SPREGIARE v.

0.1 ispregera', ispregi, ispregia, ispregialla, ispregiando, ispregiano, ispregiarà , ispregiare, ispregiarlo, ispregiarolo, ispregiassi, ispregiata, ispregiato, ispregiava, ispregierà , ispregiò, ispreio, ispresciato, sprege, spregerai, spregeranno, spregerete, spreggia, spregi, spregia, spregiai, spregiamo, spregian, spregiando, spregiandolo, spregiandone, spregiano, spregiante, spregiar, spregiare, spregiarla, spregiarle, spregiarli, spregiaro, spregiarono, spregiarovvi, spregiasse, spregiasseno, spregiassi, spregiasti, spregiata, spregiate, spregiatela, spregiati, spregiato, spregiava, spregiavano, spregierà , spregierai, spregieroe, spregino, spregio, spregiò, spregioe, spregiono, spregj, spreiate, spresciata, spresia, spresiasse, spresïato, sprexà , sprexiar, sprisare, sprisiado, sprisiando.

0.2 Da pregiare.

0.3 Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. fior., 1310/13; Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).

0.7 1 Considerare di scarso valore (per lo più in senso morale). 1.1 [In contesti religiosi o filosofici, con rif. ai beni mondani]. 1.2 Ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) inferiore a sé o indegno di sé. 1.3 Giudicare non conforme alla morale; condannare. 1.4 Ritenere non appropriato o non opportuno (un atto, un comportamento). 2 Mancare di rispetto (a qno) con atti o parole; offendere, insultare. 2.1 Non considerare con il debito rispetto (qsa di sacro). 3 Non tenere in nessuna considerazione; rimanere indifferente a. 3.1 Non considerare (qsa o qno) secondo la sua reale importanza; sottovalutare. 3.2 Non temere (qno o qsa che potrebbe rappresentare un pericolo); non lasciarsi intimorire da. 3.3 Non tenere in considerazione (un punto di vista altrui); ignorare. 3.4 Pron. Non attribuire importanza al proprio aspetto fisico; trascurarsi. 4 Considerare con ripugnanza (una realtà fisica).

0.8 Francesco Sestito 16.10.2006.

1 Considerare di scarso valore (per lo più in senso morale).

[1] Tomaso di Sasso (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), canz..38, pag. 68: Ma voi pur m'aucidete, / se voi più mi spreiate, / e poi null'altro mi potete fare...

[2] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 68, pag. 303.15: E' già aveva udito dire che Currio, lo re di Persia, era stato morto lentamente e per lunga malizia: elli spregiava sì lenta maniera di morte, e per destino credeva che sua morte fusse subitana et astuziata, quando ella venisse.

[3] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 159.8: questo librecto intitolato Specchi'umano [[...]] pognamo che con volgare materno facto, non perciò sia spregiato, ché latino mai mia lingua non apprese...

[4] Bartolomeo di Capua, c. 1360 (napol.>sett.), 1.8, pag. 89: Beat'è 'l cor mio lasso, quando avene / che pense al tempo che mi fur fratelli / c'omai per crudeltà mi son ribelli, / spregiando 'l mondo e quel che mi sostene.

[5] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 38.4, pag. 89: Altera donna et gentil per natura, / di margarite hornata et d'or vestita, / bella amorosa più d'altra creatura, / spregiata vidi et da pochi gradita...

1.1 [In contesti religiosi o filosofici, con rif. ai beni mondani].

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 112.3: ne le cose del secolo tre sono le più speziali, cioè spregiare abondanza di ricchezze, desiderare beatitudine, chiararsi ne l'animo di buone virtudi.

[2] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 9, pag. 93.18: lo Spirito Santo sasia l'anima e dàlle lo vino divino, tale che mai non àe sete, però che tutti li beni del mondo spregia.

1.1.1 Pron. [In contesti religiosi, con rif. al proprio essere].

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 8, pag. 70.8: ciechi sono quelli che studiano in questi beni per arricchirne, però che non arricchiscono, ma diventano poveri! Lo modo de l'arricchire di queste cose sì è abbandonarle et spregiarsi.

1.2 Ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) inferiore a sé o indegno di sé.

[1] Mazzeo di Ricco (ed. Panvini), XIII sm. (tosc.), 5.8, pag. 212: Ma per lo corso de la iniqua usanza / ogn'om si cred'esser di valimento, / e tal omo è tenuto in dispregianza / che spregia altrui, ma non sa zo ch'i' sento.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la limoxina, vol. 1, pag. 195.1: co(n)vem che la lymoxina sia fayta cu(m) humilitae, p(er) modo che l'omo no cercha niente de vanagloria, nì se de' sprexiar lo povero a chi lamexona se da'...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 259.20: Di quanta umilità, dice san Gregorio, fu costui il quale più amò colui che lo spregiava!

[4] Luigi Marsili, Formula Conf., 1387 (fior.), pag. 555.3: nonn ho riveriti li altri miei maggiori, spirituali prelati e altri temporali signori, e minori di me ho spregiati e ho voluto soprastare.

1.3 Giudicare non conforme alla morale; condannare.

[1] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1376] lett. 82, pag. 336.23: Così dico a voi, da parte di Cristo crocifisso, che tante volte quante fuste spregiati dal vostro padre Cristo in terra, tante volte fuggiate a lui.

1.4 Ritenere non appropriato o non opportuno (un atto, un comportamento).

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, prologo, pag. 2.17: E beato Tobia, seguitando l'Agnolo che 'l menava, non spregiò d'avere il cane in sua compagnia...

[2] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 75, pag. 190.4: Ben siamo arrivati, se noi siam ricevuti in quel numero. Ma la terza maniera non è da spregiare.

2 Mancare di rispetto (a qno) con atti o parole; offendere, insultare.

[1] Novellino, XIII u.v. (fior.), 26, pag. 191.3: un altro li venia dietro, e dicevali molta villania e molto lo spregiava; e quelli non facea niuno motto.

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 2, ott. 57.6, pag. 314: E ben vedea [[...]] chi niente / pigro operava dimorando invano; / li qua' gridando spregiava vilmente, / lodando gli altri...

2.1 Non considerare con il debito rispetto (qsa di sacro).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 11.48, vol. 1, pag. 181: Puossi far forza ne la deïtade, / col cor negando e bestemmiando quella, / e spregiando natura e sua bontade; / e però lo minor giron suggella / del segno suo e Soddoma e Caorsa / e chi, spregiando Dio col cor, favella.

[2] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 3, vol. 1, pag. 135.17: Or non è assai ardire ad Acrisio di spregiare lo vano iddio, e chiudere le porti a lui che venìa?

3 Non tenere in nessuna considerazione; rimanere indifferente a.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 183.7: Proprietà è dell'alto animo essere piano e tranquillo e spregiare le 'ngiurie e l'offensioni.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 2, 7.19, pag. 76: La morte spregia ogni gloria e onore, / E l'umil e l'eccelso capo infossa, / E al grande adegua qualunque è minore.

[3] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 91.5, pag. 107: Ne' tempi delle triegue egli uccellava, / falcon, gerfalchi ed aquile tenendo, / e tal fiata con li can cacciava, / orsi, cinghiari e gran lion seguendo, / li piccioli animal tutti spregiava...

3.1 Non considerare (qsa o qno) secondo la sua reale importanza; sottovalutare.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 31: Quinto, ti guarda che spregiando lo picculo nimico la tua guardia no(n) lassi.

3.2 Non temere (qno o qsa che potrebbe rappresentare un pericolo); non lasciarsi intimorire da.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. III, cap. 13 rubr.: Di no(n) temere la mor[t]e ma d'ispregiall[a].

3.3 Non tenere in considerazione (un punto di vista altrui); ignorare.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 16: l'uzo dei pa(n)ni vecchi leggierme(n)te è dispregiato, no(n) così lo consiglio dei vecchi dè essere ispregiato.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 2, pag. 161.12: Conciofossecosa che Annibale avesse dato podestade al senato di ricomperare sei migliaja di Romani, i quali avea presi nel campo, il senato spregioe la loro condizione...

[3] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 282, pag. 313.13: l'uomo non dee ispregiare iscienzia di niuno uomo, conciosia cosa ch'egli sia grande o povero o piccolo...

3.3.1 Ignorare colpevolmente (leggi o disposizioni aventi valore giuridico).

[1] Stat. fior., 1310/13, cap. 68, pag. 50.13: tutti e singuli de la detta arte e compagnia [[...]] che per li rettori saranno condannati per eccessi o falli per loro conmessi o per comandamenti spregiati loro fatti per li rettori che per lo tempo sa[ranno] in alcuna quantità di pecunia [[...]] infra dieci die [[...]] quella condannagione paghi...

[2] Stat. sen., 1356-68, cap. 22, pag. 10.5: chi per così fatto modo spregiasse el comandamento del rectore, sia punito e condennato per ciascheuna volta in X s. .

3.3.2 Ignorare colpevolmente (comandamenti o valori religiosi).

[1] Giordano da Pisa, Prediche, 1309 (pis.), 33, pag. 248.32: Unde li comandamenti di cotale signore sono da observare et non da spregiare, lo quale per noi sostenne tante cose.

[2] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 15, pag. 81.7: questo pecchato de' soddomitti è pecchato contra a natura, ed è uno spregiare e mectare a non churare e comandamenti di Dio...

- Meton. [Con rif. a Dio o a suoi attributi].

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 5, pag. 219.28: gli uomini superbi, abbandonando e spregiando la gloria e la potenzia del loro Creatore, rovinano in sè medesimi, cercando la propia gloria.

[4] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 118, pag. 238.16: stando in peccato mortale, spregiano el Sangue privandosi della vita della grazia.

3.4 Pron. Non attribuire importanza al proprio aspetto fisico; trascurarsi.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 114, pag. 378.14: L'uno si pulisce troppo, l'altro si spregia, e non ha cura di se, quant'e' dee.

4 Considerare con ripugnanza (una realtà fisica).

[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 38.7: Messere, egli ebbe uno Re in Puglia ch'era soddomito, e spregiava le femmine sopra tutte cose.