FÀBULA s.f.

0.1 fabula, fabule, fabulla.

0.2 DEI s.v. fabula (lat. fabula).

0.3 <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>; Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

0.5 Locuz. e fras. essere posto in proverbio e in fabula 3.

0.6 N Si sono isolate sotto questa voce le forme considerabili strettamente come latinismi, per tutti gli altri esiti vd. favola s.f.

0.7 1 Narrazione d'invenzione caratterizzata specif. dalla presenza di elementi fantastici. 1.1 Storia d'invenzione appartenente alla tradizione letteraria spec. classica (rifacentesi per lo più al mito; anche fabula poetica). 2 Predicato non corrispondente al vero (frutto dell'immaginazione o costruito con intento ingannevole), menzogna. 3 Argomento di osservazioni o racconti ironici e sfavorevoli, oggetto della pubblica ilarità.

0.8 Elisa Guadagnini 16.03.2007.

1 Narrazione d'invenzione caratterizzata specif. dalla presenza di elementi fantastici.

[1] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 8, cap. 38, vol. 4, pag. 132.3: E certo fabula è un conto, che l'uomo dice delle cose che non sono vere, nè a vero somigliano, sì come la fabula della nave che vola per aere lungamente.

1.1 Storia d'invenzione appartenente alla tradizione letteraria spec. classica (rifacentesi per lo più al mito; anche fabula poetica).

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 9, 91-105, pag. 280, col. 2.10: Qui ... introduce una fabula poetica, la qual si è che Texeo ... e Proserpina e Optito ... andonno a l'Inf....

[2] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 500.3: El è una fabula cognosciuda, ma non indigna da fir ditta: la fante de Sciros conçonta al'omo de Hemonia.

[3] Esopo ven., XIV, cap. 16, pag. 17.23: In questa fabulla l'auctore amaestra che quelo uomo lo quale la vana laude e vana gloria adolcise, e' sostiene ala fiata amaro rixo e canto, e lo falso onore parturise e ingienera veraxio insurimento e dolore, per quelo modo che la volpe inganò lo corvo.

[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), Prologo, pag. 47.12: alcune poete, usando le loro poetiche fabule, e per la plu gran parte menzogne, queste storie delle grande vactaglye de Troya sì le ayano voluti rescrivere inde li loro libre per argumienti figurate et exposiciune non verdose...

[5] Cronaca volg. isidoriana, XIV ex. (abruzz.), pag. 148.3: Et in questo tempo foro fatte le fabule delle serene et de Ulixe quando tornava de Troia per mare.

2 Predicato non corrispondente al vero (frutto dell'immaginazione o costruito con intento ingannevole), menzogna.

[1] Guido da Pisa, Fiore di Italia, XIV pm. (pis.), cap. 114, pag. 230.1: E, come la vergine fu immolata, così cessò la tempesta, e riebbeno li venti a loro volere. Ed, acciocchè questo non paia fabula, dice santo Ieronimo nel primo libro contra a Iuveniano; leggiamo che 'l sangue della vergine Efigenia placò li venti contrarii.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 733, pag. 167: Da multi non foro crese allhora queste parabule, / Et plu contennevano che queste erano fabule...

3 Argomento di osservazioni o racconti ironici e sfavorevoli, oggetto della pubblica ilarità.

[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 179.8: Alle gienti sono obrobrio, e spessa fabula del popolo, et ogni piazza conosce lo mio disinore.

- Fras. Essere posto in proverbio e in fabula: divenire oggetto di scherno.

[2] Bibbia (02), XIV-XV (tosc.), Dt 28, vol. 2, pag. 344.7: [37] E sarai posto in proverbio e in fabula a tutti i popoli ai quali ti menerà Iddio tuo Signore. || Cfr. Dt, 28.37: «et eris perditus in proverbium ac fabulam omnibus populis ad quos te introduxerit Dominus».