0.1 fada, falda, falde, faldi, falle, faoda, farde, fauda, faude, faudi.
0.2 DELI 2 s.v. falda (got. *falda).
0.3 Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311: 4.
0.4 In testi tosc.: Dante, Rime, a. 1321; Stat. sang., 1334, 30; Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Serapiom volg., p. 1390 (padov.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Gloss. lat.-eugub., XIV sm.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).
0.5 Nota la forma farde in Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), con sorprendente rotacismo, se non è errore di copia per scarde (v. 7).
0.7 1 Strato largo e sottile di una materia. 1.1 [Tess.] Strato di lana (risultante dalla tosatura). 2 Parte marginale (di una veste), orlo. 2.1 Fras. Tenere per le falde: costringere. 3 [In trad. dal cast.:] gonna. 4 Estremità inferiore (di una struttura); piede (di un monte). 5 [Armi] Parte dell'armatura che si attaccava alla panciera per protezione (fatta di lamine metalliche). 6 Fig. La parte più profonda, l'intimo. 7 Signif. incerto: scaglia (del pesce).
0.8 Rossella Gasparrini 04.10.2006.
1 Strato largo e sottile di una materia.
[1] Dante, Rime, a. 1321, 43.20, pag. 153: e poi si solve, e cade in bianca falda / di fredda neve ed in noiosa pioggia...
[2] Stat. sang., 1334, 30, pag. 102.2: Rubrica cap.lo LXV. De la pena a· lavorente che appenecchiasse più di due volte el die le falde dello stame.
[3] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 14, pag. 75.16: Chavalcando egli sua chavallaria per l' India, arrivò in uno paiese caldissimo, nel quale cadevano dall' aria fiammelle di fuocho a larghe falde, sì come alchun...
[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 14, pag. 374.25: e sopra quella rena piovevano falde di fuoco, come fa la neve nell'alpe quando non è vento: e come in India ad Alessandro pioverono fiaccole di fuoco sopra il suo esercito...
1.1 [Tess.] Strato di lana (risultante dalla tosatura).
[1] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 15.29: «Come viene della falda» vuol dire intera, come viene la lana tonduta di berbicce, cioè della pecora tutto il tosone intero che non è levato niente.
[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 264.12: Ciappi in Vestrebellanda, come viene della falda marchi 9 il sacco, e ànnone da 10 sacca per anno.
[3] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 42, pag. 459.36: Alguni altri brusa la lana in questo muodo: I tuole una olla ch(e) abia la bocha larga e ordenaye per entro chio' over chaéye. E sovra q(ue)ste chaéye i mite algune stelle de legno de pin. E sovra quelle i ge mete una falda de lana petenà, bagnà in miele. E sovra questa lana ordena algune altre stelle de legno del pin. E po sovra ge mete una altra falda de lana, como è dito.
- Locuz. avv. A falda a falda.
[4] Stat. sen., 1308-67, cap. 22, pag. 175.5: Anco è agiunto a questo capitolo, ch' e' pettinatori debbiano gittare inanzi la lana che pettinano a falda a falda come la tragono del pettine, e non raunare la pettinatura insieme, e non appanechiare senza la paravola del maestro loro...
2 Parte marginale (di una veste), orlo.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 2, vol. 1, pag. 107.24: Supra chò, e a la perfini, issu se imbrazau la manu manca cu la falda di la toga e, alzata la man dritta, gridau...
[2] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 93.4: Hic lucifer, ri id est la stella diana. Hic limbus, bi id est la falda.
2.1 Fras. Tenere per le falde: costringere.
[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 210.6, pag. 138: Amor m'à sì percosso cum sua çalda / che quel sangue che le membre riscalda / usir a parte a parte no mi mola; / poy l'anemo che punto ver' ti vola / o parli ch'el ti tegna per la falda, / e quando l'à presa non cerno salda, / quest'è lo tondolo che pyù mi cola.
3 [In trad. dal cast.:] gonna.
[1] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 1, pag. 94.14:La XXJ è la settentrionale delle due che sono nella falda, ed è nel orlo della falda.
4 Estremità inferiore (di una struttura); piede (di un monte).
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 5, vol. 1, pag. 33.5: Posti li lur tendi non multu arassu da li faldi di lu monti Avesinu...
[2] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 10, par. 1, vol. 2, pag. 5.16: Et tucti kisti tri dicti si cuncordanu in unu: ki Getsemani, lu locu ubi orau, sì esti postu a li faudi di munti Olivetu et ultra lu valluni di li cedri.
[3] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 11, pag. 122.29: Li quali non potendo resistere, fortemente fugivano e li Grieci le incalzavano occidendo da chì a le faude de lo castiello.
5 [Armi] Parte dell'armatura che si attaccava alla panciera per protezione (fatta di lamine metalliche).
[1] Libro vermiglio, 1333-37 (fior.), pag. 81.11: Anche a magiore fermeza di noi n'abiamo [[...]] due ghorgiere, uno paio di falde e maniche e mosachini di ferro e uno paio di chorazze...
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 45, pag. 195.20: e similemente fattegli mettere le maniche e cignere le falde, gli mise la gorgiera...
[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 111.13: Po' questo se armao de tutte arme: corazze, falle e maniche, una varvuta in testa, cossali de fierro tutti lavorati.
6 Fig. La parte più profonda, l'intimo. || Cfr. Nicolas, Anon. gen., p. 312.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 102.65, pag. 464: Poi che sei stao comenzaor / aviva e alasgavada, / ch' e' tegneva josa in faoda, / e daito m' avei baodor / e dever scrive tutor.
7 Signif. incerto: scaglia (del pesce). || Per errore di copia dal napol. scarde 'scaglie'?
[1] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 29, pag. 433.13: scabia è la rogna. scaglie son le cotiche o farde de pesse, como son [ne'] rongiosi. E dice: como scame di quelo pesce chiamato scardapa, o de altro pesce che l'abia più large.
[u.r. 15.07.2010]