FASTIDIOSAMENTE avv.

0.1 fastidiosamente.

0.2 Da fastidioso.

0.3 Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.): 3.

0.4 In testi tosc.: Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 In modo sgradevole, provocando irritazione, imbarazzo o repulsione. 1.1 In modo inaccettabile o inopportuno. 2 In modo irritato, contrariato o ostile. 3 [Per traduz. dal lat.:] sdegnosamente, con disprezzo e alterigia.

0.8 Elisa Guadagnini 11.07.2006.

1 In modo sgradevole, provocando irritazione, imbarazzo o repulsione.

[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 95, pag. 301.35: E però egli hanno il loro alito puzzolente, e ruttano fastidiosamente, e a loro medesimi annojano...

1.1 In modo inaccettabile o inopportuno.

[1] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 32, pag. 114.9: il gran numero de' morti non era tutto mangiato infino all' ossa, ancor che squarciato tra le fiere si partisse; gran parte ne giace rifiutato, ben che dilacerato sia tutto: il quale il sole e la pioggia e 'l vento macera sopra la tinta terra, fastidiosamente mescolando le romane ceneri con l' arabiche non conosciute.

2 In modo irritato, contrariato o ostile.

[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Ecli 4, vol. 6, pag. 177.8: [9] Libera delle mani del superbo colui che patisce la ingiuria; e non sostenere fastidiosamente nell' anima tua la ingiuria da colui. || Cfr. Sir, 4.9: «et non acide feras in anima tua».

3 [Per traduz. dal lat.:] sdegnosamente, con disprezzo e alterigia.

[1] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 3, cap. 23, pag. 184.6: fece pregare gli Argiraspidi che il venissero ad atare [[...]] I quali venuti, e fastidiosamente abbiendo il loro campo posto, da Antigono fuoro vinti... || Cfr. Orosio, Hist., III, 23, 26: «qui [[scil. Argyraspides]] fastidiose ducem in disponendo bello audientes ab Antigono victi...».

[2] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 26, pag. 17.1: o città Tarentina [[...]], mentre che per splendore di fortuna fosti insuperbita, fastidiosamente pensavi lo stato de la tua spaventevole potenza essere fermo in sé medesimo... || Cfr. Val. Max., II, 2, 5: «fastidiose aestimas...».

[u.r. 25.01.2008]