ZENIT s.m.

0.1 cenhit, cenit, cenėt, genit, gienit, zenit.

0.2 Da un'errata lettura dell'ar. samt ar-ru 'us 'direzione della testa' (DELI 2 s.v. zenit).

0.3 Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.): 1.

0.4 In testi tosc.: Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.); Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 [Astr.] Punto di intersezione della sfera astrale con la perpendicolare passante per il punto di osservazione.

0.8 Fabio Romanini 03.04.2007.

1 [Astr.] Punto di intersezione della sfera astrale con la perpendicolare passante per il punto di osservazione.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. I, cap. 23, pag. 41.36: e en quello loco avaremo lo polo sopra capo al deritto, per ponto lo quale č chiamato da li savi cenit.

[2] Zucchero, Sfera, 1313-14 (fior.), cap. II, 6, pag. 117.14: cenit si č un punto imaginato nel cielo che dirittamente sta sopra i capi nostri.

[3] Chiose Sfera, p. 1314 (fior., pis.), III, 61, pag. 194.1: con ciō sia cosa che [[sotto l'equinoziale]] 'l sole vi passa 2 volte l'anno e poco si rimuove dal loro cenit...

[4] Dante, Commedia, a. 1321, Par. 29.4, vol. 3, pag. 475: Quando ambedue li figli di Latona, / coperti del Montone e de la Libra, / fanno de l'orizzonte insieme zona, / quant' č dal punto che 'l cenėt inlibra / infin che l'uno e l'altro da quel cinto, / cambiando l'emisperio, si dilibra...

[5] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 29, 1-12, pag. 638, col. 1.7: cotanto quanto stano a cambiare 'emisperio' et a cambiare genit, cotanto stette 'Beatrixe'; quasi a dire in instanti...

[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 5, cap. 8, pag. 562.25: l' udii, dopo questo, cantare e dimostrare nel suo canto come Calisto e Cinosura pių presso al polo artico dimorassero, faccendo cenėt alle maggiori notti...

[7] Boccaccio, Chiose Teseida, 1339/75, L. 5, 103.1, pag. 415.6: e dice che era ora di mezodė, perciō che quando che 'l sole era salito a mezo il cielo e Cenėt č alto quanto puō pių salire.

[8] Francesco da Buti, Par., 1385/95 (pis.), c. 29, 1-12, pag. 760.5: e questo cosė fatto punto pių alto, che č in mezzo, si chiama cenit; cioč del cielo maggiore altezza che sia sopra noi nel nostro emisperio...

[u.r. 21.10.2013]