SPREGIO s.m.

0.1 spregi, spregio, spresgio.

0.2 Da spregiare.

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.).

0.5 Locuz. e fras. avere in spregio 1.5; di spregio 1.4.

0.7 1 L'attribuire scarso valore a qsa o a qno (per lo più in senso morale). 1.1 Condizione di ciò a cui si attribuisce scarso valore. 1.2 [In contesti religiosi o filosofici:] l'attribuire scarso valore ai beni mondani. 1.3 Tendenza a ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) qsa o qno inferiore a sé o indegno di sé. 1.4 Locuz. agg. Di spregio: di scarso valore o considerato tale (per lo più in senso morale). 1.5 Locuz. verb. Avere in spregio: considerare di scarso valore (per lo più in senso morale). 2 Mancanza di rispetto (nei confronti di qno) con atti o parole; offesa, insulto. 3 Tendenza a non tenere qsa (in partic. che potrebbe rappresentare un pericolo) in alcuna considerazione; indifferenza.

0.8 Francesco Sestito 16.11.2006.

1 L'attribuire scarso valore a qsa o a qno (per lo più in senso morale).

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 76, pag. 191.32: colui, che domanda onestade, dee lo spregio spregiare.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. umiltà , c. 1355 (fior.), cap. 1, pag. 238.2: L'umilità è uno spregio della propia escellenza.

1.1 Condizione di ciò a cui si attribuisce scarso valore.

[1] Ubertino del Bianco d'Arezzo, a. 1269 (tosc.), 3.3, pag. 387: Or parà, mala donna, s'eo mal dire / savrò di voi, in cui tutto mal rengna, / ché di spiacier, di spresgio, di fallire / e di legiadro orgo' portate imsengna...

1.2 [In contesti religiosi o filosofici:] l'attribuire scarso valore ai beni mondani.

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 42.6: filosofia è onestade di vita, studio di ben vivere, rimembranza della morte e spregio del secolo.

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 159, pag. 378.19: La umilitá non è sola, ma ha la serva della viltá e spregio del mondo e di sé...

1.3 Tendenza a ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) qsa o qno inferiore a sé o indegno di sé.

[1] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), IV, cap. 1, pag. 121.16: Sanza potenzia di nascimento la gentilezza è vanità e spregio.

[2] Jacopo Passavanti, Tratt. superb., c. 1355 (fior.), cap. 3, pag. 199.17: Lo spregio del prossimo è contra la carità, per la quale l'uomo dee amare il prossimo come sè medesimo...

1.4 Locuz. agg. Di spregio: di scarso valore o considerato tale (per lo più in senso morale).

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 2, cap. 1, pag. 124.11: Perch'elli giudicavano, che non fosse degna cosa et a loro specialmente di spregio, che quelli che per loro opera, stando lontani in altro paese, erano veduti d'autoritade, di signoria, di suo splendore chiarire, a casa fossero veduti senza dignità.

1.5 Locuz. verb. Avere in spregio: considerare di scarso valore (per lo più in senso morale).

[1] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] madr. 10.9, pag. 133: Ma 'l servo tuo, che se' fontana e lume / d'ogni virtù, fra l'altre onore e pregio, / l'alma benigna tuo non l'abbia in spregio.

2 Mancanza di rispetto (nei confronti di qno) con atti o parole; offesa, insulto.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 2651, pag. 267: Ben mostri che ti cale / di metterlo in mal nome, / ma tu non pensi come / lo spregio ch'è levato / sì possa esser lavato, / né pur che mai s'amorti / lo blasmo, chi chi 'l porti...

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 93, vol. 1, pag. 552.23: messer Ruggieri di Loria [[...]] venne nel porto di Napoli colla detta armata gridando e dicendo grandi spregi del re Carlo e di sue genti...

3 Tendenza a non tenere qsa (in partic. che potrebbe rappresentare un pericolo) in alcuna considerazione; indifferenza.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 221.5: Et a questi cotali s'acquista non piccola gloria per lo spregio del dolore, e loda di sapienza si dà.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), II, cap. 4, pag. 40.17: Ecco la potenzia dell'amistade generare spregio di morte e spegnere la dolcezza del vivere et immansuire la crudeltade...