QUIETÙDINE s.f.

0.1 quietudine.

0.2 Lat. tardo quietudo, quietudinem (DEI s.v. quieto).

0.3 Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.).

0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.

0.7 1 Assenza di agitazione e turbamento, serenità (con connotazione pos.).

0.8 Elisa Guadagnini 07.06.2006.

1 Assenza di agitazione e turbamento, serenità (con connotazione pos.).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 7, pag. 29.30: Cristo si è la prima pace, il primo riposo, la prima requie e quietudine.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 46, pag. 240.19: messer Santo Gregorio [[...]] fu sommamente in questa virtù [[scil. limosina]] [[...]] E queste erano l'opere ne le quali egli dicea ch'era sparto [[...]] Vedete che non iera sparto se non in quello, e eragli tanta pena! Vedete che cosa è la quietudine mentale, e essere al tutto rimosso da ogne sollicitudine!

[3] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 141, S. Girolamo, vol. 3, pag. 1240.8: essendo compagno de li scarpioni e de le fiere bestie, spesse volte mi parea essere ne le compagnie de le donzelle, e nel freddo corpo, e ne la carne mortificata i soli incendii de la lussuria rampollavano. Sì che continuamente piagnea, e la carne contrastante sottomettea a la fame di tutta la settimana. Spesse volte congiunsi il die con la notte, né non mi rimanea da le battiture del petto prima che ritornasse la quietudine del Signore.

[u.r. 10.10.2013]