0.1 fantasima.
0.2 Da fantasma.
0.3 Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.): 1.
0.4 In testi tosc.: Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.); Boccaccio, Corbaccio, 1354-55.
0.7 1 Immagine vana e irreale, creata dalla mente. 1.1 [Rif. all'uomo, in prospettiva religiosa e morale]. 2 Presenza maligna; apparizione di persona morta che tormenta i vivi.
0.8 Fabio Romanini 27.11.2006.
1 Immagine vana e irreale, creata dalla mente.
[1] Tristano Ricc., XIII ex. (tosc.), cap. 39, pag. 64.6: venne uno nano ala corte der ree Marco, lo quale iera figliuolo di re, e lo padre l'avea cacciato inpercioe ch'egli iera zenbo dinanzi e di dietro e pparea pur una fantasima.
[2] Libro di Sidrach, a. 1383 (fior.), cap. 459, pag. 464.11: Chi diaspro guarderà incontro lo giorno, egli fia guardato di fantasima.
1.1 [Rif. all'uomo, in prospettiva religiosa e morale].
[1] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 34, pag. 237.16: «L'uomo è mente incarnata, fantasima del tempo, guardatore di vita, servente di morte, bomero trapassante...
2 Presenza maligna; apparizione di persona morta che tormenta i vivi.
[1] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 221-30, pag. 75.24: non andrebbero di notte, ché dicono che temono gli spiriti, l' anime e le fantasime.
[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, VII, 1, pag. 447.10: se così son l'altre come io paurose e massimamente della fantasima (la quale sallo Iddio che io non so che cosa si sia né ancora alcuna trovai che 'l sapesse, come che tutte ne temiamo igualmente)...
[3] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Piero, pag. 11.17: se questo giovane è risucitato, dite che 'l facia levare e andare e parlare; se non fa questo, sappiate ch'egli è fantasima, e inganno che gli fa muovere il capo...