FALLÌBILE agg.

0.1 falibel, fallibile, fallibili, falliboli.

0.2 DEI s.v. fallìbile (lat. fallibilis).

0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Eneide volg., 1316 (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.).

In testi mediani e merid.: Pucciarello, XIV pm. (perug.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Che può cadere in errore o venir meno. 1.1 Che viene meno, incerto; illusorio, precario.

0.8 Zeno Verlato 31.11.2006.

1 Che può cadere in errore o venir meno.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), Prologo, pag. 165.8: Li Romani sono dunque regole non falliboli in ogni virtude, in tempo di guerra e di pace...

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 17, vol. 1, pag. 132.10: e se vogliamo dire, che sono puri lumi, e non cagione, dunque ponno fallire, perciocchè ei sono fallibili...

1.1 Che viene meno, incerto; illusorio, precario.

[1] Boccaccio, Ameto, 1341-42, cap. 33.39, pag. 782: Dunque ogni tiepidezza è da fuggire / e sé di questo foco accender tanto / che degni diventiamo di salire / a' regni che non sepper mai che pianto / si fosse, altro che bene e allegrezza / non fallibile mai...

[2] Giovanni Villani (ed. Moutier) a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 55, vol. 7, pag. 138.18: ma tutto avviene per la fallibile fortuna delle cose temporali di questo mondo.

[3] Pucciarello, XIV pm. (perug.), 14.1.2, pag. 799: A tutte piante del disio ch'io scorgo / colla falibel vita, a qual m'adergo, / aggio gradito, for ch'una, a cui mergo / en satesfar quanto mia possa porgo.