0.1 fantasia, fantasìa, fantasía, fantasïa, fantasie, fantasìe, fantasii, fantasya, fantaxia, fantaxía, fantesia, fantexie.
0.2 DELI 2 s.v. fantasìa (lat. phantasiam, dal gr. phantasía).
0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.
0.4 In testi tosc.: Dante, Vita nuova, c. 1292-93; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Bindo di Cione, 1355 (sen.); Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.).
In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Lodi Vergine, XIV in. (ver.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.); Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.).
In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Formula di confessione sic., XIII.
0.7 1 Idea o rappresentazione creata dall'immaginazione o dall'inconscio. 1.1 Creatura immaginaria prodotta dalla paura. 1.2 Esempio immaginato per utilità di un discorso (exemplum fictum). 1.3 Moto dell'istinto, che induce a comportamenti giudicati bizzarri; capriccio. 2 La facoltà e il potere di immaginare, di creare nella mente situazioni fittizie, solitamente partendo da una base sensoriale. 2.1 Deviazione dalla razionalità, che porta a pensieri non virtuosi né morali.
0.8 Fabio Romanini 27.11.2006.
1 Idea o rappresentazione creata dall'immaginazione o dall'inconscio.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 474, pag. 117: Eo vez ke l'om de nogie, s'el è sol entra via, / S'el g'è devis k'el veza fantasia o altra arlia, / E fors será un legno o frasca o altra ombria, / El s'ha sí aspagurir k'el n'á prend malatia.
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 1-16, pag. 97.7: e fue sì forte la erronea fantasia, che mi mostrò questa donna morta...
[3] Formula di confessione sic., XIII, pag. 301.8: innanti pensu a li kosi disunesti e mundanii, e di tzokka modu nchi fussa affisu in villu ed in ssonnu, fant(a)sii, libbidini ed impullitzioni...
[4] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 69.56, pag. 288: per dolore gìo a dormire: / 'n fantasia fo 'l mio vedire el diavolo a sonniare.
[5] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 171.18: E chi la apica al col, ela artoria l'hom da cazer de rè mal, [[...]], e val contra le fantasie, e remof le tempeste...
[6] Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.), 8, pag. 91.7: Anco in della ymaginatione la puote lo demonio mettere, et queste son chiamate fantasie, però che ti farà ymaginare molte cose: et così sarai infiammato in del corpo.
[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 150, vol. 2, pag. 708.6: Ben si trovò che 'l detto conte per consiglio d'indovini entrò in fantasia, e feciollo intendente che Adoardo suo fratello, e ch'era stato re d'Inghilterra e fatto morire, [[...]], dovea essere vivo e sano...
[8] Bindo di Cione, 1355 (sen.), 12.11, pag. 97: Ogni pensier, fuor che di lei, si sface / prima che nella mente giunto sia, / nella mia fantasia, / che senza lei non può molto durare.
[9] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 216.3, pag. 254: Pieno è il mondo di falsi profeti / d'astrologhi sibille e di resìe, / di sogni e fantasie, / d'indovini d'àuguri e nigromanti...
1.1 Creatura immaginaria prodotta dalla paura.
[1] Lodi Vergine, XIV in. (ver.), 224, pag. 85: E ki devotamente lì se rendo / çamai no g' è mester avir paura / ke algun demonio ge possa offendro, / nè fantasia nè alguna creatura.
1.2 Esempio immaginato per utilità di un discorso (exemplum fictum).
[1] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. I, pt. 2, cap. 3, pag. 39.13: iustamente sono vocati intellectuali, ke ongne cosa sença discurso o altro adiutorio de fantasie intendono...
1.3 Moto dell'istinto, che induce a comportamenti giudicati bizzarri; capriccio.
[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 4, ott. 38.2, pag. 120: O vecchio malvissuto, o vecchio insano, / qual fantasia ti mosse, quale sdegno, / a gire a' Greci, essendo tu troiano?
[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 50, vol. 1, pag. 490.18: Il detto mercatante avea uno vizio naturale di diversa fantasia, che sovente fra sonno dormendo si levava in su il letto a sedere, e parlava diverse maraviglie...
[3] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 4.7, pag. 12: Sì traviato sum ch'io non mi reggio, / ní trovo loco, ní so s'i' mi sia; / et quanto volgo più la fantasia / più m'abarbalio, ní me ne coreggio.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 27, pag. 231.8: Allora a quillo prencepe Ayace sopervenendo uno stimulo de fantasia, volce intrare a combattere co la capo scoperta e senza scuto solamente co la spata in mano et avendo lo duosso armato.
2 La facoltà e il potere di immaginare, di creare nella mente situazioni fittizie, solitamente partendo da una base sensoriale.
[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 16 parr. 1-6, pag. 65.2: molte volte io mi dolea, quando la mia memoria movesse la fantasia ad imaginare quale Amore mi facea.
[2] Questioni filosofiche, p. 1298 (tosc. sud-or.), L. IV, pt. 3, pag. 87.7: per ke modo la fantasia, la rasgione (et) la memoria sia innel cerebro...
[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 1-12, pag. 530, col. 2.34: Quando con trombe. Ancor hae in fantasía lo trombare, lo remore e lo scrido che fa l'uno cavalero cum l'altro, quando sono a far tornio, e simelemente quando fano mostre...
[4] Esp. Pseudo-Egidio, XIV pi.di. (tosc.), pag. 197.31: Poi è l'imagine della detta cosa, la quale imagine entra a l'anima per la potenza visiva e prende dimoranza in quella parte dell'anima dove sta memoria, la qual parte è detta fantasia overo imaginativa perciò che riceve e conserva la imagine delle cose di fuori.
[5] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 14, pag. 112.14: È adunque dottrina de' santi Padri nelle Collazioni, che l' uomo debba molto leggere, e cercare d' empiere per sì fatto modo la memoria, e la fantasia delle divine Scritture, che ogni altro pensiero si cacci via dal cuore, e sempre sia la mente intenta alle divine considerazioni.
[6] Jacopo Passavanti, Tratt. sogni, c. 1355 (fior.), pag. 327.6: [[La cagione]] Animale è quando la persona, per alcuno pensiero o immaginazione o intima affezione ch' ella abbia, essendo desta e vegghiando, si muove la fantasia e la virtù immaginativa, e forma alcuno idolo e similitudine, secondo quel pensiero e secondo quell' affezione che la persona ha...
[7] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 74.7: la detta prieta cresscie maraviliosamente la fantasìa.
[8] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 3, vol. 2, pag. 156.25: unde, comu lu meu intellectu intendi tuctu zo ki esti in la mia fantasia discurrendo per tucta la mia fantasia, cussì l' anima di Cristu discurri per tucta la memoria divina...
[9] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 175.4: nello sopore tutti li spiriti staco insiemmora redutti drento alla fantasia ed alla imaginativa, donne soco più temperati a comprennere...
2.1 Deviazione dalla razionalità, che porta a pensieri non virtuosi né morali.
[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 2, cap. 18.1846, pag. 239: Questa sì è l'alma dell'ipocrisia / Che della vana glorïa si gode / Voltando l'intelletto a fantasia.
[2] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 493, pag. 381, col. 1: Lu errore dove state / delli dei che adorate / è una cosa soctile, / obscura, fosca et vile, / et ene gran fantasia / tenere per questa via...
[3] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. II, cap. 4, pag. 665.7: si studii l'anima che non ricevi e non accetti veruna sensibile o visibile fantasia, ovvero apparizioni di spirito, ovvero di dolcezze o dolci canti o suoni, o odori, ovvero simili cose, acciò che non cada dalla diritta regola della fede...
[4] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 3, vol. 1, pag. 17.18: [[l'uomo è detto animale]] per senno e per intelletto, quando vuole giudicare di Dio secondo la fantasia delli sentimenti corporali, o secondo la superficie della lettera, o secondo umana filosofia.
[5] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De li scarim de l'umitae, vol. 1, pag. 157.3: Ancor gi n'è um atro scarim unda è la soma de p(er)fectiom, zoè voler a torto senza fantaxia esser tegnù p(er) vir o esser como garzom e villami(n)ti traytao...
[6] Teologia Mistica, 1356/67 (sen.), cap. 3, 4, pag. 94, col. 1.20: e' beati vedeno essa chiarezza dell' eterna luce a faccia a faccia senza mescolanza di niuna fantasia, ovvero di corruzione di carne.