CHITARE v.

0.1 chita, chitai, chitamo, chitamolene, chitamolo, chitar, chitare, chitarli, chitata, chitati, chitato, chite, chiti, chito, chitò, equita, guittomi, quicta, quictari, quidi, quidu, quita, quitado, quitai, quitando, quitar, quitare, quitarono, quitase, quitasse, quitata, quitati, quitato, quitemo, quiti, quito, quitò, quitorno, quitta, quittammo, quittare, quitte, quitti, quittiamoti, quitto, quittò, quity.

0.2 Fr. ant. quiter (Cella, Gallicismi, p. 517).

0.3 Doc. sen., 1263: 1.1.

0.4 In testi tosc. e corsi: Doc. sen., 1263; Fiore, XIII u.q. (fior.); Doc. lucch., 1332-36; Doc. cors., 1370.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.); Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi sic.: Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.).

0.5 La forma equita del Libro del difenditore della pace è dovuta ad un cattivo scioglimento dell'editore ed è da intendersi "e quita".

Sono raccolte convenzionalmente sotto questo lemma tutte le forme che iniziano per chit-/quit-: non si è tentato di distinguere i gallicismi dagli eventuali casi di riduzione ad i del dittongo ie.

0.7 1 [Econ./comm.] Attestare ufficialmente la liberazione di qno da un debito (per il versamento di una det. somma di denaro o per la rinuncia alla riscossione da parte del creditore). 1.1 [Econ./comm.] Versare (una det. somma di denaro) liberando (se stessi o qno altro) da un debito. 1.2 Estens. Risparmiare (a qno) qsa che si sarebbe in diritto di imporre o di pretendere (e che risulterebbe gravoso). 1.3 Assegnare (privandosene) qsa al legittimo possesso o alla possibile fruizione di qno. 2 Pron. Fare silenzio. 3 Mettere in pace.

0.8 Elisa Guadagnini 30.06.2006.

1 [Econ./comm.] Attestare ufficialmente la liberazione di qno da un debito (per il versamento di una det. somma di denaro o per la rinuncia alla riscossione da parte del creditore).

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 90.6, pag. 182: Di lor non puo' tu trare cosa certa: / Se ttu lor presti, me' val a chitarli; / Che se ttu metti pena in ra[c]quistarli, / Ciascun di lor si ferma in darti perta.

[2] Lett. sen., 1305, pag. 82.21: E mandiamvi leghata cho questa [[...]] due quitanze, ch' àne fatta l' una il prochuratore de' frati minori, e l' atra il procuratore de' frati predichatori, ch'àno quitto Meo Malefoglia di cinque lb. tor. ciaschuno, sichome voi ne divisaste per l' atro meso.

[3] Doc. fior., 1325, pag. 69.31: Questa ragione mettiamo qui in brieve parole però che n'à fatto fine con messer Niccholò e riavuto le carte e chitato d'ogni cosa generalmente per mille dugiento fior. d'oro che nne paghò sì come apparirà qui da piè, e però no(n) ci distendiamo in troppe parole dire fior. 2460 d'oro.

[4] Doc. lucch., 1332-36, pag. 136, col. 1.6: S(omma) lb. MCClviiij s. xvj dr. iiij. E riavemmo la scritta che avea di nostra mano die xxvij oghosto di iij.c.xxxvj. E istraciamola in preçensia di me Gieri e Princivalli e Turellino. E guittomi di quello che io avea avuto per lui dal provento della farina ditto die per carta fatta a die xxvij oghosto ditto anno per Marcheçe di messer Nic(holao) Gigli.

[5] Doc. fior., 1348-50, pag. 234.14: Trovammo scritto al libro .C. de detti Benedetto e chompagni, a carta XXXI, di mano d'Andrea di Lippozzo, che di questa quantità era stato chitato Sergio quando diede il dimorante.

[6] Doc. cors., 1370, 18, pag. 22.3: Blamdina, Iacopina et Andriola [[...]] àno fato, constituto, creato et ordenato a soe certo meso et piateze Abo Lamdino da Dorno de Niono [[...]] a quitare, liberare et absolvere de tuto zoe che receverà overo averà raxone vendere et alenare et a far ogni cossa che intorno le predicte cosse far se potesseno, cosie como ele, overo alcuna di loro, fosse ivi a lo presente...

[7] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 212.14: Tucta la supradicta raxuni di Petru di Lapi fu quitata. Et appe per la prima ind. per li spisi di la massaria zo ki esti scriptu in lu so caternu.

1.1 [Econ./comm.] Versare (una det. somma di denaro) liberando (se stessi o qno altro) da un debito.

[1] Doc. sen., 1263, pag. 343.15: It. die dare vi li. (e) viiii s. di p(ro)ve. nela fiera di Treseto in sesagiesimo, i q(uali) pagai p(er) lui p(er) partite secondo che divisa nele tavole dela deta fiera. Di cesti d. avemo avoti xx li. di p(ro)ve. nela fiera di sant'Aiolo in sesagiesimo primo, i q(uali) ne quitò messere Piero di Giachorto p(er) lui.

1.1.1 Estens. Assolvere un obbligo, liberandosene.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 41.1, pag. 84: «Del dilettar noi, vo' chiti tua parte», / Disse Ragion, «né che sie sanz'amanza, / Ma vo' che prendi me per tua 'ntendanza...

1.2 Estens. Risparmiare (a qno) qsa che si sarebbe in diritto di imporre o di pretendere (e che risulterebbe gravoso).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 32, pag. 243.5: Poi sì presero uno falso accordo con false parole, dicendo a Cesare: "noi abiamo combattuto con teco, solo per temenzia che tu non uccidesse Tolomeo: rendeci Tolomeo nostro signore, e quittiamoti de la guerra."

[2] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), Explicit, pag. 97.6: Messer, io vi priego che voi mi meritiate il servigio mio, che v' ò servito tutto el tempo della vita mia. Datemi il vostro figliuolo ad aprendere e a insegniare, e io vi quito tutto il mio servigio, e così m' averete bene meritato.

[3] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 49, pag. 122.30: "Bel sire Anthenor, andar vi conviene in Grecia per mia suoro Esiona dimandare da mia parte a colui che la tiene, per tal convenente che, s'egli me la rende, io li quitto tutti torti e l'ontia e lo dampnaggio che m'ànno fatto di mio padre e di mia madre uccidere, e di mie suoro altressì, e di mia gente e di mia terra che distrussero...

[4] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), Prologo, cap. 14, vol. 1, pag. 44.26: Nè si divi diri ki Deu quicta per una lacrima tuctu lu beni debitu et tuctu lu beni iustu a satisfari, ka Deu mankiria di vuliri omni debitu beni et iustu.

1.2.1 Prosciogliere da un'accusa o liberare da una condanna, assolvere. [In contesti relig.:] perdonare o rimettere i peccati.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 19, pag. 245.15: E poi nulla amistate, nullo Vangelio nè leggie nè cosa altra chitar potea voi e pur vendetta fare vi diziava, Dio merciè, non doverea vostro pare homo in poderata giustisia uzar giudicio?

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 512, pag. 531.32: Elli la prese e la tenne poi co· llui per amor di Cassandra che molto amava; sì fece per suo amore quittare li due figliuoli di Hector, che' voleano a morte giudicare.

[3] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 67, pag. 72.15: E per ciò che il Padre vide ch'egli no potrebe lo mondo racatare per uomo che sembianti fosse agl'altri, perciò manda egli il suo figliuolo ch'era nato e quitato sanza peccato donde tutti gl'altri sono intaciati e malmisi.

[4] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De lo Pater Nostro, vol. 1, pag. 144.23: Jn questa peticiom noy demandemo a lo Segnor che Ello ne vogia p(er)donar li nostri masfayti, cossì como noy p(er)donemo a quilli chi ne offendam o n'àm offexo, unda noi digamo cossì: baio Payre, quita noy sì como noy quitemo lor...

[5] Libro del difenditore della pace, 1363 (fior.), diz. 2, cap. 6, par. 7, pag. 182.18: di veracie ripentanza» cioè contrizione de' suo' pecchati, «iddio dinanzi tutti ministeri de' preti tolgle la colpa e del debito d'etternalmente assolgle equita, su condizione tuttavia, che apresso al prete debbi confessare il pecchato così tosto come 'l potrai avere». || Leggere: e quita.

1.3 Assegnare (privandosene) qsa al legittimo possesso o alla possibile fruizione di qno.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 121.4, pag. 244: «I' sì nonn- ò più cura d'ermitag[g]i, / Né di star in diserti né 'n foresta, / Ch'e' vi cade sovente la tempesta: / Sì chito a ssan Giovanni que' boscag[g]i! / In cittadi e 'n castella fo mie' stag[g]i / Mostrando ched i' faccia vita agresta...

[2] Tristano Cors., XIV ex. (ven.), pag. 68.19: Segnor cavalieri, or sapiati che lla donçela se n'è partida e sì la mena un tal cavaliero, che dixe che lla defenderave encontra duj meior cavalieri de vuj, s'el fose mestiero». Miser Garieto dixe a miser Dinadan: «Io ve quito la donçela». «Vuj me quitai quel che vuj non positi aver» ciò dixe miser Dinadan. «Vuj diti vero» ciò dixe miser Garieto «Se la donçella fosse qui ancor, no ve lla quitase io, ma puo ch'ella non iè, io ve la quito del tuto».

2 Pron. Fare silenzio.

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 15, 1-12, pag. 335, col. 1.11: Silenzio pose. Çoè la ditta 'voluntà benigna' ch'era in tutti pose silentio ai lor canti, e dixe 'benigna' ché per satisfare a lui [fono] sé concorde. Come saranno... Quasi a dire per 'locum a maiori': 'se per satisfarne se quitorno tutte, quanto maormente... denno elle essere ai çusti preghi exaudivili!'.

3 Mettere in pace.

[1] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 78, pag. 697.20: Il verno in quelle parti duro e incomportabile a campeggiare l'una parte e ll'altra costrinse a tornarsi a ssua magione, ma tutto che quietassono l'armi no· quitarono li animi...

[u.r. 26.10.2020]