FEMMINÀCCIOLO agg./s.m.

0.1 feminaccioli, feminacciolo.

0.2 Da femmina.

0.3 Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.).

0.7 1 [Detto di un uomo:] che presenta caratteristiche femminili o considerate tali; effeminato. 2 Sost. Essere umano maschio che per la troppo giovane età presenta caratteristiche simili a quelle delle femmine.

0.8 Francesco Sestito 08.10.2007.

1 [Detto di un uomo:] che presenta caratteristiche femminili o considerate tali; effeminato.

[1] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 60, pag. 37.29: Pausania [[...]] sì tosto come si diede a' costumi d'Asia, non si vergognoe per la sua forteza essere divenuto molle e feminacciolo.

[2] Libro Jacopo da Cessole, XIV m. (tosc.), III, cap. 5, pag. 95.10: Sapea bene lo ingegnoso uomo che 'l male dilettamento fa gli uomini feminaccioli, et assottiglia il corpo soggetto a carnalità.

2 Sost. Essere umano maschio che per la troppo giovane età presenta caratteristiche simili a quelle delle femmine.

[1] Bibbia (06), XIV-XV (tosc.), Is 3, vol. 6, pag. 393.9: E farò li loro fanciulli loro prìncipi, e li feminaccioli signoreggeranno loro. || Cfr. Is, 3.4: «effeminati dominabuntur eis».