzese a saver chomo io stava, / desprisiata chon la mia persona.