FALLITO agg./s.m.

0.1 falita, falite, falito, fallita, fallite, falliti, fallito, falluta.

0.2 V. fallire.

0.3 Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.): 1.3.1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.); Doc. sen., 1279; Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Stat. pis., 1322-51; Ingiurie lucch., 1330-84, [1379].

In testi sett.: Rime Mem. bologn., 1301-24; Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. andare fallito 1.3.1; di fallito cuore 1.5.1; venire fallito 1.1, 1.3.1.

0.7 1 Venuto meno, perduto. 1.1 Fras. Venire fallito: risultare del tutto perduto. 1.2 [Rif. al tempo:] passato, trascorso. 1.3 Che non trova esito positivo, che non è adempiuto; inattuato. 1.4 Del tutto privo, vuoto; libero. 1.5 Privo di animo, sgomento; privo di coraggio, codardo. 2 Indotto in errore o in inganno; che professa dottrine erronee. 3 [Econ./comm.] Che, trovandosi in difficoltà finanziarie, non è in grado di pagare i debiti, insolvente. 3.1 [Econ./comm.] Sost. Chi, in seguito a un rovescio finanziario, è debitore insolvente. 4 Sost. Errore commesso, infrazione a una norma; colpa, delitto.

0.8 Zeno Verlato 06.12.2006.

1 Venuto meno, perduto.

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 14, pag. 178.19: Cierto, siccome voi no rimaso è che menbra en fassone d'omo, ché tutto l'altro è bestiale, ragion fallita, no è a vostra terra che fighura di cità e chasa, giustisia vietata e pacie.

[2] Tratao peccai mortali, XIII ex.-XIV m. (gen.), De la disperacione, vol. 1, pag. 115.22: La derera brancha de questo peccao si è qua(n)do l'omo strapassa la fe' e lo sagramento, zoè quando ello à prometuo o e' à fermao p(er) sagrame(n)to, e sì no se sa niente, donda fee falia e sagramento roto si è tuta una cossa.

1.1 Fras. Venire fallito: risultare del tutto perduto.

[1] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 3, 18.6, pag. 37: Chi vive un anno, signor mio, e more / e chi fa doppo due suo dipartita; / e chi trenta anni vive con vigore, / non va più oltre che perde la vita; / e chi cento anni vive con onore / e poi la vita gli vien pur fallita...

1.2 [Rif. al tempo:] passato, trascorso.

[1] Amico di Dante, XIII ex. (fior.), Canz. 5.23, pag. 711: e ppoi ch'aggio ubidito / nel reo tempo fallito, / ben deg[g]i' or esser servo, al mi' parere.

[2] Ingiurie lucch., 1330-84, 313 [1379], pag. 84.8: Io ti ricorderò il tempo fallito imp(er)ò che io ti concerò sì uno dì che tu no(n) serai mai homo tra gli altri...

- [Rif. alla giornata lavorativa:] perduta, trascorsa in modo inoperoso.

[3] Stat. pis., 1322-51, [1335] Agg., cap. 4, pag. 602.31: Item, che lo predicto scrivano [[...]] sia tenuto [[...]] fare richiesta de' marinari de la dicta galea, et li non serventi et li absenti et li fugiaschi punctare; et le puntature et giornate fallite de' dicti marinari, le quali aran facto sensa licentia del padrone [[...]], scrivere in del suo quaderno...

1.3 Che non trova esito positivo, che non è adempiuto; inattuato.

[1] Stat. sen., 1298, dist. 8, rubricario, pag. 139.23: Che da' saramenti falliti e da le pene non pagate ciascuno sottoposto, vivo e morto, sia libero ed assoluto.

[2] Meo Abbracc., Rime (ed. Contini), XIII sm. (pist.>pis.), 4, 1.11, pag. 347: Io son pensoso. - Dico: L'alma vène / dal Sommo Bene; - donque vèn compita. / Chi mai fallita - pò far sua natura?

[3] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 7, par. 1, pag. 215.4: Ma me sola solitaria parte teneva quasi romita, e sconsolata per la fallita speranza, de' lieti tempi avea noia.

1.3.1 Fras. Andare, venire fallito: risultare contrario alle aspettative o all'intento, essere vano rispetto all'esito; risultare irrealizzato.

[1] Brunetto Latini, Tesoretto, a. 1274 (fior.), 581, pag. 196: Così volse locare / sua sedia in aquilone, / ma la sua pensagione / li venne sì falluta / che fu tutt' abattuta / sua folle sorcudanza...

[2] Guinizzelli (ed. Contini), a. 1276 (tosc.), 15.8, pag. 477: e poi vène la morte e lo scompiglia, / e tutta sua 'ntenzion li vèn fallita...

[3] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 17, vol. 2, pag. 288.7: onde per esperienza veggiamo, che l' uomo mormora, quando gli vengono falliti li suoi desiderj...

[4] Guido da Pisa, Fatti di Enea, XIV pm. (pis.), cap. 50, pag. 91.25: e, s' ella alcuna volta fusse cacciata, od ella d' industria volesse fuggire, saettava indietro, e nullo colpo le venía mai fallito...

1.4 Del tutto privo, vuoto; libero.

[1] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 375, pag. 401.1: Voi ci sete al bisogno fallito, falso traditore e disleale e fallito di cuore!

[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 169.12: lassandula stari culcata con sicu dementri que issa volsi, lassaula falluta di sua intinciuni, fattu astinenti di animu plenu di sapientia.

1.5 Privo di animo, sgomento; privo di coraggio, codardo.

[1] Rime Mem. bologn., 1301-24, [1305] 48.1, pag. 78: Trovome sì falito / del meo grave languire...

1.5.1 Locuz. agg. Di fallito cuore: codardo.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 27, vol. 1, pag. 50.26: E quando gli parve che fosse assai salito, egli dirizzò tutta la schiera; e dubitandosi, come uomo di fallito cuore, per fare più lunga dimora, prese ad ordinare sue conestabilerie.

1.5.2 Sost. Persona codarda, priva di animo.

[1] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 6, cap. 24, vol. 2, pag. 119.3: follemente cominciaste la battaglia, ora vi fuggite, come codardi e falliti.

2 Indotto in errore o in inganno; che professa dottrine erronee.

[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 39.26, vol. 1, pag. 265: ebbe audita bandita / ke sette minori frati / da gente onita, fallita / for morti e dicollati / predicando la croce...

2.1 Che si compiace di promesse illusorie.

[1] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 236.1, pag. 265: Omo fallito, plen de van penseri, / come ti po lo mal tanto abellire?

3 [Econ./comm.] Che, trovandosi in difficoltà finanziarie, non è in grado di pagare i debiti, insolvente.

[1] Doc. sen., 1279, pag. 295.5: Questi sono i d. vechi dele gienti falite dela ragione di Tofano Buo[n]signore.

[2] Stat. sen., 1343 (2), L. 1, pag. 88.6: Ancho non possano eleggiare alchuno che sia d'alchuna compagnia fallita, la quale non responda a' suoi creditori, nè alcuno devitore per sè et suo debito...

3.1 [Econ./comm.] Sost. Chi, in seguito a un rovescio finanziario, è debitore insolvente.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 79, vol. 3, pag. 480.11: e funne condannato Ubaldino Infangati, perché accettò l'uficio di XVI sopra i sindacati de' falliti in libre D...

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 727, pag. 278.15: Ancora quell'anno fallì la compagnia de' Guardi, la quale avea di debito 127 migliaia di fiorini, e per questo si pose grandi pene a' falliti e alle mogli e a' figliuoli...

4 Sost. Errore commesso, infrazione a una norma; colpa, delitto.

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 7, 11.60, vol. 3, pag. 204: guardin l'affectione / e la lor pentigione, / e come son contriti / di tutti y lor falliti...