FANGO s.m.

0.1 famgo, fancho, fang, fanga, fanghi, fangho, fangi, fango.

0.2 GDLI s.v. fango (got. fani, 'melma', poi sviluppatasi nelle forme *fanja e *fanga).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.); Lucidario lucch., XIII/XIV; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Lett. pist., 1320-22; Simintendi, a. 1333 (prat.); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Stat. bologn., 1294; Caducità , XIII (ver.); Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

0.5 Anche s.f. (fanga).

Per gettare il fango > gettare.

Locuz. e fras. fango verde 1.4; notai del fango 1.3; ufficiali del fango 1.3.

0.6 N Att. in topon. e soprannomi di persona in doc. lat. della Toscana a partire dal 1075: cfr. GDT, pp. 264-65.

0.7 1 Mescolanza naturale di terra e acqua di varia densità. 1.1 Incrostazione di terra e altra sporcizia. 1.2 [Come materiale per costruzioni]. 1.3 [Dir.] Locuz. nom. Notai, ufficiali del fango: nome di un'autorità bolognese preposta alla pulizia e al decoro delle strade. 1.4 Locuz. nom. Fango verde: poltiglia minerale; argilla con venature verdognole. 1.5 [Considerato per la sua mancanza di valore]. 1.6 [Come simbolo di disprezzo e corruzione]. 2 Fig. Il costituente del corpo umano, secondo la dottrina della creazione. 3 Fig. Abiezione, infamia morale. 3.1 Fig. Condizione di miseria.

0.8 Fabio Romanini 27.11.2006.

1 Mescolanza naturale di terra e acqua di varia densità.

[1] Pietro da Bescapè, 1274 (lomb.), 1040, pag. 51: La strada van tuti adeguando, / Lá o' era le prede e lo fango, / Ke la asena non habia male / E ke la vaga plu soave.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 3, pag. 191.30: La quinta cosa è, che l'uomo die guardare, che l'acqua non tenga in sè né fango né cotale renella...

[3] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 82, pag. 106.1: overo se disformeremo alcuna cosa faccendola sanguinosa overo di fango bruta...

[4] Gl x Gramm. lat.-it., XIII ex. (ver.), pag. 504: Hic fimus, huius fimi, lo fango sive lo leamo.

[5] Lucidario lucch., XIII/XIV, pag. 47.19: Quando homo trova una pietra presiosa in del fangho, ed elli noe la mete in ello suo tesaulo infine a tanto che noe l' àe lavata.

[6] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 3, cap. 33, vol. 2, pag. 28.4: conciò sia cosa che 'l passo de l'aqua de la Malena la quale è intra Montaperto et Dofana sia di grande rischio, spetialmente nel tempo del verno per la molta melma et molto fango...

[7] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 12.18, pag. 745: Ma capeler e zocorai, / per li gran fang[h]i e tempi croi, / àn gua[a]gnao ben assai...

[8] Lett. pist., 1320-22, 18, pag. 70.14: e no' trovereste persona che giamai per voi si volesse innpacciare, vegiendo che tuo così gitassi lo schudo nel fangho a cotale bisongnio.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 22.4: e dopo il lungo die, le selve mostrano le spogliate sommitadi, e tengono il fango rimaso in su le foglie.

[10] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 13.2, pag. 434: Di dicembre vi pongo in un pantano / con fango, ghiaccia ed ancor panni pochi...

[11] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 351, pag. 25: Io me bateva, io me squarzava tuta / vedendo la ziera che resplendea, / plena de sangue, de fango e de sputa.

[12] Diretano bando, XIV (tosc.), cap. 39, pag. 28.10: e allora [[l'idro]] s'involgie nella fanga e stavi come morto...

1.1 Incrostazione di terra e altra sporcizia.

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 399, pag. 614: Mostrano doi camini, qe molt è lad a ladho: / l'un è fang e pessina, l'altr' è mond e spaçado...

[2] Caducità , XIII (ver.), 67, pag. 656: Tu be' 'l cognosci en parto, e forsi en tuto, / cum' lo to corpo rendo amabel fruto: / pïocli e vermi e fango molto bruto / enxo de lei vivo e morto al pestuto.

1.2 [Come materiale per costruzioni]. || Nell'es. prob. 'argilla'.

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Gb 4, vol. 5, pag. 20.7: [19] Quanto maggiormente coloro che àbitano nelle case di fango, i quali hanno lo fondamento terreno, saran consumati sì come dalla tignuola?

1.3 [Dir.] Locuz. nom. Notai, ufficiali del fango: nome di un'autorità bolognese preposta alla pulizia e al decoro delle strade.

[1] Stat. bologn., 1294, pag. 1.11: non sia alcuna persona, [[...]] che da mo enanze osi, o vero presuma fare nè far fare alcune nozze o vero correde en alcuna sua casa albergo proprio o condutto en la città de Bologna, borgo, soborgo, si enprimamente di uno dì ennanze ei non se seranno apresentate denanze ai suoi officiali dal fango a dare e porgere en scripto ei suoi nomi e sopranomi...

[2] Stat. bologn., 1294, pag. 1.19: non sia alcuno cuocho, [[...]] che da mo enanze osa, o vero presuma per alcuno modo andare a cucinare ad alcuna delle dette nozze, o vero corriede, si enprima ei non seranno appresentate denanzi ai detti notari del fango e dare e porgere en scripto el suo nome e sopranome...

1.4 Locuz. nom. Fango verde: poltiglia minerale; argilla con venature verdognole.

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Bestiario, cap. 28, pag. 438.18: Segondo Symon çenoese chimolea è el marmore che se trova in lo fangoverde.

1.5 [Considerato per la sua mancanza di valore].

[1] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 4.31, pag. 462: Fere lo sol lo fango tutto 'l giorno: / vile reman, né 'l sol perde calore...

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 131.1: Avete in voi el tezauro de castità, ver' cui onne tezauro val men che fangho.

[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 30, pag. 145.22: [11] Tol qual tu vò': o morte o vita, o ben o mal, o fango o oro, o cel o terra...

1.6 [Come simbolo di disprezzo e corruzione].

[1] Bono Giamboni, Vegezio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 10, pag. 109.12: nel fango dovea essere involto chi del sangue de' nemici bagnare non si volea.

[2] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 10, pag. 133.14: fangho reputa el cibo de tucta terrena [e umana] consolassione.

[3] Comm. Rim. Am. (C), XIV pm. (tosc.occ.>fior.), ch. 297, pag. 989.3: Cioè non mostrare ch'ella ti piaccia tanto che non possi vivere sanza lei, però ch'allora ti si menerà tra' piedi come fango.

[4] Legg. S. Elisab. d'Ungheria, XIV m. (tosc.), cap. 13, pag. 29.17: io reputo le cose temporali sì come stercora e fango...

[5] Giovanni Colombini, a. 1367 (sen.), 66, pag. 175.8: le consolazioni e beni mondani ti parranno peggio che fango...

[6] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 6, Natività G. Cristo, vol. 1, pag. 86.26: neuna cosa è più alta che Dio e neuna è più vile che 'l fango.

2 Fig. Il costituente del corpo umano, secondo la dottrina della creazione.

[1] Giordano da Pisa, Pred. Genesi 2, 1308 (pis.), 1, pag. 42.16: Unde loto è lo corpo nostro, e quando ti vuoi vendicare, sì tti vuoi vendicare del loto. Or vedi se tu se' cieco, che addorni lo fango...

[2] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 19, cap. 2, par. 1, pag. 416.4: La fenmina è più dengnia d' onor che ll' uomo: ché l' uomo fu fatto di fango, cioè del limo terre...

[3] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 30, pag. 218.20: nella creazione ella fu fatta di più nobile cosa che l'uomo, però che l'uomo fu fatto di fango...

[4] Contemptu mundi (I), XIV sm. (tosc.), cap. 2, pag. 82.20: Formò adunque el Signore l' uomo di fango di terra, la quale è meno degna degli altri elementi.

3 Fig. Abiezione, infamia morale.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 262, pag. 97: Per l'ordio sí s'intende lo vitio de resia, / Ke te' 'l cor indurao in fang e in tenebria.

[2] Dante, Convivio, 1304-7, III, cap. 5, pag. 182.4: in quanta cechitade vivete, non levando li occhi suso a queste cose, tenendoli fissi nel fango della vostra stoltezza!

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 144.1: Or vedi dunque in quanto fango i vizi si rivolgano, e con che luce la probità risplenda?

[4] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 7, pag. 131.7: noi fumo nel mondo fitti nel fango dell'accidia, e però ci atristiamo ora qui in questo tristo pantano.

[5] A. Pucci, Nuovo lamento, 1342 (fior.), 27, pag. 8: Oime, Lucca d'ogni vertù folta, / [[...]] / E sospirando giorno e notte piango, / Pensando com'i' t'ò messa nel fango, / E 'n tormento.

[6] Petrarca, T.F. III, 1371, 18, pag. 572: Poi vidi alcuni alzarsi ed aprir l' ali / ove non bisognava ad ora ad ora, / e far dal ciel nel fango brutti cali.

3.1 Fig. Condizione di miseria.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 10.1311, pag. 207: Non fare come fa il villan grifango, / Che nel gran stato fa nota superba / Né si ricorda del suo primo fango.

[2] A. Pucci, Apollonio, a. 1388 (fior.>tosc. or.-merid.), 2, ott. 9.8, pag. 17: ma s' tu arivi ben, di me che rimango / ricorditi, ch'io t'ho tratto del fango!

[u.r. 15.02.2012]