QUIETO agg./avv./s.m.

0.1 cqueto, quate, queda, quedo, queo, queta, quèta, quete, quethe, queti, queto, quetto, quielo, quieta, quïeta, quiete, quieti, quïeti, quietissimo, quieto, quïeto, quietu, quïetu, quiito.

0.2 Lat. quietus (DELI 2 s.v. quiete).

0.3 Poes. an. ravenn., 1180/1210: 2.4 (di lettura dubbia); Pamphilus volg., c. 1250 (venez.): 2.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Giordano da Pisa, Pred. Genesi, 1309 (pis.); Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.).

In testi sett.: Poes. an. ravenn., 1180/1210; Pamphilus volg., c. 1250 (venez.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Doc. venez., 1314 (2); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Serapiom volg., p. 1390 (padov.); Lucidario ver., XIV; Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Doc. castell., 1261-72; Poes. an. urbin., XIII; Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Regimen Sanitatis, XIII (napol.); Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Stat. cass., XIV; Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. a quieto 2.2, 2.5.1; carta di quieto 3.1; di quieto 2.2, 2.5.1; di quieto e di piano 2.2; fare quieto 4; in quieto 2.1, 2.2; non quieto 2.4, 2.4.1; quieto quieto 1.2, 2.4, 2.5.

0.7 1 Che non si muove (né di moto spontaneo né di moto indotto), che mantiene immutati nel tempo il proprio stato o la propria posizione. 1.1 Sost. Stato di assoluta immobilità (anche fig.). 1.2 Che non si produce in movimenti impetuosi, scomposti o improvvisi, che si muove con lentezza (anche avv.). 2 Non turbato da preoccupazioni, fastidi o mali; sereno, tranquillo. 2.1 Sost. Assenza di turbamento, preoccupazione, fastidio; serenità. 2.2 [Detto di un popolo o di un territorio:] che vive in pace, non coinvolto in guerre o dissidi. 2.3 [Detto del tempo:] non perturbato, sereno. 2.4 Che mostra moderazione, serenità, benevolenza, mansuetudine; privo o incapace di brutalità, violenza, offesa, ira. 2.5 Che non fa rumore. 3 Libero da un obbligo (spec. gravoso). 3.1 [Econ./comm.] Sost. Cancellazione di un debito (per rinuncia da parte del creditore o estinzione da parte del debitore). Locuz. nom. Carta di quieto: il documento avente valore legale che attesta tale atto. 4 Pienamente soddisfatto, appagato.

0.8 Elisa Guadagnini 23.03.2007.

1 Che non si muove (né di moto spontaneo né di moto indotto), che mantiene immutati nel tempo il proprio stato o la propria posizione.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 8, cap. 1, pag. 193.18: lo corpo del cielo se dea mòvare e vòlgiare a casione de la generazione: adonqua è mestieri ch'elli abia uno suo oposito, lo quale sia delogne quanto elli pò, lo quale stia fermo [[...]]: adonqua starà la terra ferma e quieta, per oposito del corpo del cielo che se move e volge.

[2] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 3, cap. 2, pag. 190.16: l'acque che non corrono, ma stanno quiete, [[...]] putono e doventano grosse...

[3] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 62, vol. 3, pag. 448.7: Guardati dall'acqua quieta, e nella corrente entra sicuramente.

[4] Gl Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 1, pag. 28.11: sarebbe maraviglia vedere in fuoco vivo alcuna materia stare quieta, cioè sanza mutazione alcuna.

[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 32.14, pag. 72: lo ciel superno / si gira sì, che non puote star queto, / et sol per lo ben nostro è tal decreto.

[6] Sposiz. Pass. s. Matteo, 1373 (sic.), cap. 28, par. 8, vol. 2, pag. 176.12: lu cristallinu esti chelu quietu et comu terra a li beati, et lu empireu comu chelu a nui.

1.1 Sost. Stato di assoluta immobilità (anche fig.).

[1] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 92.81, pag. 395: Annega onne entelletto en un quiito, / però che son ghiacciate tutte l'acque...

[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 5, pag. 62.7: sempre a quello uomo, a cui s' accende uno pensiero sopra l' altro, li adiviene che 'l primo effetto sì si alunga; e ciò addiviene, perchè movimento de l' uno pone l' altro in quieto...

1.2 Che non si produce in movimenti impetuosi, scomposti o improvvisi, che si muove con lentezza (anche avv.).

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 60.31, pag. 202: queto mai ambieria / caval c'ha bene impreso di trotare...

[2] Cecco d'Ascoli, Acerba, a. 1327 (tosc./ascol.), L. 1, cap. 7.506, pag. 157: Ma quando Scorpïone regge e Pesce, / Questo mezzo aere è quasi temperato; / Però se in lui qualche vapore cresce, / Nasce la neve poi con acque quete / Perché dell'un contrario s'è privato / Che faccia forte il freddo con sue mete. || Cfr. Crespi, p. 157: «piogge lente».

[3] Mino Diet., Sonn. Inferno, XIV m. (aret.), 13.12, pag. 25: Perchè volser veder troppo davanti / portan travolta dirieto la faccia / bagnati sempre d'angosciosi pianti, / retrosi andando queti per la traccia, / tristi et dolenti tanto ne' sembianti / quanto per tristo cuor viso si faccia.

[4] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 99.25: Sono similmente a questo paone li piè sozzi e l' andatura queta [[...]] L'andar quieto significa l'umiltà dello stilo...

- Locuz. agg. Quieto quieto.

[5] Petrarca, Trionfi, 1351(?)-74, T. Temporis.88, pag. 268: Vidi una gente andarsen queta queta, / Sença temer di Tempo o di sua rabbia...

1.2.1 [Detto del mare:] debolmente agitato dal moto ondoso.

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 3, cap. 14, pag. 125.16: Al mattino, lo mare fu queto e serrato, come se Dio l'avesse apparecchiato a combattare.

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 75 rubr., pag. 144.3: quando la sera venne, lo vento abassò e 'l mare era molto queto.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 14, pag. 260.12: E alcun di lor comandan torre l' acqua del mare quando è chiarissimo, e quieto, e serbanla ben per uno anno...

1.2.2 [Detto dello stomaco che ha completato la digestione:] inattivo.

[1] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 664, pag. 582: Si multo si' familico o multo si' repleto, / de usar con femena in onne modo te veto; / poi ch'ài mangiato, aspectate per fin che sia completo / lo paidar e [lo] stomaco si remanga quieto, / e chesta ora agia per electa / chillo che de st'afare se delecta.

2 Non turbato da preoccupazioni, fastidi o mali; sereno, tranquillo.

[1] Pamphilus volg., c. 1250 (venez.), [Panfilo], pag. 65.2: E lo amore no darà a mi nigun dì umele e neguna note quieta, enanti lo vano amore sempre contorba mi misero...

[2] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 34.12: Et in ciò che dice «queti studi» intendo l'altre scienze di filosofia, [[...]] et appellali «queti studii» ché non trattano di parlare in comune, e perciò che ssi stavano partiti dal romore delle genti.

[3] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 116, pag. 31: Da nimistade guàrdate, se boy stare quïetu.

[4] Doc. venez., 1314 (2), pag. 111.17: eo M[a]rco Michel dito Tataro [[...]], cu(m) queto e sincero anemo no occupado d'alguna turbacion [[...]] de [mi]a man propria sì faço sto mio testamento...

[5] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 2, cap. 3, pag. 42.22: standu illu [[scil. sanctu Benedictu]] continuatamenti sollicitu de la correptioni de kyllj monachi, av[er]ia abandonatu si medemj quantu alli quieti contemplationj...

[6] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 2, vol. 2, pag. 65.18: la amplissima aucturitati di G. Neyu Pompeyu tanti volti aluctau con la libertati; nìn zò fu senza grandi sua laudi, quandu issu tinia a gabbu la licencia di parlari di ogni homu et purtaula con quieta fronti.

[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), tenz. 14, 2.2, pag. 800: Tu cerche l' alte rocche ed io nel borgo / pacifico e quïeto sempre albergo...

[8] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 291-300, pag. 91.19: e ciascuno luogo della nostra città, qual che si fosse più di litigi e di quistioni pieno, m' incominciò a parere più quieto e più riposato che la mia casa...

2.1 Sost. Assenza di turbamento, preoccupazione, fastidio; serenità.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 6, 127-151, pag. 109, col. 1.9: Qui desende in singularità a discrivere lo stado de Fiorenza, e [[...]] la sumiglia 'a quella inferma che combattuda da fèfre non ha quieto né reposo'.

[2] Esopo ven., XIV, cap. 39, pag. 36.25: La paxe e lo quieto che io ho in guadagnare e in acquistare quelo ch'io mangio, se me fa saver buono e dolcie ogni cossa: mo la paura che ha' de esser morta si te fa saver tosego ciò che tu mangi.

- Locuz. avv. In quieto: serenamente.

[3] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3713, pag. 147: La note allò sença demora, / Siando lo inperador in lleto, / Dormando in paxie et in queto, / Lo diavolo sovra lu se conça, / E per vixion li denonçia / La vegnuda del baron / Per so inganno e tradixon...

2.2 [Detto di un popolo o di un territorio:] che vive in pace, non coinvolto in guerre o dissidi.

[1] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 11, pag. 368.22: O genti fortunate, regni di Saturno o Italici antichi, qual fortuna sollicita voi quieti, e persuade di provocare incerte guerre?

[2] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 1, pag. 535.23: se convene al bono e grave preside e Rectore cum solicitudine e continui studij dare opera cum effecto de tenere pacifica e quieta la provincia ch' è dello rege...

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 8, terz. 92, vol. 1, pag. 96: Pistoia, che non sa regnar quieta, / l' anno mille dugencinquantatrè / i Guelfi cacciò fuor di se con pieta.

- Avv. Senza contrasti né opposizioni.

[4] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 41.22, pag. 110: e chi lui [[scil. Dio]] bono, e' ha bon quanto dea queto. || Egidi, Guittone, p. 331, annota: «e chi è verso di Lui buono, esso ha tranquillamente ("queto") tanto buono quanto deve avere».

- Locuz. avv. A, di, in quieto; di quieto e di piano: senza contrasti né opposizioni, pacificamente.

[5] Andrea Cappellano volg. (ed. Ruffini), XIV in. (fior.), L. II, cap. 32, pag. 273.13: se ttu non mi dai lo passo di queto, io il mi farò dare per força della spada».

[6] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 27, 31-54, pag. 644, col. 1.8: in la qual resposta si paleza della malvase condizione de' Romagnoi, li quai ma' non sono cenza guerra, cenza «iça» e cenza travaia, e poi c'alcuna segnoría li tegna in quieto, elli non stanno che dentro alli loro cori che sempre non pensino o trattino tratadi e inganni l'uno de l'altro...

[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 7, cap. 17, vol. 1, pag. 293.26: L'accordo fu tra lloro in questo modo, che 'l soldano gli rendé a queto la città di Ierusalem, salvo il tempio Domini che volle rimanesse a la guardia de' Saracini...

[8] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 59, terz. 79, vol. 3, pag. 163: A Genova nel detto tempo arriva / il Re Ruberto, e di queto, e di piano / per sei anni ebbe la Città giuliva.

[9] Tristano Veneto, XIV, cap. 361, pag. 324.12: io lasarò questa batagia plui per le bontade che io vego in ti cha per altro a tanto se tu te voras tignir in quieto».

[10] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 205.16: Muovi tuoi cavalieri e toie masnate, non li dare posa. Passemone a Roma. Roma trovaremo desfornita colle porte aperte. Serrai signore a queto. Meglio è che Romani dicano: 'Aniballo è venuto' che: 'Aniballo deo venire'».

2.3 [Detto del tempo:] non perturbato, sereno.

[1] Trattato de' falconi, XIV in. (tosc.), cap. 2, pag. 8.10: Quando il falconiere vedrà, e cognoscerà ch' e' sia bene acconcio a reddire, se gli vorrà bene mostrare gli uccelli, vada al luogo ove usano l' anitre, e dov' elle sono usate d' usare in tempo queto, non in luoghi ampi, nè profondi, ma in luoghi alti, ove sia poca acqua.

[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 1, pag. 17.11: l' apa [[...]] havi a ffari lu meli in lu tempu caudu et quietu...

[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 37, vol. 1, pag. 369.18: dopo il tuono rimase l'aria quieta e serena...

[4] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 322, pag. 358.20: E nota che 'l fa bexogno che quellù che recoye la lagrema no la recoya de dì ventoxo, ma quieto, açò che la faça soa e le altre parte descoverte no se infie per acuitè de' vapore, i qualle esse fuora de la raìxe.

2.4 Che mostra moderazione, serenità, benevolenza, mansuetudine; privo o incapace di brutalità, violenza, offesa, ira.

[1] Poes. an. ravenn., 1180/1210, 35, pag. 619: Feceme madonna gran paura / quando del tornar me cons[e]llava / [dicen]te: "De ro[m]or no ve cura". / [Se ratta] la gente aplan[ea]va / [.. aviande que]the [s]ententi[e] 'lura... || «forse "ne riceveva frasi mansuete allora"» (Stussi).

[2] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 80.68, pag. 331: Fame, sete, morte nol travaglia: / sempre lo trove forte a la battaglia, / a pater pena ed onne ria travaglia / e star quiito.

[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 79.141, pag. 393: Lantor penssai contrastà l'ira, / chi monti mai deré se tira, / e fuzir rixe e rimor, / bjasteme, odio e rancor; / e esser pjam e queto / e como agnelo mansueto...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 3.84, vol. 2, pag. 46: ciò che fa la prima, e l'altre [[scil. pecorelle]] fanno, / addossandosi a lei, s'ella s'arresta, / semplici e quete, e lo 'mperché non sanno...

[5] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 13, pag. 638.10: Sia l'anima quieta, pacifica e ogni cosa riceva per suo utile, data da Dio dispensativamente per nostra salute.

[6] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 719, pag. 58: «Endivina ki t'à percosso / et per la testa e per lo dosso?» / Et Ihesù sempre sta queto, / sì comme uno angno mansüeto.

[7] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu modu..., pag. 573.15: E lu cavalcaturi, quandu sagli susu, non lassi moviri lu cavallu finkí non si agi cunzati li panni suta, comu si conveni; e, cussì fachendu, si usirà una altra fiata a stari suavi e quietu a voluntati di lu cavalcaturi.

[8] Stat. cass., XIV, pag. 21.19: si lu monacho i(n)nella s(an)c(t)a obediencia fosse (com)mandato cose dure et (con)t(ra)rie, voy eciam che a loy fosse facto i(n)iuria, con quieta (con)sciencia si le debe pilgiare pacientemente et sufferire...

[9] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 34, pag. 159.24: Et cumcessia ch(e) lu cavalcatore cavalch(e) et cavalch(e) lu cavallo suavem(en)te, no(n) lu mena fine actanto ch(e) illo se ad sè aia li pa(n)ni, così como se convè, ca delenne lu cavallo piglia uso quieto ad utilitate de lu cavalca(n)te.

- Locuz. agg. Non quieto.

[10] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 8, 19-24, pag. 237, col. 1.6: Nell'ira accolta. Qui discrive la inordinata voluntà e non quieta de li officiali de l'Inf. li quali quando non ponno nuoxere sí si reputano d'essere ingannadi e sforzadi.

- Locuz. avv. Quieto quieto.

[11] Passione cod. V.E. 477, XIV m. (castell.), 391, pag. 50: Puoi uscì da cena Cristo, / et çascuno descepolo tristo [[...]] Et mossero tucti queto queto, / andaro in monte Olyveto.

2.4.1 Sost. Persona moderata, serena, benevola, mansueta ed incapace di brutalità, violenza, offesa, ira.

[1] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. I, 110.14, pag. 131: Tempo è omai da reducersi in porto / e l'ancore fermare a quella pietra, / che del tempio congiunse e dua parieti; / quivi aspettar el fin del viver corto / nell'amor di Colui, da cui s'impetra / con umiltà la vita de' quïeti.

[2] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 1, pag. 214.25: Deo ge dia prosperitae al corpo e a l'anima de l'homo, a i quieti beatitudene, consolacione perfeta, absolutione libera e porto quieto cum paxe perfeta a tuti dia e conservi...

- Locuz. nom. Non quieto.

[3] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, cap. 3, pag. 146.15: Il feroce e non quieto la lingua esercita a questioni e a lite? farai di lui comparazione a cane. Lo insidiatore occulto rapito aver con fraude si rallegra? alle volpi l' agguaglia.

2.5 Che non fa rumore.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 13, pag. 227.11: l'umile [[...]] parlerà saviamente, e non li sarà dato luogo; e 'l riccho parlerà, e tutti stirano queti, e sarà portata la parola sua infino a' nuvoli.

[2] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 42, pag. 43.1: stando ogni uomo queto e attento, incomincerà questi a cantare con una voce fioca e con un turpissimo modo...

[3] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 6a, cap. 92, vol. 2, pag. 536.31: Anco, che li detti signori Nove sieno tenuti et debiano farsi legere tutta la sesta distintione del costoduto del comune di Siena in queta audientia intra loro, due volte ciascuno mese, cioè di XV in XV dì.

[4] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 690, pag. 383, col. 1: Èi tu questa / che ài scì savia testa? / Or sta queta et ascolta / la mea scientia multa, / et io te ascoltaragio / et ben te responderagio.'

[5] Chiose Selmiane, 1321/37 (sen.), cap. 28, pag. 141.30: e stati tutti uno peçço queti sença fare parola, missere Moscha Lamberti, amicho charissimo de gli Uberti, consigliò che 'l detto missere Simone fusse morto...

[6] Stat. castell., a. 1366, pag. 125.35: Del'adunamento; che ciasscheduno stia queto. Ancho dicemo che quando la compania s' adunasse, ciasscuno debbia stare en silentio (e) queto (e) dire i paternostri (e) l' avemarie, (e) d' altro no(n) se possa raigionare ella ghiesa enfine a tanto che 'l priore o sopriore non sona la campanella...

[7] Lucidario ver., XIV, III, pag. 250.3: Or te comando che tu stie quieto e sì audirai anco maior conse...

[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 42.14: Allora missore Pietro Roscio con soie belle masnate se tenne secreto e queto de fòra ad una porta la quale se dice porta de ponte Cuorvo.

[9] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 161, S. Martino, vol. 3, pag. 1406.3: Simigliantemente abbaiando al discepolo di san Martino un cane, quegli si rivolse a lui e disse: "Nel nome di Martino, ti comando che tu stea queto". E 'l cane stette queto incontanente come se li fosse stata mozza la lingua.

- Locuz. agg. Quieto quieto.

[10] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 184.46: Dunque, misero, sta quieto queto; leggiermente puoi dire parole, ma i fatti son gravi»...

2.5.1 Estens. Che non manifesta la propria esistenza, nascosto o occultato.

[1] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 179, pag. 330: Or quisti so' li exerciti ke sempre se combacte / nu lor peregrinaiu. / L'unu è de Babillonia [[...]] L'altru è de Yerosolima [[...]] Oramay ve diraio / le mortale ferute, / ke so' quete et acute / perché fer spirtualmente.

[2] Giovanni Quirini, XIV s.-t.d. (tosc.-ven.), 23.14, pag. 39: prego il verace / imperador di sempiterna pace / ch'El me mande el susidio, se a lui piace, / di conculcar la pessima lacerta / che pur m'insidia e va queta e coverta.

[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 5, pag. 170.32: Ricordando queste cose, Enea suscita il cenere e i fuochi quieti... || Cfr. Aen., V, 743: «haec memorans cinerem et sopitos suscitat ignis...».

- Locuz. avv. A quieto: in silenzio.

[4] Poes. an. urbin., XIII, 39.8, pag. 620: Tucto l'amor del mondo ne gittimo dereto, / e ll'amor dei parenti facçamo stare a cqueto, / castig[h]im nostra carne... || Diversamente Bettarini: 'in tranquillità'.

- Locuz. avv. Di quieto: senza rendersi manifesto, di nascosto.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 45, pag. 95.18: I vizj ci entrano addosso di quieto, con colore di vertù.

[6] A. Pucci, Noie, a. 1388 (fior.), 89, pag. 7: A noia m'è chiunque sta a vedere / o ascholttar chi vuol parlar di quetto, / volendo udirlo conttra 'l suo volere.

2.5.2 Fig. [Occasionalmente, della borsa:] vuoto (o chiuso). || Dall'idea di 'parlare' nel senso di 'trarre fuori qsa'; la borsa tace perché non contiene niente (o perché non se ne vuole trar fuori niente).

[1] Meo dei Tolomei, Rime, XIII/XIV (sen.), D. 1.14, pag. 69: disse: - Non avrestù cavelle in borsa? - / Rispuosi: - No. - Quella mi disse: - Attorsa, / e llevala pur tosto, o tu tt'impicca! - / Mostrav' aspra come cuoio di riccio: / e' le feci una mostra di moneta; / quella mi disse: - Avesti caporiccio? - / Quasi beffava e stava mansüeta / che ll'avari' tenuta un fil di liccio; / ma pur ne venni con la borsa queta. || Diversamente Bruni Bettarini:: «inteso variamente: "smunta" (il Lazzeri [...] riferiva il vocabolo al francese quite "libero" [...]) o anche "intatta" [...] tecnicizzando l'aggettivo si potrebbe dire: "libera da obbligazioni, da debiti", di conseguenza la borsa è vuota».

3 Libero da un obbligo (spec. gravoso).

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 4, cap. 128, pag. 516.10: O crudel padre, o dispietata madre, oggi di me rimarrete quieti: voi non mi voleste pacificamente avere, e voi oggi di me vedovi rimarrete.

3.1 [Econ./comm.] Sost. Cancellazione di un debito (per rinuncia da parte del creditore o estinzione da parte del debitore). Locuz. nom. Carta di quieto: il documento avente valore legale che attesta tale atto.

[1] Doc. castell., 1261-72, 5, pag. 24.13: Da Venturello de Benencasa avemo VIJ li. e V s., e el denari. de questa raiçone dele quatordeci livere e dieçe soldi, e femo. carta de queto ke n' à loco del decti denari.

4 Pienamente soddisfatto, appagato.

[1] Torini, Rime, 1342/98 (fior.), [a. 1343] 21.103, pag. 385: Più uomini che 'l ferro il cibo stigne [[...]] Poco quïeto la natura rende; / oltre alla qual s' è tolto, / fa danno, e vizio a dritto nome prende. || Cfr. Hijmans-Tromp, p. 385, n. ad loc.: «Quïeto accordato col soggetto poco [cibo] invece che col complemento oggetto la natura rappresenta un tipo di concordanza che s'incontra anche altrove nel nostro A.».

- Locuz. verb. Fare quieto: appagare, soddisfare.

[2] Boccaccio, Amorosa Visione, c. 1342, c. 46.85, pag. 200: Giammai non fu neuna creatura / che tanto mi piacesse: fatti lieto, / e di ciò tien l'anima tua sicura. / Io volli ora al presente far quieto / il tuo disio con amorosa pace, / dandoti l'arra che finirà 'l fleto; / adunque va omai quando ti piace».

[u.r. 10.10.2013]