FAVOLEGGIARE v.

1 Narrare (qsa) in forma di favola, convertire (un fatto) in una narrazione arricchendolo di elementi fantastici (e rifacendosi spec. al mito classico).

[1] Comm. Arte Am. (B, Laur. XLI 36), XIV td. (fior.), ch. 63, pag. 826.25: Onde si favoleggia che [[Paris]] molti giudicii per la sapienzia diede verissimi; e nata contenzione tra le tre dee, cioè Iunone, Minerva e Pallas, qual fosse più degna di bellezza, vollono Paris per giudice di questa quistione...

[2] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 25, pag. 42.19: Sibilla [[...]] lo menò in uno luogo di riposo, che si chiama Eliso [[...]] Ma in che modo si fu quest' andata, è assai oscuro a vedere. Altri dicono che quest' andata fu favoleggiata da Virgilio, e questo intendimento è poetico; altri dicono che quest' andata non è altro che il savio e sottile considerare che fece Enea delle cose terrene e delle cose che doveano avvenire, e questo intendimento è morale; altri dicono che questo andare fu veramente come si dice; e fu per arte di negromanzia...

[3] Gl Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 2, 46-57, pag. 50.36: Favoleggiare è dire le favole, le quali o sono composite della cosa vera, che sia cosa vera narrando per altro modo che non è, o della cosa falsa fingendola essere vera.

- Sost.

[4] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 30, pag. 204.8: qui nel cominciamento di questo capitolo d'alquante antiche e sceleratissime opere [[...]] si contano; tra le quali in prima quella d'alcun re di Tebe, nominato Atamante, dir si concede, la quale, secondo il poetico favoleggiare, cosí si contiene che, essendo Giunone, iddea e moglie di Iove, per lungo tempo contra Tebani adirata [[...]], molte pistilenze lor producea...

[5] Comm. Favole Walterius, XIV ex. (ven.), 1.8, pag. 15: Açò ch'el bel vergire, ov'io ritrovo / meravilgliusi fruti e vagi oduri, / possa dileto dare de soi sapori / con qual vol de vertute aver ricrovo, / bem ch'insuficiente, a dir mi movo / de la prudente nota de qui fiuri / che l'autor à clopati agl'auditury / soto 'l sciaio del favolezar nuovo.

1.1 Richiamarsi o far riferimento a tradizioni narrative vulgate.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 15.125, vol. 3, pag. 252: L'una vegghiava a studio de la culla, / e, consolando, usava l'idïoma / che prima i padri e le madri trastulla; / l'altra, traendo a la rocca la chioma, / favoleggiava con la sua famiglia / d'i Troiani, di Fiesole e di Roma.

[2] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 1, par. 1, comp. 1.12, pag. 68: Né creda l'omo scusar sua malicia / dicendo che per simel spesse volte / l'altotonante comise nequicia; / ché per favoleggiar non son disciolte / le grave colpe né l'aspra sevicia / da coluy che comette ingiurie molte.

1.2 Estens. Dedicarsi alla creazione di scenari immaginari (riguardanti specif. la propria vita o il proprio futuro), fantasticare.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 5, par. 10, pag. 116.12: La volontà del favoleggiare se n' era ita, e il tempo, che molto aveva le notti abbreviate, nol concedea...

[2] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 332.17, pag. 413: U' sono i versi, u' son giunte le rime, / che gentil cor udia pensoso et lieto; / ove 'l favoleggiar d'amor le notti? / Or non parl'io, né penso, altro che pianto. || Santagata, p. 1285, n. al v. 17: «favoleggiare è hapax in P., variamente interpretato: io intendo, variando un poco Chiòrboli, 'fantasticare'...».

2 Parlare di cose superficiali e prive d'importanza, cianciare vanamente.

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 135.9: Corrompono li buoni costumi le scipidezze di mal favoleggiare.

[2] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 643.2: Qui l'Autore riprende li predicanti moderni, che ignorano e dispregiano la santa evangelica Scrittura, e a mal' azione intent[i] favoleggiano, e dicono ciancie, e trovano dubbii e gavillazioni, per li quali credono essere stimati dal volgo sapientissimi...

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 114, Assunz. Maria, vol. 3, pag. 1002.10: Alcuni monaci stavano anzi die lungo il fiume ed ivi si ragionavano loro favole e altre parole disutili [[...]] E le demonia dissero loro: "Voi avete chiamato santa Maria, e però siete voi campati; ché noi vi volavamo sommergere, per ciò che noi v'avevamo trovati favoleggiare dissolutamente fuori d'ora".

2.1 Affermare o congetturare sulla base di argomenti infondati.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 2.51, vol. 3, pag. 26: Ma ditemi: che son li segni bui / di questo corpo, che là giuso in terra / fan di Cain favoleggiare altrui?».

[2] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 49, terz. 71, vol. 3, pag. 52: Lo 'mperador [[...]] Così morì, come tu hai inteso. / Chi favoleggia, e dice altro d' accanto, / non dice ben, che d' altrui fosse offeso.

3 Prendersi gioco (di qno), schernire.

[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 171-80, pag. 66.11: Vedi tu quello scioccone? Egli è mio vago: vedi se io mi posso tenere beata!» [[...]] così ella tra le femmine di me favoleggia. Ahi, disonesta cosa e sconvenevole, che uomo [[...]] sia da una femmina a guisa d' un matto ora col muso e ora col dito all' altre femmine dimostrato!

[u.r. 25.01.2008]