FUMARE v.

0.1 fuma, fuman, fumando, fumano, fumante, fumanti, fumar, fumarane, fumare, fumata, fumau, fumava, fumavano, fumeranno, fumma, fumman, fummano, fummante, fummanti, fummar, fummare, fummava, fummavan, fummavano, fummino, fumòe, funma, funmarete.

0.2 Lat. fumare (DELI 2 s.v. fumo).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.); Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.); Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.); Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm.

In testi sett.: Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.); Serapiom volg., p. 1390 (padov.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. umbr., XIV pi.di.; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.7 1 Emettere fumo. 1.1 [Distinto o in opposizione al bruciare o all'essere luminoso come una fiamma (anche fig.), spec. con valutazione neg.]. 1.2 [Con rif. ai riti pagani, detto di templi od altari:] emettere fumo (proveniente dalla bruciatura dell'incenso). 1.3 Disperdersi in fumo (bruciando). 1.4 Trans. Meton. Bruciare. 2 Sprigionare vapore (spec. per un contrasto di temperatura con l'ambiente circostante). 2.1 [Med.] [Detto di un umore corporeo proveniente dagli organi interni (specif. lo stomaco):] sprigionarsi in forma di vapore (che tende a salire alla testa compromettendo il benessere della persona). 3 [Detto di un luogo in cui avviene un movimento concitato:] presentarsi unito ad una nuvola di polvere (risultando confuso alla vista, dai contorni non netti). 3.1 [Detto di sostanze sottoposte a pestaggio:] diffondersi (nell'aria) in forma di polvere. 4 Esporre a un'emissione di fumo (per conferire un profumo). 4.1 [Med.] Sottoporre qno a un'emissione di fumo per fini curativi. 5 [Con rif. ad animali:] defecare. 6 Signif. non accertato.

0.8 Elisa Guadagnini 20.04.2007.

1 Emettere fumo.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 20, pag. 30.5: e trovamo altre minerie assai, come la minera del solfo, ch'arde sempre e fa foco, e de quella che non fa foco; e questo foco se vede per stasione fumare e uscire fore de la terra.

[2] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. I, pag. 235.14: Perché narrere' io Baie e le rive coperte di tende e l'acqua la quale fumma di caldo solfo?

[3] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 14, 73-84, pag. 388, col. 1.9: a Viterbo preditto çascuna de queste case si è una fontana della ditta aqua, la quale ... per lo suo fundo solfano e poi per lo calor si è in color rosseta e fumma continuo.

[4] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 2, vol. 1, pag. 68.25: Lo quale [[Feton]], di lungi dalla patria, lo grande Po ricevette in istrana parte del mondo [[...]] Le die delle fonti d'Italia sotterraro lo corpo fummante di tre fiamme...

[5] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 2, pag. 65.20: Noi vediamo lei passare sopra l'alto colmo della casa nostra, e sè ascondere chiara nella selva Idea, segnando le vie; e il suo solco dà luce per longa strada, e i luoghi d'intorno fumano molto di solfo.

[6] Arte Am. Ovid. (D), XIV pm. (ven.), L. I, pag. 486.33: Ché te dirò io Baias e li lidi tessudi denançi cum vele, e l'acqua la qual fuma del caldo solfore?

[7] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 34.4, pag. 81: La ola che per poco focho spuma, / tosto perde el fervore et tosto scinde; / ma quella che più tardi el bolor prende / conserva quello et longo tempo fuma.

[8] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 30, pag. 258.11: ardeva quillo bello palazo riale, et ardevano li hedificii e li altri palazi, e tutti li tiempli de quella citate e tutti fummavano per le flamme che nde insivano altesseme dallo fuoco...

[9] Purgatorio S. Patrizio, XIV sm. (mil./com.), cap. 20, pag. 35.8: Apreso de zo li demonii lo strasinòn de questo tormento in uno altro, ke andando elo vide una maxone ki fumava tuta como una fornaxe...

- [Come sicuro indizio della presenza di un fuoco (anche fig.)].

[10] Poes. music., XIV (tosc., ven.), [FraLan] ball.30.3, pag. 154: Deh, volgi gli occhi a me, donna, per cui / io son tolto a me stesso e dato altrui. / Non tener più l'ardor, che già fuor fuma, / dentr'al gentil tuo cor tanto celato...

- [Rif. al camino o alla stufa, come indizio di cottura di una pietanza].

[11] Folgóre, Mesi, c. 1309 (sang.), 3.12, pag. 407: E di feb[b]raio vi dono bella caccia / di cerbi, cavrïuoli e di cinghiari, [[...]] far trar del vino e fummar la cucina...

- [Rif. alla stella cometa:] presentarsi con una scia di gas visibile.

[12] Cronichetta lucchese (962-1304), XIV pm., pag. 241.4: MCCCI. In quest' anno messer Carlo venne a Lucca et fumòe la stella.

1.1 [Distinto o in opposizione al bruciare o all'essere luminoso come una fiamma (anche fig.), spec. con valutazione neg.].

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 21.100, vol. 3, pag. 352: E al mondo mortal, quando tu riedi, / questo rapporta, sì che non presumma / a tanto segno più mover li piedi. / La mente, che qui luce, in terra fumma...

[2] Poes. an. umbr., XIV pi.di., 1.52, pag. 258: amore de ben che face / spesse fïate fuma.

[3] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 1, vol. 1, pag. 64.13: In la terra, qui plù fumau ca non avia reliquij di focu, confidandussi di lu aguriu multu tenacimenti et aiustati insembla ligeri nutrimenti di focu comu li putia trovari, con sou pertinaci sufflari, fici focu et scalfau l'aqua et dedila a li citelli a biviri.

[4] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 213.73, pag. 271: Non più fumar, anzi ardi, / Legno nodoso e torto.

1.2 [Con rif. ai riti pagani, detto di templi od altari:] emettere fumo (proveniente dalla bruciatura dell'incenso).

[1] Ceffi, Epistole eroiche, 1320/30 (fior.), ep. Penelope, pag. 2.20: li Duci de' Greci sono tornati; gli altari fumano; la preda de' barbari apposta è a onore degli Iddii del paese...

[2] Boccaccio, Teseida, 1339-41 (?), L. 7, ott. 42.2, pag. 460: Palemon similmente fatto avea / ciaschedun tempio d' Attene fummare, / né 'n cielo avea lasciato dio o dea / il qual per sé non facesse pregare; / ma sopra tutti gli altri Citerea / li piacque più il giorno d' onorare / con incensi e con vittime pietose, / e nel suo tempio ad adorar si pose.

1.3 Disperdersi in fumo (bruciando).

[1] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 27, pag. 330.27: come Agustino dice: «Sotto di foco uno funma pallia, dip[u]ra auro e affina; sì sotto de tribulo uno, uno vene meno, altro meilliora e crescie». Unde, se pallia sete mobele e molle, assai leggero fu[n]marete nel foco vostro; ma, se auro bono, afinerete.

1.4 Trans. Meton. Bruciare.

[1] Bibbia (03), XIV-XV (tosc.), 3 Re 9, vol. 3, pag. 364.9: [25] E offerea Salomone tre volte l' anno olocausti pacifichi e vittime sopra l' altare il quale avea edificato al Signore, e fumava timiama nel cospetto del Signore...

2 Sprigionare vapore (spec. per un contrasto di temperatura con l'ambiente circostante).

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.92, vol. 1, pag. 518: «Chi son li due tapini / che fumman come man bagnate 'l verno, / giacendo stretti a' tuoi destri confini?».

[2] Boccaccio, Rime, a. 1375, pt. II [Dubbie], 14.2, pag. 166: Cadute son degli arbori le foglie, / taccion gli uccelli e fuman le fontane [[...]] e tra 'l ghiaccio e la neve m'arde il core...

- [Con rif. ad un tormento dantesco (anche sost.):] scomporsi progressivamente in forma di vapore.

[3] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 25.93, vol. 1, pag. 427: Elli 'l serpente e quei lui riguardava; / l'un per la piaga e l'altro per la bocca / fummavan forte, e 'l fummo si scontrava.

[4] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 25, 121-135, pag. 657.22: Due cose à finto l'autore essere cagione della trasmutazione; cioè lo ragguardare l'uno l'altro, e questo fu sposto di sopra; et ora cautamente dimostra che l'altra sia lo fummare e lo riscontrare del fummo.

2.1 [Med.] [Detto di un umore corporeo proveniente dagli organi interni (specif. lo stomaco):] sprigionarsi in forma di vapore (che tende a salire alla testa compromettendo il benessere della persona).

[1] Serapiom volg., p. 1390 (padov.), Erbario, cap. 177, pag. 181.14: E induxe dolore de testa a quelù che la uxase tropo, p(er)ché [[...]] in essa è humiditè inflativa cruda indigesta, unde adeven che [qua(n)do] questa humiditè cum la calliditè fuma su alla testa, la induxe dolore.

- [Detto del cervello:] essere pervaso da vapori nocivi (provenienti dallo stomaco).

[2] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VI (ii), par. 26, pag. 371.22: In queste così oneste e sobrie comessazioni, o conviti che vogliam dire, come i ventri s' empiano, come tumultuino gli stomachi, come fummino i cerebri, come i cuori infiammino, assai leggier cosa è da comprendere a chi vi vuole riguardare.

2.1.1 Estens. [Per analogia con le esalazioni dei vapori corporei che obnubilano la mente:] ispirare (un sentimento o un desiderio neg.). || Cfr. ED s.v. fummare.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 24.153, vol. 2, pag. 423: Beati cui alluma / tanto di grazia, che l'amor del gusto / nel petto lor troppo disir non fuma, / esurïendo sempre quanto è giusto!».

2.1.2 Essere pervaso da un sentimento negativo (specif. rabbia) che si manifesta con evidenza.

[1] Tavola ritonda, XIV pm. (fior.), cap. 112, pag. 441.7: E gli due giganti, intendendo tali parole, fumano pello viso come stizzoni ardenti di fuoco; e, sanza altra contesa, vengono in contro ai due cavalieri, e vengonsi a ferire, e cominciano una crudele e pericolosa battaglia...

3 [Detto di un luogo in cui avviene un movimento concitato:] presentarsi unito ad una nuvola di polvere (risultando confuso alla vista, dai contorni non netti).

[1] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 24, pag. 417.1: Chelidro è un serpente, che dimora in terra, e in acqua; questi fa fummare la terra, per la quale elli va...

[2] A. Pucci, Guerra, a. 1388 (fior.), III, ott. 15.6, pag. 216: Attanto il Capitan pregiato, e caro / vide fummar di Pecciole l' altezza, / e disse a' suoi: Addosso ci vien gente...

3.1 [Detto di sostanze sottoposte a pestaggio:] diffondersi (nell'aria) in forma di polvere.

[1] a Antidotarium Nicolai volg., XIII ex. (fior.), 138, pag. 48.29: quelle ke sono da pestare si pestino molto dilicatamente, siano stacciate co· molto fitti stacci in tal modo ke non fummino...

4 Esporre a un'emissione di fumo (per conferire un profumo).

[1] Bibbia (05), XIV-XV (tosc.), Pr 7, vol. 5, pag. 628.4: [17] E ho fumata la camera di mirra e aloe e cinnamomo.

4.1 [Med.] Sottoporre qno a un'emissione di fumo per fini curativi.

[1] Lapidario estense, XIV pm. (trevis./friul.), cap. 34, pag. 158.1: Gagates [[...]] Se lla femena viene fumata di sota d'ella, el ge viene la sua rasone.

5 [Con rif. ad animali:] defecare.

[1] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 148, pag. 287.23: Le sing(n)a p(er) le quali po(r)rai conosce(re) lu c. ch(e) à dolore sono q(ue)ste: [[...]] lu ve(n)tre gli i(n)tomidisce et ing(r)ossa. It(em) n(on) pò fumare né stallare.

6 Signif. non accertato. || Incensare?

[1] Francesco di Vannozzo, Rime, XIV sm. (tosc.-ven.), 106.6: L'animo altero col tuo magno core, / che d'ora in hora aspetta ussir di piuma, / el tuo signoril stato ampia e aluma, / doprando a tua virtute onni valore. / Tutti toi cittadin t'àn colto amore, / la terra e 'l cielo en tuo grandeza fuma, / per tal che nulla mai tema di bruma / deseccar puote el tuo racente fiore.

[u.r. 26.03.2024]