FALLACIA s.f.

0.1 falacia, falatia, fallaccie, fallace, fallaci, fallacia, fallacie, fallatia, fallazia.

0.2 Lat. fallacia (DELI 2 s.v. fallace).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.).

In testi sett.: Legg. S. Caterina ver., XIV in.; Stat. venez., c. 1318; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. senza fallacia 1.1.

0.7 1 Modo di essere, opinione, parola o azione che contrasta col vero e col giusto, con cui si inganna o si è ingannati; inganno, frode (anche in contesti fig.). 1.1 Locuz. avv. Senza fallacia: certamente, sicuramente. 1.2 Modo di essere, atto o parola difettosi, inadeguati; imperfezione. 2 Imperfezione o errore che induce a errare nel giudizio, o che spinge a vane aspettative. 2.1 Azione malvagia, colpa, delitto; azione riprovevole, scostumatezza.

0.8 Zeno Verlato 21.11.2006.

1 Modo di essere, opinione, parola o azione che contrasta col vero e col giusto, con cui si inganna o si è ingannati; ipocrisia, frode (anche in contesti fig.).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 32.15: Intra' quali furono alcuni calidi e vezzati [[...]]; e questi s' ausarono tanto a parlare che [[...]] montaro in ardimento e presero audacia di favellare in guisa d' eloquenzia tanto e sì malamente che teneano la menzogna e la fallacia ferma contra la veritade..

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 18: con ciò sia cosa che li omini in fallaccie (et) in pensieri sossame(n)te siano schierniti (et) in grandissimi errori vegnano.

[3] Fiore, XIII u.q. (fior.), 36.2, pag. 74: Quand'i' udì' Ragion che 'l su' consiglio / Mi dava buon e fin, sanza fallacie...

[4] Legg. S. Caterina ver., XIV in., 632, pag. 278: dirò la verità sença alcuna fallacia...

[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 22, 91-105, pag. 544, col. 1.3: no i volse dir quel nome l'una volta che l'altra, per non cadere in fallacia nugatio...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 7, cap. 3, vol. 2, pag. 115.32: per quillu dolu oy fallacia issu cupersi li soy grandissimi virtuti.

[7] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 7, cap. 2, pag. 476.16: l' aguratore, non dato dalli uccelli segno, per fallacia disse al consolo, ch' elli era ottimo agurio.

[8] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 30, pag. 142.2: Et, a zo chi non fussi ingannatu, per tolliri omni fallacia, li mandau a diri cum missagi [[...]] chi mandassi persuni di autoritati [[...]] per confirmari lu matrimoniu.

[9] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 62.1: E che se dicerrà [[...]] de la fallacia e de la fraude de Iasone, a lo quale che potte plu dare Medea da poy che le dey lo cuorpo e l' anima soa, e non appe altra securanza da lluy se no lo fallace suo sacrammiento [[...]]?

[10] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 165, S. Clemente, vol. 3, pag. 1467.21: In quel tempo Simone mago avea due discepoli, cioè Aquila e Niceta, i quali conoscendo la fallace del loro maestro, sì l'abbandonarono, e fuggirono a san Piero...

- [Rif. a un alimento:] sofisticazione.

[11] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 235, pag. 248.2: Sapi che queste spetie de assa ven adhulterà e sofisticà in questo muodo che innanci ch(e) le sea ben seche, i ge mesea una goma che ven chiamà serapino, e farina de fava. Ma el colore, el savore e lo odore descuovre la falatia.

1.1 Locuz. avv. Senza fallacia: certamente, sicuramente.

[1] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 13.9, pag. 65: Mida [[...]] / non bastandoli avere avuta grazia / dall'iddii che ciò che e' toccasse / ritornasse oro ver sanza fallazia.

1.2 Modo di essere, atto o parola difettosi, inadeguati; imperfezione.

[1] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 393.2, pag. 240: Chi pone falso e vuol concluder vero, / cum falatia procede non perfetto...

[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 29, proemio, pag. 494.35: Sì che chiaro appare, che nell' arte d'archimia puote essere fallacia, sì come in ciascuna altra arte...

[3] Stat. venez., c. 1318, G, pag. 92.17: E devemo star et balestar co(n)tinuam(en)te et puram(en)te sença alcuna falacia cu(m) le n(ost)re ballestre, che sia bone et sufficiente...

2 Imperfezione o errore che induce a errare nel giudizio, o che spinge a vane aspettative.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 3, pag. 35.28: E nostro Singniore dicie: «La solicitudine seculare e lle fallacie dele divisie affoghano la paraula di Dio...

[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 16, pag. 142.31: la fallacia e la vanità della vostra sapienza potete considerare in ciò, che dopo l'avvenimento di Cristo le vostre fallaci scienze e argomentazioni hanno avuto poco valore, e ognindì vengono più meno.

[3] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 2, 2.6, pag. 20: e ch'io dir possa che di questo mondo / Giosafà non curò le sue fallazia / di cui vi cominciai, signor, la storia...

2.1 Azione malvagia, colpa, delitto; azione riprovevole, scostumatezza.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 43.8, pag. 122: onde non fia già mai sazia / l' anima nostra il suo non conosciuto / Iddio biasmar, che fé sì gran fallazia.

[2] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 57, pag. 12: Questo a messer Jacovo fu fatto de gratia, / Però che in corte havìa grande et bella audatia, / Et anco a nullo non fece mai fallatia, / Et in corte non stette mai a contumatia.

[u.r. 26.04.2023]