SPREZZARE v.

0.1 ispreçça, isprezzando, isprezzandoli, isprezzante, isprezzare, isprezzata, isprezzerete, isprezzollo, spreça, spreçare, spreçase, spreçata, spreçato, sprecça, spreçça, sprecçare, sprecçeronno, spreczandole, spreczare, spreczato, spreczene, spressatu, spreza, sprezandolo, sprezandu, sprezandulu, sprezanno, sprezano, sprezar, sprezare, sprezari, sprezassi, sprezata, sprezate, sprezati, sprezatu, sprezau, sprezava, sprezay, sprezi, sprezza, sprezzai, sprezzando, sprezzandula, sprezzano, sprezzanti, sprezzare, sprezzari, sprezzarlo, sprezzaro, sprezzarono, sprezzaru, sprezzassiru, sprezzasti, sprezzata, sprezzati, sprezzatissimu, sprezzato, sprezzau, sprezzava, sprezze, sprezzerà , sprezzi, sprezziamo, sprezzò, sprezzòe, sprezzolli, spriczando, sprizari.

0.2 Lat. parl. *expretiare (DELI 2 s.v. sprezzare).

0.3 Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.): 1.

0.4 In testi tosc.: Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.); <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>; Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Stat. perug., 1342; Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Stat. cass., XIV.

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Considerare di scarso valore (per lo più in senso morale). 1.1 [In contesti religiosi o filosofici, con rif. all'attribuzione di scarso valore ai beni mondani]. 1.2 Ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) inferiore a sé o indegno di sé. 2 Non tenere in nessuna considerazione; rimanere indifferente a. 2.1 Non considerare (qsa o qno) secondo la sua reale importanza; sottovalutare. 2.2 Non temere (qno o qsa che potrebbe rappresentare un pericolo); non lasciarsi intimorire da. 2.3 Non tenere in considerazione (un punto di vista altrui); ignorare. 2.4 Non prendere in considerazione (effettuando una scelta). 3 Considerare con fastidio (una realtà fisica).

0.8 Francesco Sestito 16.10.2006.

1 Considerare di scarso valore (per lo più in senso morale).

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 96, pag. 30: Se la nucella plàcete, non spreçare lu cociu.

[2] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 3, pag. 25.20: i quali in vero non hanno autorità di fare cotali giudizj; onde è da sprezzare la loro sentenza, come non data da legittimi giudici.

[3] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 1.5, pag. 419: Lo vero è 'n bando e lealtà si sprezza, / vint'è pietà da empiezza, / sì son de' nostri cori orbati i lumi...

- Pron. Essere di scarso valore.

[4] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 493, pag. 577: Acqua de puço spreçase, sáçello certamente, / cha paragiar no potese a fontana corrente...

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 105.51, pag. 139: Tal par gran meraviglia, et poi si sprezza.

1.1 [In contesti religiosi o filosofici, con rif. all'attribuzione di scarso valore ai beni mondani].

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 39.15, vol. 1, pag. 264: Lassò richeça, grandeça / k'era de grande valore, / e prese aspreça ke sprecça / vanagloria e baldore...

[2] Bosone da Gubbio, Avv. Cic., a. 1333 (eugub.>fior.), L. 2, osservazioni, pag. 329.10: E come era continente si mostra e come sprezzava le cose mondane.

1.1.1 Pron. [In contesti religiosi o filosofici, con rif. all'attribuzione di scarso valore al proprio essere].

[1] Orazioni abruzzesi, XIII, B.7, pag. 105: Mé poça spreçare et tenere me vile / E in reu mortale non poça cadire / E la vita eterna non poça perdire.

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 757, pag. 296.5: non si vergognavano molti ricchi giovani sprezzarsi, e abbandonare lo mondo, e andare a accattare per le povere persone convertite.

1.2 Ritenere (indebitamente, con un atto di superbia) inferiore a sé o indegno di sé.

[1] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 167, pag. 34: Per bon consiliu donote: persona non sprecçare, / Ka, se tte non pò ledere, porratte assay iovare.

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 67.41, pag. 278: Sommete en mano mesa ed haime en le tuoi mane: / la gente sprezata m'hane, sì so denigrata, amore.

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 6, cap. 34, vol. 3, pag. 110.17: Quegli che si vanta e mostrasi d'avere ogni bene, e sprezza gli altri, si è detto superbo.

2 Non tenere in nessuna considerazione; rimanere indifferente a.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 1, vol. 2, pag. 146.22: Appiu Claudiu non sachu se issu fu mayur iniuria di la religiuni oy di la patria. Ca issu sprezau li antiquissimi custumi di la religiuni et perdiu unu belissimu navilyu di la patria.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 135.8: O abbandonata e diserta, che domandarò io prima? O sprezzasti morendo la tua compagna suoro?

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 260.4, pag. 324: In tale stella duo belli occhi vidi, / tutti pien' d'onestate et di dolcezza, / che presso a quei d'Amor leggiadri nidi / il mio cor lasso ogni altra vista sprezza.

[4] Poes. an. tosc. or., XIV, [82].108, pag. 86: con l'amistà toll'onor'e largheçça / chi per utilità propria lo face / che 'l ver amico sé per altro spreçça...

2.1 Non considerare (qsa o qno) secondo la sua reale importanza; sottovalutare.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 57.31: O filyu, eu non sprezay lu tu imperiu summu, ma eu volsi pruvari se tu te sapivi ben purtari commu consulu.

[2] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 62.6, pag. 607: Onde 'l poder dal voler mio s' allugna / tanto ch'el cor desperando sì sprezza / tutto suo engegno, e per la grand'asprezza / già quasi semimorto più non pugna.

2.2 Non temere (qno o qsa che potrebbe rappresentare un pericolo); non lasciarsi intimorire da.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 19.31, vol. 1, pag. 164: Crist'è nato 'n terra, / summa forteça, per cui se spreçça / ben ongn'altra guerra / de lo nimico serpente antiquo...

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 38.15, pag. 134: Iogneme una audacia, sprezare pena e morte; / 'n estante lo temore vede cadute forte...

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 3, vol. 1, pag. 117.13: Muciu [[...]] admustrau per maravilyusa paciencia commu forti et putirusamenti issu sprezava li turmenti...

- Assol. Rimanere indifferente di fronte ai pericoli; essere temerario.

[4] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Famae II.114, pag. 255: Nel cor femineo fu sì gran fermeçça / Che 'l suo bel viso e la ferrata [Che col bel viso e coll'armata] coma / Fece temer chi per natura spreçça...

2.3 Non tenere in considerazione (un punto di vista altrui); ignorare.

[1] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 16, pag. 56.28: chillu cliricu, quasi riputandusìlu zo in virgogna, spriczando lu comandamentu de sanctu Benedictu, andau et prisj ordinj sacru...

[2] Stat. cass., XIV, pag. 72.8: Si alcuno frate li peteray alcuna cosa sencza rasone no(n) le contriste spreczandole, s(et) con humilitate racionevelemente nega quilla cosa a quilo qui male pete.

2.3.1 Ignorare colpevolmente (leggi o disposizioni aventi valore giuridico).

[1] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 149, par. 5, vol. 2, pag. 543.25: E sopre tutte le preditte cose la podestà e 'l capetanio siano tenute fare enquisitione [[...]]. E se la podestà e 'l capetanio fare sprecçeronno, al comun de Peroscia per ciascuna volta cinquanta livere de denare del suo salario pagare siano tenute.

2.3.2 Ignorare colpevolmente (comandamenti o valori religiosi).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 43.84, pag. 156: Mesere, a l'omo fo posto la lege: / volsela sprezar per sua fallura; / la pena glie fo data, e non se rege / secondo la offensanza la penura.

- Meton. [Con rif. a Dio o a suoi attributi].

[2] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.43, vol. 1, pag. 221: ognunque creatura a te s'aduce, / ma solo 'l peccatore 'l tuo amor spreça / et partise da te, suo creatore.

2.4 Non prendere in considerazione (effettuando una scelta).

[1] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 4, cap. 25, pag. 168.5: Ma negli emissarj specialmente debbiamo scegliere quegli, che sien chiari, e d'un colore: tutti gli altri doviamo sprezzare...

3 Considerare con fastidio (una realtà fisica).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 70.44, pag. 298: Lo viso se fa povero de forme e de culuri, / l'audito spreza sònora, che son pien de vanuri...

[u.r. 16.10.2013]