CHITO agg.

0.1 chite, chito, quidi, quidu, quita, quiti, quito, quitta, quitte, quitti, quitto, quity.

0.2 Fr. ant. quite (Cella, Gallicismi, p. 517).

0.3 Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.); Doc. sen., 1279; Lotto di ser Dato (ed. Contini), XIII sm. (pis.); a Lett. lucch., 1303.

In testi sett.: Memoriali bologn., 1279-1300, (1288); Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.).

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Sono raccolte convenzionalmente sotto questo lemma tutte le forme che iniziano per chit‑/quit‑: non si è tentato di distinguere i gallicismi dagli eventuali casi di riduzione ad i del dittongo ie.

0.7 1 [Econ./comm.] [Detto di una persona:] privo di debiti o obblighi di natura commerciale. 1.1 [Econ./comm.] [Detto di un debito o di un credito:] ufficialmente nullo. 1.2 [Dir.] Prosciolto da un'accusa e dichiarato ufficialmente innocente. 1.3 Estens. [In contesti relig.:] assolto (dal peccato). 2 Pienamente soddisfatto, appagato. 3 Che non fa rumore, silenzioso. 3.1 Estens. Che non manifesta la propria esistenza, nascosto o occultato.

0.8 Elisa Guadagnini 30.06.2006.

1 [Econ./comm.] [Detto di una persona:] privo di debiti o obblighi di natura commerciale.

[1] Doc. sen., 1279, pag. 294.40: Peroto dela Veglia di P(r)ovino die dare viij lb. v s. tor. p(er) meità di sedici lb. (e) diecie s. che dare ne die a noi (e) ai sop(r)adeti p(er) lana che i ve[n]dero. Di questi d. avemo avuto v doçine e ij quartie di triaglia di Chatalogna (e) p(er) tanto die esare quito dela nostra parte...

[2] a Lett. lucch., 1303, 2, pag. 144.26: Gari (e) Guiduccio ànno ragone, (e) quello i(n)soluto ci levreno di mano p(er) la charta voi faceste di chosstae (e) li chiamasste quiti, (e) fecervo altra charta, (e) tute altre charte avessemo fussero chasse (e) vane...

[3] Doc. fior., 1325, pag. 68.36: La detta quantità paghò il detto Francesco per essere chito di tutto il debito...

[4] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 89.5: se al comperatore non piacesse il mercato poi ch'avesse dato il caparro al venditore puote lasciare il caparro al venditore ed è quito del mercato...

- Estens. Libero (da un impegno che si è assolto).

[5] Lotto di ser Dato (ed. Contini), XIII sm. (pis.), 67, pag. 317: Fior d'ogni ben [[...]] pietà aggiate [[...]] e mettetela in ovra / ver' me, che tutto so' stto gecchito / di voi servir, né quito / di ciò cred'esser mai, vivo né morto...

1.1 [Econ./comm.] [Detto di un debito o di un credito:] ufficialmente nullo.

[1] Doc. fior., 1325, pag. 73.5: Avenne più carte le quali sono tutte chite pagata che ssia questa quantità...

[2] Libro Gallerani di Parigi, 1306-1308 (sen.), pag. 140.30: Questa posta avemo abbattuta quinci per detto tempo perciò che ne fù quitta per meno che non dovia dare, ma non fue abbattuta nel libro vecchio per arrore [sic] di scritte.

1.2 [Dir.] Prosciolto da un'accusa e dichiarato ufficialmente innocente.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 2, cap. 3, pag. 47.14: Allora fu preso uno suo provosto, e fulli apposto uno forfatto in suo dispetto. Luccio li 'l mandò dicendo per messaggi, sì che Cesare tornò a Roma, e deliberollo; e radunò tutto 'l senato, e deliberossi de l'aministrazione del consolato, unde ragione doveva rendere, e funne quitto per sentenzia, la quale li fece la comune bisogna dove elli andava.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 512, pag. 531.24: Sì vi fo assapere che Helenus solamente fece rendere lo corpo d'Acchilles che Paris volea dare mangiare a' cani e agli ucelli; sì vi fo assapere che mai da lor parte non venne nullo male, e perciò vi chero mercié che voi gli chiamiate quitti".

1.3 Estens. [In contesti relig.:] assolto (dal peccato).

[1] Conti morali (ed. Zambrini), XIII ex. (sen.), 10, pag. 80.2: Signore mio, disse quelli, per Dio, merzè! che è quello che voi mi dite? io me ne credeva ora andare tutto quitto per penetenza che voi mi deste, la quale io molto molto volontieri aveva, e voi mi mandate cercando la terra!

[2] Conti morali (ed. Segre), XIII ex. (sen.), 8, pag. 503.11: Tanto stette constei in penetenza e tanto menoe aspra vita, ch'ella fue quitta del suo peccato, e che Dio le diede luogo nel suo santo paradiso.

2 Pienamente soddisfatto, appagato.

[1] Giacomo da Lentini, c. 1230/50 (tosc.), 1.39, pag. 13: sì com'omo in prudito / lo cor mi fa sentire, / che già mai no 'nd'è quito / mentre non pò toccar lo suo sentore.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1288) [Giacomo da Lentini] 26.39, pag. 50: Sí com'omo in prudito / lo cor me fa sentire, / che zamai no nd'è chito / fin tanto che non ven al so sentore.

[3] Tommaso di Giunta, Conc. Am., XIV pm. (tosc.), son 9.7, pag. 33: Amor, po' che convene i' vo' seguirti / per contentar li spirti / sensüativi mie piangenti et lassi, / et s'a te piace, deh, fa' che non cassi / overo i· llochi bassi / siano sommersi per da llor partirti, / ma triumfati per tu' omagio [o]r quitti / e' sian...

3 Che non fa rumore, silenzioso.

[1] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 30.24: "Qui sono, dixe, quisti, allora Enea, che sì quity stano infra quelle arme?".

[2] Vita di S. Petronio, 1287-1330 (bologn.), cap. 6, pag. 34.17: veçando li romani che san Petronio andava cusì remesedando li corpi sancti de Roma, igli comçòno forte a mormorare, ma puro soferiano e stavano quidi e no s'atentavano de dire altro, perch'egli vedeano bene che colui che le tolea era cognado de l'imperadore...

[3] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 203, pag. 377, col. 2: Vidi gridare multi, / ch'erano loco concolti, / fortemente plangeano / de quello che vedeano; / vedeano li pagani / colli strominti in mani / ad fare lu sacrificiu, / aspectando beneficiu, / alli mali loro yduli; / de Jhesu Christo incriduli, / quilli ydoli adoravano / et Jhesu Christo lassavano, / scì che lli christiani / stavano quiti e piani, / parlare no scuctiavano, / nanti se llo duravano.

[4] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 10, pag. 171.7: Allura lu omnipotenti patri, a lu quali esti la summa potencia di li cosi, parlandu inver l' alta dea Iuno sì li dissi: « Tachi ormay et sta quita!». Li qual paroli dicti in tal modu, cissau lu murmuru et lu parlamentu...

- [Con valore avv.:] in modo poco rumoroso.

[5] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 3, cap. 8, vol. 1, pag. 143.6: Blassiu, sfingendussi di non parlari et parlandu quidu, incumenzà di amunistari Clasiu que issu favurissi la parti di li Rumani et lassassi quilla di li Cart[h]aginisi.

3.1 Estens. Che non manifesta la propria esistenza, nascosto o occultato.

[1] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 3.230, pag. 139: Tegnon la Terra nel mezzo due poli, / Di sopra l'uno, e l'altro opposto a lui: / Di virtù simil natura formoli. / Se l'un facesse sua potenzia quita, / L'altro verso del ciel trarrebbe nui, / Ché ciascuno fa come calamita.

[u.r. 26.10.2020]