FALLATO agg.

0.1 falati, fallata, fallati, fallato.

0.2 V. fallare.

0.3 Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.): 1.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.); Fiore, XIII u.q. (fior.); Poes. an. pis., XIII ex. (3); Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.).

0.7 1 Diminuito in qualche sua parte, in quantità o in qualità; sminuito, svilito. 1.1 Che non giunge a compimento, frustrato. 1.2 Che viene a mancare, che si rende indisponibile. 1.3 Che manca alla parola data, fedifrago.

0.8 Zeno Verlato 20.11.2006.

1 Diminuito in qualche sua parte, in quantità o in qualità; sminuito, svilito.

[1] Federico II (ed. Panvini), a. 1250 (tosc.), 1.42, pag. 159: La fiore d'ogne fiore / prego per cortesia, / che più non sia - lo suo detto fallato, / nè disturbato - per inizadore, / nè suo valore - non sia menovato, / nè rabassato - per altro amadore.

[2] Poes. an. (ed. Panvini), XIII (tosc.), 10.56, pag. 487: ed abo aciò ch'io voglio manïeri / e ciò ch'io voglio mi viene fallato...

- Rovinato, malandato.

[3] Cenne de la Chitarra, XIII ex.-a. 1336 (aret.), 13.11, pag. 434: Panni rotti vi do e debrilati; / apresso questo, on[n'] omo en capegli; / bot[t]acci di vin montanar fal[l]ati.

1.1 Che non giunge a compimento, frustrato.

[1] Poes. an. pis., XIII ex. (3), 114, pag. 1351: Ma quando vide di non mai avere / et che 'l suo mal pensier venie fallato, / pensò con gran malitia provedere.

[2] Boccaccio, Ninfale, 1344/48 (?), st. 122.6, pag. 251: E tosto lá, correndo, se n' andava, / se vederla potesse in nessun lato, / e poi che non la vede, ritornava / in altro loco, molto addolorato; / e poi, ch' andata fosse, s' avvisava, / da un' altra parte, ma 'l pensier fallato / tuttavia li venía, onde che farsi / e' non sapea, né dove piú cercarsi...

1.2 Che viene a mancare, che si rende indisponibile.

[1] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 13.159, pag. 166: O Maria dolorosa, che farai, / da che sença figliuolo rimarrai, / ed ogni aiuto oggi t'è fallato? / Fallati sono, lassa me dolente, / gli tuo fratelgli cui tanto amavi; / ànti lassato fra sì crudel gente...

[2] Storia San Gradale, XIV po.q. (fior.), cap. 78, pag. 83.26: di questo pensiero era i· re sì 'ntrapreso che i· nula maniera no sapea che dire né che fare, anzi avea grande paura ched e' no gli togliesero sua terra e ttutto l'onore tereno, perciò che suoi baroni gl'erano tutti falati.

1.2.1 Che è stato sottratto, perduto.

[1] Arrigo di Castiglia, 1267/68 (tosc.), 32, pag. 208: Dunque, poi che seronno liberati / di tale pena, qual ciascun si pensi, / rischiari il viso, al ben amar ragiensi, / raquistinsi li bon giorni fallati.

1.3 Che manca alla parola data, fedifrago.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 42.7, pag. 86: Né non ti vo' parlar sotto coverta: / Che s'i' mi fosse al tutto a tte gradato, / Certana sie ch'i' ti verrè' fallato, / Che ch'i' dovesse aver, o prode o perta. / Allora avrè' fallato a llui e te, / E sì sarei provato traditore, / Ched i' gli ò fatto saramento e fé.