FANCELLA s.f.

0.1 fancela, fancella, fancelle, fanciela, fanciele, fanciella, fancielle.

0.2 Da fanticella.

0.3 Doc. sen., 1235: 2.

0.4 In testi tosc.: Doc. sen.; 1235; Doc. prat., 1247; Doc. fior., 1262-75; Stat. pis., a. 1327.

In testi mediani e merid.: Stat. castell., a. 1366.

0.6 N Att. già in un doc. lat. di Pisa del 1186, all'interno dell'indicazione locale «Campo de le Fancelle»: cfr. GDT, p. 263.

0.7 1 Giovane ragazza. [Con valore spregiativo:] ragazza di facili costumi, amante, concubina. 2 Serva (non necessariamente giovane).

0.8 Mariafrancesca Giuliani 13.11.2006.

1 Giovane ragazza. [Con valore spregiativo:] ragazza di facili costumi, amante, concubina.

[1] f Declamazioni di Seneca volg., XIV: Portando questo abito di femmina, pareva una fancella... || Crusca (1) s.v. fancello.

[2] Rustico Filippi, XIII sm. (fior.), son. 24.11, pag. 69: saccio ben, se moglie non ha il Veglio, / ch'e' gli assesini ha messi nel camino / per domandar la Diana o sua sorella; / ché quel da Senno nonn- è tanto ardito / ch'egli oggi adomandasse la fancella.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 12, pag. 93.27: Et chi sforciasse o spolcellasse alcuna pulcella contra la sua volontà, perda lo capo sì che muoja, overo che la prenda per moglie si le persone sono eguale, o che la mariti segondo la sua qualità de la polcella, sì come a la fancella si convirrà...

[4] Stat. castell., a. 1366, pag. 122.1: neuno dela detta compania non debbia prestare a uçura per veruna condiçione nè per veruno muodo, nè non tenire mollie altrui nè fancella, nè non fare arte de sodomiti, cioène de non pratichare nè usare per male muodo con veruno garçone...

[5] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), II.2, pag. 375: Giovanna femminella e non reina, / non donna, ma fancella sconoscente, / ingrata e frodolente, / albergo di losuria e di resia...

[6] A. Pucci, Contrasto, a. 1388 (fior.), st. 74.3, pag. 81: Che dirai tu di chi l'à buona e bella / E tienla a capital men d'una fava? / Anzi la tratta sì come fancella, / E giacesi da parte con la schiava?

[7] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 249.238, pag. 302: E qual maggior dolore / che veder la fancella / schiava bal[ia] [ed] ancella / damigella mostrarsi?

- [In contesto fig.].

[8] F Scala del Paradiso volg., XIV m. (tosc.): L'anima diritta è moglie della umilitade, ma l'anima maligna e torta è fancella della superbia. || Ceruti, Scala, p. 319.

2 Serva (non necessariamente giovane).

[1] Doc. sen., 1235, pag. 114.3: Rustichella fancella di Mo(n)ta(n)collo Villan[i] Arigucci vi s. (e) v d..

[2] Doc. prat., 1247, pag. 10.1: s. xiij m(eno) d. ij. Mes(er) Torisgiano ci de dare s. xviij p(er) xiij b. di cermonese bia(n)co, ce 'l tose a upo de la fa(n)ciela sua.

[3] Doc. fior., 1262-75, pag. 308.15: Ànne renduto Chanbio medessimo li tre bacini (e) li quatro chandellieri: recholli la Benvenuta nostra fanciella.

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 1, cap. 12, pag. 145.33: con tutto che l'uomo debbia essere signore della femmina, perciò che die avere più senno e più ragione in lui che nella femmina, non perciò die avere tanta signoría sopra di lei, che la debbia tenere per sua fanciella o per serva, anzi la die tenere come sua compagna.

[5] Doc. fior., 1277-96, pag. 456.9: De avere s. XLV per suo salario d' un anno ch'è stata chon noi per fanciella.

[6] Stat. sen., 1305, cap. 40, pag. 57.17: non debbia alcuno de li detti frati intrare da li cancelli del detto Spedale a favellare con alcuna donna gittata o ver fancella o vero familiare del detto Spedale senza la sopradetta licenzia.

[7] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 13, pag. 62.9: Officio di spazzare e lavare la casa, e ornare e mondare, si è vile officio di fante o di fancella; ma il lavare spirituale e 'l mondare, questo è officio di grande dignitade.

[8] Fioretti S. Francesco, 1370/90 (tosc.), cap. 13, pag. 98.6: Qui non è tovaglia, né coltello, né tagliere, né scodella, né casa, né mensa, né fante, né fancella».

- [Con valore spregiativo, in rif. al basso rango sociale].

[9] Esopo tosc., p. 1388, cap. 38, pag. 177.19: «Sozza mala merciennaia, strofinacciola onta e vituperosa lavascodelle, fanciella e ragazzina del sottocuoco facitore di candele di sevo, abitazione di tutti i brutti luoghi!

[u.r. 29.09.2015]