FILARE (1) v.

0.1 ffilata, fila, filà , filadho, filando, filano, filanu, filar, filare, filari, filasi, filasse, filata, filate, filati, filato, filatu, filava, filavano, file, fileremo, fili, filiata, filla, fillado, filo, filò, firao.

0.2 DELI 2 s.v. filo (lat. filare).

0.3 Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.): 1.1.

0.4 In testi tosc.: <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Stat. sen., 1298; Stat. pis., 1304; Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Stat. sang., 1334; Gramm. lat.-aret., XIV m.

In testi sett.: Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.); Memoriali bologn., 1279-1300, (1282); Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311; Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Framm. Vang. Infanzia, XIV m. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.); Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.); Manfredino, a. 1328 (perug.); Stat. perug., 1342; Anonimo Rom., Cronica, XIV; Gloss. lat.-eugub., XIV sm.

In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. disvolgere ciò che si è filato 2.1; filare grosso 2.2; filare sottile 2.2.

0.7 1 [Tess.] Trasformare fibra tessile grezza in filo. 1.1 Estens. [Rif. a un indumento]. 2 Estens. Produrre (con rif. metaf. all'attività del filare). 2.1 Fras. Disvolgere ciò che si è filato: disfare il lavoro fatto. 2.2 Fras. Filare grosso: dare prova di astuzia; filare sottile: dare prova di ingenuità (?). 3 Intessere una stoffa (di fili di metallo). 4 Emettere del liquido con un getto continuo e sottile, assimilabile a un filo. 5 Far passare attraverso un'apertura. 6 Signif. incerto: andar via oppure (con diversa interpunzione) dedicarsi alla filatura.

0.8 Francesco Sestito 11.07.2007.

1 [Tess.] Trasformare fibra tessile grezza in filo.

[1] St. de Troia e de Roma Amb., 1252/58 (rom.), pag. 53.18: E non filavano né operavano lana, ma giano a ccaçare e a ffare vactalgie sì como li homini.

[2] Memoriali bologn., 1279-1300, (1282) 3.26, pag. 9: e disse l'un'a l'altra: «Non foss'altra tempesta, / ch'eo non vollesse tessere, mai ordir né filare».

[3] Stat. sen., 1298, dist. 5, rubricario, pag. 135.1: Che le XIJ matasse de lo stame che si dà a filare, debbiano pesare XIIJ libre, a peso di dodicina.

[4] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 43, pag. 28: Né la spad'a la femina, né a mmasculu filare, / Né lo saltare all'asinu, né a bove ceterare.

[5] Giostra virtù e vizi, XIII ex. (march.), 404, pag. 339: Loco la Accidia stràngula cum corda de enterdente / ke essa advia filata.

[6] Stat. pis., 1304, cap. 55 rubr., pag. 688.12: Di non portare nè dare nè mandare lana a filare.

[7] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 38, pag. 215.10: E chiamavansi i cavalieri del filatoio; però che i danari, che si dierono loro, si toglievan alle povere femminelle che filavano a filatoio.

[8] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 4, vol. 1, pag. 153.5: Ma sole le figliuole di Mineo, turbanti le feste dentro nella casa con la dea Minerva, o vero ch'elle filano la lana, o volgono lo stame con le dita, o vero s'appoggiano alla tela, e tormentano le fanti con le fatiche.

[9] Stat. sang., 1334, 30, pag. 99.6: De la pena a chi mandasse lana atorno per farla filare.

[10] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 143.19: killa cumbactitrichi, benkì avissi manu fiminina, tamen non era usata filari, ma era virgini usata sustiniri multi baptagli.

[11] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 13, pag. 59.7: né le lor done né altre femene eran constrechie d'esser tanto sollicite e ingorde de filar caveci, né ordir né texer tele...

[12] Stat. perug., 1342, L. 4, cap. 51, par. 4, vol. 2, pag. 396.26: Nulla ancora femmena, la quale starà a vendere le predicte cose overo alcuna de le predicte cose overo alcun'altre cose da mangiare, degga retenere la rocca per cagione de filare...

[13] Gl Gramm. lat.-aret., XIV m., pag. 34, col. 2.11: Filo, as, per filare.

[14] Framm. Vang. Infanzia, XIV m. (ven.), 50, pag. 148: e quella Vergene Mare sì se mise a lavorare, / e cosiva e filava e de quello norigava...

[15] Senisio, Caternu, 1371-81 (sic.), vol. 1, pag. 145.1: Et di un'altra peza di pannu di lana vecha in la quali filanu di canni xxxxiij, si ndi dinu pagari unc. j tr. ij gr. v.

[16] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 324, pag. 361.10: Questa herba fa le vergolle longe un palmo, simele a li fuxi, cum li qualle se filla.

[17] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 82.7: XL milia corpora de Saracini fuoro presi, maschi e femine, li quali fine nello dìe de oie staco siervi de Spagnuoli. Zappano, arano, filano, tiesso, cucinano e aitri mestieri secunno le connizioni.

[18] Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 102.24: Hec colus, li id est la roccha da filare.

- Sost.

[19] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 2, pt. 2, cap. 20, pag. 187.7: il tessere, il filare e opere di seta, paiono che sieno opere convenevoli a la femmina.

1.1 Estens. [Rif. a un indumento].

[1] Uguccione da Lodi, Libro, XIII in. (crem.), 414, pag. 614: De le beatetudene serà molt alegradho / quand el serà dai sainti recevut e clamadho, / de molto precïosissema vestimenta aparadho, / qe no parà qe sea tessuto né filadho, / ni per negun ençegno cosidho ni taiadho...

2 Estens. Produrre (con rif. metaf. all'attività del filare).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 6.144, vol. 2, pag. 102: Atene e Lacedemona, che fenno / l'antiche leggi e furon sì civili, / fecero al viver bene un picciol cenno / verso di te, che fai tanto sottili / provedimenti, ch'a mezzo novembre / non giugne quel che tu d'ottobre fili.

2.1 Fras. Disvolgere ciò che si è filato: disfare il lavoro fatto.

[1] Anonimo Genovese (ed. Contini), a. 1311, 14.4, pag. 749: Emperzò che peccar sojo / contra De' per me' orgojo, / s'e' ò penna n[i] enojo, / zo ch'e' ò firao desvojo.

2.2 Fras. Filare grosso: dare prova di astuzia; filare sottile: dare prova di ingenuità (?).

[1] Fr. da Barberino, Doc. Am., 1314 (tosc.), pt. 2, 6, mott. 41.1, vol. 2, pag. 291: Se tu fili, fila grosso / o non troppo sottil mai: / quando volpe, quando vai.

[2] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 3, cap. 30, vol. 1, pag. 363.11: ragionando colli ambasciadori, l'uno di Fiorentini per corotto parlare, tenendosi più savio che lli altri perch'avea maggiore stato in Comune, riprendendo lo eletto imperadore, disse: «Voi filate molto sottile».

3 Intessere una stoffa (di fili di metallo).

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 10, pag. 630.13: Enea trae fuori la spada e passolli l'armi e la gonnella, la quale la madre avea filata con dilicato oro.

4 Emettere del liquido con un getto continuo e sottile, assimilabile a un filo.

[1] Boccaccio, Fiammetta, 1343-44, cap. 6, par. 20, pag. 207.13: Io [[...]] ora questa ora quella serva rabbiosamente pigliando, a quale levate le treccie tutta la testa pelava, e a quale ficcando le unghie nel viso, miseramente graffiandola, la faceva filare sangue...

5 Far passare attraverso un'apertura.

[1] Manfredino, a. 1328 (perug.), 2.9.3, pag. 174: Le tagliente saiette mi fan rendre, / le quale scoc[c]a tu' aspra balestra, / e sì la fili per ogne finestra / ch'io non posso ver' te mio arco tendre... || Mancini, Poeti perugini, p. 194, correge in «sì la 'nfili».

6 Signif. incerto: andar via oppure (con diversa interpunzione) dedicarsi alla filatura. || La prima interpretazione è resa incerta dall'assenza di att. lessicografiche anteriori al XVIII sec.

[1] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 7 ott. 101.2, pag. 213: Or via andate con mala ventura, / poi non sapete ragionar; filate, / e correggete la vostra bruttura, / e le virtù d'altrui stare lasciate. / Ecco dolore, ecco nuova sciagura, / che una pazza per sua vanitate / quello ch'è da lodar riprender vuole, / e s'ascoltata non è, ne le duole.

[u.r. 14.12.2017]