FACONDO agg./s.m.

0.1 fachondo, faconda, faconde, facondi, facondissimo, facondo, faconno, facunda, facundi, facundissima, facundo, facundu, facunni.

0.2 DELI 2 s.v. facondo (lat. facundum).

0.3 Dante, Convivio, 1304-7: 1.

0.4 In testi tosc.: Dante, Convivio, 1304-7; Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.).

In testi sett.: Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.7 1 Che si esprime con eloquio fluente ed elegante. 1.1 Espresso con stile fluente ed elegante. 1.2 Sost. Persona dotata di facondia, buon parlatore. 2 Abbondantemente provvisto, ricco. 2.1 Sost.

0.8 Rossella Gasparrini 04.10.2006.

1 Che si esprime con eloquio fluente ed elegante.

[1] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 13, pag. 233.8: e dicemo l'uomo facundo eziandio non parlando, per l'abito della facundia, cioè del bene parlare.

[2] Zibaldone da Canal, 1310/30 (venez.), pag. 91.16: Or sapié che le rosse sì è bone contra lo mal de la luna e contra la smania e contra antigo langor e rende l'omo che la porta sovra si ligada in pelle de un vedello piçiollo ello e graçiosso e fachondo in parllar e plaxente.

[3] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. III, pag. 126.9: Lo ricco dia doni e quei che dice la ragione sia facundo e faccia spesse volte lo verso del servente; e noi che facciamo versi, mandiamo versi con canto: questa compagna siamo presi d'amore inanzi a li altri.

[4] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 2, pag. 7.4: Rugeri, lu quali era lu minuri frati di li dudichi, era iuvini bellissimu et grandi di persuna, facundu in lingua et saviu et calidu in consiglu...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 203.24: Scrive lo faconno recitatore Tito Livio che de Africa se mosse uno capitanio, lo megliore che mai fusse nello munno...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 258.33: Ma lo re Ulixe, homo facundo e sayo parlatore...

[7] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 4, par. 30, comp. 47.11, pag. 131: Vidi lo ingiegno de l'omo facondo, / com'io cognobbi l'ordine dal mondo, / non contentarsi del suo stato inmondo / ma tender sempre a l'excelse vedute.

1.1 Espresso con stile fluente ed elegante.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 31.30: Da po que eu aiu tukatu li rikici di Mida et lu facundu sonniu di Platuni eu ricuntirò commu per certi ymagini fu adumbratu lu sonnu di multi homini.

1.2 Sost. Persona dotata di facondia, buon parlatore.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 400.7, pag. 243: Adam tolse ne la sua crëatione / la lingua ebräyca, sola nel mondo, / che po' 'l iuditio remarrà, segondo / Ysidoro che l'apostolo spone, / la qual devise en la construtïone / di Babel, ove naque el tristo pondo / di non entendere, di che el facondo / non à fra nuy plu d'un altro rasone.

2 Abbondantemente provvisto, ricco.

[1] Armannino, Fiorita (12), p. 1325 (abruzz.), pag. 542.7: Come al tempo del dicto Federigho fu una donna in Aquilea la quale mirabilmente fu faconda in generare.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 307.30: il quale il padre suo Argente aveva mandato nutrito e allevato nella selva di Marte, intorno al fiume Simezio, dove è l'altare facundo e venerabile di Palico...

2.1 Sost.

[1] Ant. da Tempo, Rime (ed. Grion), 1332 (tosc.-padov.), 16.4-5, pag. 99: Laudabile è quel can ch' è furibondo; / Furibondo esser all' uomo è sozzo errore; / Errore è sempre nel superbo core; / Core ch' ha umiltate è di facondo. / Facondo nel iudicio trova 'l fondo...