0.1 focholare, focholari, focolare, focolari, focolarj, focolaro, foculari, focularu, fogolar, fucholare, fucolare, fuculari.
0.2 DELI 2 s.v. focolare (lat. tardo foculare).
0.3 Doc. prat., 1275: 2.1.
0.4 In testi tosc.: Doc. prat., 1275; Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Gloss. lat.-aret., XIV m.; Doc. pis., 1361.
In testi sett.: Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342.
In testi mediani e merid.: Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.).
In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.5 Locuz. e fras. avere focolare 2.1; focolare di ferro 1.1; guardare la cenere del focolare 1; guardare la cenere intorno al focolare 1.
0.7 1 Base, gen. di pietra e sormontata dal camino, su cui si accende il fuoco nella casa. 1.1 Locuz. nom. Focolare di ferro: braciere. 2 Estens. Luogo in cui si vive, abitazione. 2.1 [Dir.] Nucleo abitativo e familiare (oggetto di tassazione, vale giuridicamente un'unità).
0.8 Elisa Guadagnini 08.05.2007.
1 Base, gen. di pietra e sormontata dal camino, su cui si accende il fuoco nella casa.
[1] Libro dei Sette Savi, XIII ex. (tosc.), pag. 62.18: tu ài sogniato che nel mezzo del focolare tuo sia una fontana sì grande che tutti i tuoi vicini aveano assai acqua a farne ogni loro bisognio.
[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 20, vol. 1, pag. 152.3: Di questo vilissimo Dio ventre parla Ugo da s. Vittore, e dice, che il tempio suo è la cucina, l'altare lo focolare, il calice, e le altre vasella sono le pignatte, e le padelle, e le scodelle: li ministri sono li cuochi, il fumo dell' incenso si è l' odore ed il fumo dei sapori...
[3] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 72.30: Et par ben che 'l fogo de l'amor de Cristo si è morto in tuto, né la çenere è pù calda, né in questo romosuglio de cristianismo chi è anchor in 'sto mondo chomo in fogolar fregio se pò pù trovar a penna carbon chi sia vivo né falupola acexa de l'amor de Cristo.
[4] Gl Gloss. lat.-aret., XIV m., pag. 298.23: hoc foccarium, rij, el focolare.
[5] A. Pucci, Libro, 1362 (fior.), cap. 8, pag. 63.16: E havi paese dove la gente non arde altro che pietre, le quali ardono come candele ed è più caldo fuoco che quello delle legne, e mettendone la sera nel focolare tutta notte arde.
- Stare al focolare.
[6] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 1, cap. 10, pag. 29.29: Unu villano stava allu focularu cum sua mullerj et unu loru fillu piczulu; et audendo lu villano chi lu demoniu, ky paria peregrinu, ky se andava sì lamentando ky non trovava a nullu ky lu allibergassj, clamaulo...
- Fras. Guardare la cenere del, intorno al focolare: stare in casa (senza uscire), vivere ritirato.
[7] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 491-500, pag. 130.8: A che viltà e a cui sottomessa? Ad una vecchia rantolosa, vizza, malsana, pasto omai più da cani che da uomini, più da guardar la cenere del focolare omai che da apparir tra genti perché guardata sia.
[8] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V, 10, pag. 392.37: niun dolore è pari a quello, a chi conoscimento ha, che è a avere il tempo perduto. E da che diavol siam noi poi, da che noi siam vecchie, se non da guardar la cenere intorno al focolare? Se niuna il sa o ne può render testimonianza, io sono una di quelle: che ora, che vecchia sono, non senza grandissime e amare punture d'animo conosco, e senza pro, il tempo che andar lasciai...
- [Come arredo degli altari adoperato specif. per usi rituali (nel mondo antico)].
[9] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 13.26: Ca issa la virgini, pregandu la dea Vesta qui la ayutassi, misi unu so fazolu, lu melyu que issa avia, a lu focularu et incontinenti lu fazolu s'alumau.
- [Astr.] [Nome di una costellazione (non identificata)].
[10] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, L. 3, pag. 207.14: Della figura del focholare e delle stelle sue. [[...]] Focholare è chiamata quest'altra figura che viene dipo questa del Centauro. E vuol dire tanto come 'luogho dove s'accende il fuocho'. E questi focholari sono facti in molte maniere.
1.1 Locuz. nom. Focolare di ferro: braciere.
[1] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 78, pag. 205.42: E lo 'nfermo misero non osa [[...]] udire il mormorio de' cuochi intornosi, portando seco i focolarj del ferro là, dove i segnori vanno a mangiare, acciocché la vivanda de' ghiottoni non si rafreddi, e al palato già calloso, non si dea alcuna cosa, se non ben calda. || Cfr. Sen., Ep., IX, 78, 23: «quia non circa cenationem eius tumultus cocorum est ipsos cum opsoniis focos transferentium?».
[2] Doc. pis., 1361, pag. 190.26: Uno fucholare di ferro grande e uno picchulo - ij.
2 Estens. Luogo in cui si vive, abitazione.
[1] Ottimo, Par., a. 1334 (fior.), c. 11, pag. 273.19: Elli [[scil. Amiclas]] sicuro della guerra, sa che lla sua casa non dee essere preda alle cittadine battaglie. O sicura facultà della povera vita! o stretti focolari! o doni delli Dii non ancora cognosciuti!
- Meton. Abitante (di una casa).
[2] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 5, cap. 3, vol. 2, pag. 30.29: Li discordanti toy foculari e li toy casi partuti su facti saluti di paci et di gratia.
2.1 [Dir.] Nucleo abitativo e familiare (oggetto di tassazione, vale giuridicamente un'unità).
[1] Doc. prat., 1275, pag. 508.1: <Ser Torello f. ser Guiglelmo> Tuccio Bonetti p(er)ché stettero a cernere li focholari (e) a purifichare gl'erori de' deti focholari p(er) v dì, s. v.
[2] Annali e Cron. di Perugia, c. 1327-36 (perug.), pag. 162.21: E degono pagare al comuno de Peroscia per salario de podestade e de capitanio IIJ s[oldi] per fucolare egl quagle degono pagare per M focolare e fare oste e parlamento a volontade del comuno de Peroscia...
[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 4, cap. 3, vol. 1, pag. 150.24: e fece franco e libero il Comune e' cittadini di Firenze, e tre miglia d'intorno, sanza pagare niuna taglia o spesa, salvo danari XXVI per focolare ciascuno anno.
- Fras. Avere focolare: avere la residenza giuridica.
[4] Cost. Egid., 1357 (umbro-romagn.), L. II, cap. 4, pag. 542.13: Volemmo etiamdeo che 'l sia rata e firmamente sia observada la constitucione de miser reformatore supradicto, la quale decerne et ordena che «nessuno de la provincia, chi traga de lì origine, overo chi abia lì focolaro o domicilio, ardischa de tore vestimenta o robe del Rectore o del thesorero...