FORBITOIO s.m.

0.1 forviduro; f: forbitoio, forbitojo.

0.2 Da forbire.

0.3 F Cavalca, Pungilingua, a. 1342 (pis.): 1; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.): 1.

0.4 Att. unica nel corpus.

0.7 1 Strumento atto ad eliminare per sfregamento le asperità o le impurità di una superficie. 1.1 Fig.

0.8 Rossella Mosti 09.05.2007.

1 Strumento atto ad eliminare per sfregamento le asperità o le impurità di una superficie.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 23, pag. 151.8: Et lu cavallo da demane p(er) tempo sia toccato p(er) tucto lu corpo, et le ga(m)me con convenevele forviduro, voi colla striglia sia b(e)n strigliato, così melgio pare ch(e) gli se convengna.

[2] f Libro di fioretti della Bibbia, XIV: Della sua bocca usciva uno coltello da ogni parte aguto; era sembiante che venisse dal forbitoio. || Crusca (5) s.v. forbitoio.

1.1 Fig.

[1] F Cavalca, Pungilingua, a. 1342 (pis.), cap. 12: E però soggiunge: molto vilifica Dio gli nostri detrattori, poichè delle loro lingue fa forbitojo, e strofinacciolo delle nostre puzze. || Bottari, Pungilingua, p. 131.

[2] f Guglielmo Peraldo volg., XIV: Molto ha a vile Iddio i rei, quando della lingua loro elli fa uno forbitoio delle sozzure delli uomini. || Crusca (5) s.v. forbitoio.

[u.r. 10.02.2021]