FASTIGIO s.m.

0.1fastigio.

0.2DELI 2 s.v. fastigio (lat. fastigium).

0.3Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.): 2.

0.4In testi tosc.: Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.6N Doc. esaustiva.

0.7<b>1 [Arch.] Parte più alta dell'edificio. 2 Fig. Posizione elevata (assumibile da una persona nel contesto sociale).

0.8Elisa Guadagnini 11.07.2006.

1 [Arch.] Parte più alta dell'edificio.

[1] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 82.23: Lo paviglione avea nome Alfanic. Treciento cammore avea. Era de panno de lino attorniato de corame roscio con corde de seta invernicate d'aoro. Mai non vedesti più mirabile né più bella cosa. Nello fastigio de sopre, dalla parte de fòra, tutto stava puosto a lune, drento de diverzi colori. Non se pote quello lavoriero contare.

2 Fig. Posizione elevata (assumibile da una persona nel contesto sociale).

[1] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 19, pag. 229.3: Allora Scipione per lo banditore fece fare silenzio, e disse; a lui essere massimo nome l' essere chiamato imperadore, come i suoi militi l' appellavano: il reale nome essere altrove grande, ma in Roma intollerabile. [[...]] I barbari ancora sentirono la grandezza dell' animo suo, per lo miracolo del quale nome gli altri mortali si maravigliavano, quello di sì alto fastigio isprezzante.

[u.r. 25.01.2008]