FIÀCCOLA s.f.

0.1 falcole, fiacchola, fiaccola, fiaccole, fiaccula, fiaccule, fiacola, fiacole, fiacula, fiacule.

0.2 DELI 2 s.v. fiaccola (lat. volg. *flaculam); la forma falcole presuppone una base parallela lat. volg. *falcula.

0.3 Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Gloss. lat.-aret., XIV m.

In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

0.6 N Usato frequentemente per tradurre il lat. fax di cui quindi assume l'estensione semantica.

0.7 1 Fusto maneggevole (per lo più di legno) cosparso di materiale infiammabile usato per fare luce o per appiccare fuoco. 1.1 [Rif. a riti particolari del mondo antico]. Fiaccola del matrimonio, della morte, da morti. 2 Estens. Luce o fiamma prodotta da qualsiasi fonte (anche fig.). 3 Fig. Passione ardente (in partic. d'amore). 3.1 Fig. Stimolo alla passione. 3.2 Fig. Chi fomenta la passione.

0.8 Marcello Barbato 26.05.2007.

1 Fusto maneggevole (per lo più di legno) cosparso di materiale infiammabile usato per fare luce o per appiccare fuoco.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 7, pag. 304.8: se tu togli lo riposo, periscono le membra de la cupidine; et se non l[o] togli giaccino distese et son fiaccole sanza lume.

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 13: et un altro savio disse: l'ama(n)te adirato magiorm(en)te arde che fiacula acesa.

[3] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 32, pag. 243.19: Gaumedes quando vidde Tolomeo anegare, e la gente sua che pescava per lui la notte colle fiaccole accese...

[4] Conv. papa Clemente, 1308 (?) (fior.), pag. 13.19: Stando le frutta dinanzi in su le tavole, vene il mastro quoco del Cardinale con una brigata di suoi compangni cogli stormenti inanzi, e furono da trenta, con falcole dificiate, con sonagli ch'è un giuoco romanesco, ed entrarono danzando alegrisimamente per la sala...

[5] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 448.16: quando la vide per le fiacole accese nel tempio di Venus, con animoso desiderio desiderante e ficante lo suo viso in Elena, sigillatamente le sue membra di tanta bellezza ripiene sottilmente ripensa.

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 4, cap. 33, vol. 1, pag. 408.6: Però che una grande moltitudine era tutta accesa e rilucente di fiaccole e di torchi ardenti...

[7] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 291.13: hec fax, cis, la fiacchola.

[8] GlGloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 114.25: Hec teda, de id est la fiaccola.

- [Come attributo di Cupido o delle Furie].

[9] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 224.8: e Amore mi dà luogo ubidendo, avegna ch'egli coll'arco impiaghi il mio petto e iscrolli le fiaccole gittate contra me.

[10] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 28.1: Tu sii contento d'infiammare non soe quali con la tua fiaccola, e non t' impacciare nelle mie lode.

[11] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 6, vol. 2, pag. 44.22: Eumenide, furie infernali, tennero le fiaccole tolte della morte...

[12] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 6, pag. 204.2: e la massima delle Furie giace presso, e vieta alle loro mani che non tocchino le mense; e surge levando alto una fiaccola di fuoco, e intronando l'anime di grida.

[13] Comm. Rim. Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 38, pag. 617.1: Venus si dipinge con arco, unde dice «li archi di Cupido son periti», cioè non ti saettano né puono mal fare, e lo simile è de le suoi fiaccule, però che anco si dipinge con fiaccula in mano.

1.1 [Rif. a riti particolari del mondo antico]. Fiaccola del matrimonio, della morte, da morti.

[1] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 187.10: Dopo questo, prese Andromada, guidardoni sanza dota di così grandi fatti: lo dio delle nozze e l'amore ricevono le fiaccole del matrimonio: gli fuochi si saziano di larghi olori...

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 8, vol. 2, pag. 148.18: La madre trasse fuori questo; e comandò che fossero apparecchiate le fiaccoledella morte e' pezzi delle legne; e quando furono apparecchiate, accese gli nimichevoli fuochi.

[3] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 9, cap. 1, pag. 612.17: et incontanente dal fuoco, dove s' ardea, tolse la fiaccola del matrimonio, et in luogo di dono diede alla nuova maritata la orbitade del suo figliuolo.

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 364.11: Li Arcadii ruinaro alle porte, e dell'antica consuetudine fiaccole presero da morti. Luce la via per lungo ordine di fiamme, e molto discerne i campi.

2 Estens. Luce o fiamma prodotta da qualsiasi fonte (anche fig.).

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 184.3: E subitamente tonò, e una istella discorsa da cielo, per le tenebre menando una fiaccola, co molta luce iscese e mostrocci la via per la selva: la quale noi seguiremo.

[2] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 15, vol. 3, pag. 245.5: La trista immagine del Sole dava gli palidi lumi alle sollicite terre. Spesse volte parea che le fiaccole ardessero nel mezzo delle stelle.

[3] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 27, pag. 581.17: Ancora delle quattro facie, cioè fiaccole di splendori tocca, cioè santo Pietro, santo Iacopo, santo Giovanni, e Adam...

[4] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 65.16: Appena aveva parlato queste cose el padre antico, che con subito fragore tonoe dalla parte sinistra e co molta luce corse una stella mossa dal cielo per l'ombra della notte. traendo dopo sè una fiaccola. Noi vediamo lei passare sopra l'alto colmo della casa nostra, e sè ascondere chiara nella selva Idea, segnando le vie...

[5] Francesco da Buti, Purg., 1385/95 (pis.), c. 8, 85-96, pag. 183.10: A quelle tre facelle; cioè stelle che risplendeno come fiaccule piccule ragguardando, Di che il popul di qua, cioè questo che è in questo emisperio, nel quale finge che fusse allora, tutto quanto arde; cioè risplende.

[6] Considerazioni stimmate, XIV ex. (tosc.), 3, pag. 243.18: Per la qual cosa frate Leone, forte maravigliandosi di ciò, levò gli occhi e guatò in cielo; e guatando ei vide venire di cielo una fiaccola di fuoco bellissima e splendidissima, la quale discendendo si posò sopra il capo di santo Francesco...

- Fig. Illuminazione spirituale.

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 19, vol. 3, pag. 59.14: se a la resurrezzione de' corpi la divina essenzia con quella visione, la quale l'Apostolo chiama "fiaccole", vegghiamo...

3 Fig. Passione ardente (in partic. d'amore).

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Laudomia, pag. 127.7: Per la tua tornata e per lo tuo corpo, che sono li miei Dii, giuro, e per l' iguali fiaccole che incendono li nostri animi del maritaggio [[...]], che io verrò tua compagna in qualunque luogo tu mi chiamerai.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 7, pag. 389.24: Antioco figliuolo di Seleuco re, infiammato di infando amore della sua matrigna Stratonica, avvedendosi ch' elli ardea di maligne fiaccole d' amore, con piatoso infignimento ricopria la crudele fedita del suo animo.

[3] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 26.6, pag. 226: Africo, stante costoro ascoltando, / fra l' altre una ninfa agli occhi li corse, / la qual alquanto nel viso mirando, / sentí ch' Amor per lei il cor gli morse / sí, che gli fe' sentir, giá sospirando, / le fiaccole amorose: ché gli porse / un sí dolce disio, che giá saziare / non si potea, della ninfa mirare.

3.1 Fig. Stimolo alla passione.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 8, pag. 248.10: E in questa opera non mancava la furiosa fiaccola de' tribuni a la arrabbiata moltitudine, la quale accompagnava la sua mattezza e la sua rovina, e infiammava colle sue opere lei debole e languida.

[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 2, pag. 352.5: Per questi e simili esempli li umani beneficii si nutricano e accrescono: queste sono le sue fiaccole, questi sono li suoi pungelli, per li quali per desiderio di giovare e meritare ella arde.

3.2 Fig. Chi fomenta la passione.

[1] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 2, pag. 413.13: Gneo Carbone tribuno del popolo, torbidissimo vendicatore della setta e divisione de' Gracchi novamente soppellita, et ardentissima fiaccola de' cittadineschi mali che si levavano...