0.1 fastidiosa, fastidiose, fastidiosi, fastidiosissima, fastidiosissime, fastidioso, fastidïoso, fastidioxa, fastidiusi, fastidïusi, fastidiusu, fastiggioso, fastigiosa, fastigiose, fastigioso, fastiyusi.
0.2 DELI 2 s.v. fastidio (lat. fastidiosum).
0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Ingiurie lucch., 1330-84 [1375].
In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.7 1 Che provoca disappunto, irritazione o ansia, riuscendo difficile o impossibile da sopportare. 1.1 Che non ha alcuna attrattiva né offre alcun piacere ai sensi, sgradevole. 1.2 [Detto di persona:] difficilmente contentabile (per la precisione delle sue richieste, per la cura che pone ai dettagli). 2 [Med.] Atto a provocare un malessere fisico caratterizzato dal senso di nausea o pesantezza. 2.1 [Med.] Che avverte una sensazione di forte malessere in presenza del cibo, che prova nausea. 3 [Soprattutto per traduz. dal lat.:] che agisce con disprezzo e alterigia, sdegnoso. 3.1 Che arreca disturbo o ostacolo (alle attività o alla vita di qno). 3.2 Che si oppone o prova forti resistenze nei confronti di qsa.
0.8 Elisa Guadagnini 11.07.2006.
1 Che provoca disappunto, irritazione o ansia, riuscendo difficile o impossibile da sopportare.
[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 23 (84), pag. 246.28: Quaresima topina [[...]] ta(n)to è' tediosa e fastidiosa che tuti te po(r)ta odio e desidrano che te(n) debia tornare.
[2] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. 181.1, pag. 238: Tu vizio, accidia, a cui ben fastidioso, / operar è nemico...
[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 6, 7-12, pag. 177, col. 1.6: grave zoè fastidioxa e mallanconica da portare.
[4] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 6, cap. 9, vol. 2, pag. 99.9: De quillu Mariu cussì di bassu statu, Arpinati non nobili, qui fu cussì fastidiusu canditatu, jssiu quillu Mariu qui subiugau Africa...
[5] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 3, cap. 4, pag. 222.19: Ma la fortuna recò ne la nostra cittade Tarquino a possedere lo imperio romano. Strana cosa fu il procedere da cotale fatto; più strana fue che nacque da Corinto città; e fastidiosa cosa, che fu figliolo d' uno mercadante; ancora più da vergognare che fu figliolo d' uno sbandito nome Demarato.
- Sost. Individuo che si comporta o parla in modo irritante, contrariante o sgradito.
[6] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 63, pag. 78.5: Disse lo cavallo grasso con superbia: O fastidioso, come ài tu ardimento di favellare contra me, lo quale sono forte e bello?
1.1 Che non ha alcuna attrattiva né offre alcun piacere ai sensi, sgradevole.
[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 216, pag. 96: L'arbor dé fí guardao s'el fa frug precïoso, / On s'el fa frug amaro on frug fastidïoso.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 9, pag. 132.24: upica [[...]] è uccello fastidioso [a] u[di]re...
1.1.1 [Specif.:] che provoca disgusto o ribrezzo, ripugnante.
[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 28, pag. 142.28: non vuole Cristo che cci mutiamo da la buona via e da l'ammaestramento santo, ma fare sì come l'api che si pongono ai fiori gentili e fanno il mèle, ma non come quelli bacherozzoli fastidiosi, che ssi pongono pur alla sozzura.
[2] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 24, pag. 291.4: le mura erano grommose di fastidiosa muffa, e quasi parea che sudando lagrimassero...
[3] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 9, cap. 112, vol. 2, pag. 456.6: e generale infermità di vaiuolo fu nella state di fanciulli e ne' garzoni, ed eziandio nelli uomini e femine di maggiori etadi, ch'era cosa di stupore e fastidiosa a vedere.
[4] Ingiurie lucch., 1330-84, 300 [1375], pag. 81.11: - Sossa puctana marcia che conviene ch'io ti caccii di q(ue)sta t(er)a, troia fastigiosa.
[5] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 15, pag. 30.35: Apreso de zo véneno le oribele vixione de li demonii ki trabucaveno drentro da quello paraxio sì spesi che nesuna persona no lo porave contare; e bene li vedeva in horibele forma e fastidioxa.
- Fig. [Spec. con rif. al peccato].
[6] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 5, vol. 2, pag. 176.2: quelli, che lo crocifissero, peccarono per ignoranza, chè non lo conobbero per vero figliuolo di Dio. Ma quelli, che indegnamente comunicano, lo conoscono, e confessano in prima per vero Dio, dicendo lo Credo, e facendo le altre solennità della Messa, e poi se lo mettono nel loro fastigioso corpo, lo quale è luogo del demonio, e sentina di colpa.
[7] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 39.29, pag. 95: Il nome di costui qui none scrivo, / Perchè la sua lussuria fastidiosa / Meritamente il fa di nome privo.
1.2 [Detto di persona:] difficilmente contentabile (per la precisione delle sue richieste, per la cura che pone ai dettagli).
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 44 rubr., pag. 262.19: Come Cesare fu di bella statura, ed esquisito e fastidioso negli ornamenti del corpo...
2 [Med.] Atto a provocare un malessere fisico caratterizzato dal senso di nausea o pesantezza.
[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 132, pag. 47.7: I fastidiosi homori del fegato per caldo manda via.
[2] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 44, pag. 850.17: per santà del corpo fame e sete si sostiene e amari beveraggi e fastidiosi cibi si pigliano...
[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 9, cap. 5, pag. 225.7: Non vi si metta letame, che le [[scil. la rapa, e 'l navone]] renderebbe fastidiose, ma mettavisi paglia in suo luogo. E diventan più soave, se spesse volte si getta lor dell'acqua salsa.
- [Specif. derivante dall'eccessiva sazietà o dalla monotonia; anche fig., con rif. ad un malessere interiore].
[4] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 1, cap. 7, pag. 35.2: Prima che la cittade di Roma si facesse anni MVIII, fue appo Egitto di prima fastidiosa e non usata abondanza, appresso grande e da non potere sostenere fame...
2.1 [Med.] Che avverte una sensazione di forte malessere in presenza del cibo, che prova nausea.
[1] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 32, cap. 2, par. 7, pag. 477.24: Seneca a Lucillo. Tu di': ora voglio rivolgere questo libro, ora quell' altro: modo è di fastidioso stomaco molte cose assaggiare.
2.1.1 Sost. Persona che prova nausea nei confronti del cibo.
[1] Bibbia (04), XIV-XV (tosc.), Prol. Esd, vol. 4, pag. 317.27: E però Donaziano e Rogaziano, miei carissimi, io vi priego che voi, contenti della secreta lezione, il libro non produciate in pubblico, e non pogniate cibi a' fastidiosi...
3[Soprattutto per traduz. dal lat.:] che agisce con disprezzo e alterigia, sdegnoso.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 4, vol. 2, pag. 32.6: Per la quali cosa quillu fastidiusu populu di Ruma, lu quali non volssi perdunari a Coriolanu accusatu, fu constrictu a pregarlu humilimenti poy que l'appi mandatu in exiliu.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 4, pag. 365.15: Per la quale cosa quello popolo, fastidioso in estimare li suoi beni, lo quale non avea perdonato allo accusato Coriolano, fu costretto di pregare umilmente lo sbandito.
[3] Filippo Villani, Cronica, p. 1363 (fior.), cap. 101, pag. 744.23: E ssemai fu signoria fastidiosa piena di burbanza quella fu d'essa, e nelli ornamenti e nel cavalcare con verga d'oro i· mano...
3.1 Che arreca disturbo o ostacolo (alle attività o alla vita di qno).
[1] Fiore di rett., red. beta, a. 1292 (fior.), cap. 38, pag. 37.3: Che facce oggimai avresti voi di difender costui? [[...]] questi è impio al suo padre, e grave a' parenti, e disubbidente a' suoi maggiori, e fastidioso a' suoi pari, e crudele a' minori...
[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 749, pag. 291.12: sconoscente uomo era e fastidioso per chi avea a fare con lui e di pagamenti ingordissimo...
3.2 Che si oppone o prova forti resistenze nei confronti di qsa.
[1] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 28, pag. 453.4: questo Flegiàs fu figliuolo di Marte, uomo malvagio e arrogante e fastidioso contro agl'idii.
[2] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), 1 Prol. Gb, vol. 5, pag. 4.5: quanto maggiormente ch' io cristiano [[...]] ovvero dalli fastidiosi ovvero dalli maligni lettori non debbo essere reprovato?
[u.r. 25.01.2008]