0.1 fallatore, fallatori.
0.2 Da fallare.
0.3 Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.): 1.1.
0.4 In testi tosc.: Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.).
0.7 1 Chi viene meno a una regola, a una legge, a una norma etica, o le trasgredisce; colpevole. 1.1 Agg. 2 Chi, con gli atti o le parole, induce qno in errore; ingannatore.
0.8 Zeno Verlato 20.11.2006.
1 Chi viene meno a una regola, a una legge, a una norma etica, o le trasgredisce; colpevole.
[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 90, pag. 51.32: L'autore ragiona qui della disciplina de li cavalieri più particularmente e, racontando come li Romani furono soliciti a la vendecta de' fallatori: dice: ancora quelli buoni Romani furono bene intenti alla disciplina de' cavalieri, li quali, rompendo i legami de' parentadi, non dubitarono d'adomandare vendetta...
[2] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Elena, pag. 161.27: E quante volte tu t' adirassi meco, tu mi chiameresti adultera; essendo dimentico che 'l tuo fallo m' avesse fatto fallare, ed ad un' ora saresti fallatore e riprenditore.
[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 38.3, pag. 255: Non vo' che temi tanto nel tuo core / che di parlare perdi intendimento, / ché stato non se' tanto fallatore / ch'io non ti possa far perdonamento...
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 60.12, pag. 280: dunque serïe manc'o fallatore, / s'eo vi vedesse in grande oper'asai, / s'io non vi ramentasse ciò ch'è onore.
2 Chi, con gli atti o le parole, induce qno in errore; ingannatore.
[1] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 11, pag. 54.1: la terça indivini, e quali sono fallatori e inghannatori...
[u.r. 31.10.2008]