FASTIDIUME s.m.

0.1 fastidiume, fastidiumi.

0.2 Da fastidio.

0.3 <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>: 1.

0.4 In testi tosc.: <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>.

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Realtà o situazione sgradevole, che comporta per chi la subisce un senso di imbarazzo, repulsione o disagio particolarmente gravosi. 2 [Med.] Impurità dell'organismo di origine gastroenterica.

0.8 Elisa Guadagnini 11.07.2006.

1 Realtà o situazione sgradevole, che comporta per chi la subisce un senso di imbarazzo, repulsione o disagio particolarmente gravosi.

[1] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 25.27: Così fa il cuore umile, che punto non riguarda i fastidiumi, nè le brutture di altrui, ma tutti i beni, che gli altri hanno riguarda ed ama, e presgia e loda...

[2] Libru di li vitii et di li virtuti, p. 1347/52-a. 1384/88 (sic.), cap. 116, pag. 155.20: Cusì fa lu cori humili ki punctu non riguarda li fastidiumi nì li bruturi d'altrui, ma tutti li beni ki li altri hanu riguarda et ama et precia et lauda...

- [Con valore moralmente neg., con rif. al peccato].

[3] f Giordano da Pisa, Prediche, a. 1311: Or non dovremmo disiderar d'uscire di questo fastidiume del Mondo? || Crusca (1) s.v. fastidiume.

2 [Med.] Impurità dell'organismo di origine gastroenterica.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 927.3: Uno de le contrade di Piemonte era enfiato molto contraffattamente, sì si botò a san Domenico; e dormendo lui, san Domenico gli apparve, e sparolli il ventre sanza dolore, e purgollo da ogni fastidiume, e anche con la sua mano ugnendo lo risaldòe, e sanollo perfettamente.

[u.r. 12.08.2022]