0.1 falidore, fallitore, fallitori, fallituri.
0.2 DEI 2 s.v. fallitore (prov. falihidor).
0.3 Poes. an. tosc.>ven., 1267: 1.
0.4 In testi tosc.: Boccaccio, Filocolo, 1336-38.
In testi mediani e merid.: Destr. de Troya, XIV (napol.).
0.6 N Doc. esaustiva.
0.7 1 Chi non rispetta o trasgredisce una legge, un ordine o una norma morale; trasgressore, colpevole.
0.8 Zeno Verlato 31.11.2006.
1 Chi non rispetta o trasgredisce una legge, un ordine o una norma morale; trasgressore, colpevole.
[1] Poes. an. tosc.>ven., 1267, 36, pag. 198: Nostro segnore emperero / lo re Corado possente, / quale se tira plu altero / faralo stare obediente; / alegramente presente / vada çascun adomando, / a l'alto re, so comando / nesun ne sia falidore.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 34, pag. 305.1: Ahi, Fisistrato [[...]], il quale, udendo con pianti narrare la tua figliuola essere baciata, e di ciò dimandarti vendetta [[...]]: tu il picciolo fallo con grandissima temperanza mitigasti, conoscendo il movimento del fallitore.
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 1, cap. 21, vol. 1, pag. 39.13: egli diventarono sì pacifici tutti [[...]], ch'elli si dottavano altrettanto di falsare loro sacramento e loro fede, com'elli facessono d'andare contra alle leggi, le quali danno pene corporali alli fallitori.
[4] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 31, pag. 268.18: secundo che se trova scripto, che lo iudici deve punire li fallituri.