FOLLETTO (1) s.m.

0.1 foleto, folleto, folletto; f: follecto.

0.2 Da folle.

0.3 Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Monaldo da Sofena, XIII sm. (tosc.); Dante, Commedia, a. 1321; Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Creatura demoniaca (dotata di poteri soprannaturali). 2 [Lo stesso che folle:] persona furiosa. 2.1 [Persona priva di senno:] buffone di corte, giullare.

0.8 Elisa Guadagnini 07.10.2007.

1 Creatura demoniaca (dotata di poteri soprannaturali).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 523, pag. 118: «Que olzo, mi dolente, com eo sont in re asseto. / Eo olz li plang dri miseri e li ghign del foleto: / Com quist en soz lamenti, ke 'm fan star gram e breto.

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 74.4, pag. 64: Eo no penso potere alegrarmy, / Floruça, se lo mondo lu çurasse, / se no cum Rudïana sì v'andasse, / ch'i' devesse foleto o striga farmy, / o cum gi morti tanto acordarmy, / che dove vano sego me menasse...

[3] Jacopo Passavanti, Tratt. scienza, c. 1355 (fior.), pag. 306.25: tutto ciò che per tale arte [[scil. arte magica]] si dice e fa, inlicito è, [[...]] imperò che si fa alcun patto espresso o tacito co' demonii. Espresso, quando per invocazione o scongiuro, o per alcuno sagrificio di sangue o d' altra cosa, il demonio si chiama a rispondere, a manifestare, a fare alcuna cosa occulta o malagevole; alla quale dire o fare quello folletto spesse volte mostra d' essere costretto per la 'nvocazione, o per lo scongiuro, o per sagrificio o promesse che gli si faccia...

2 [Lo stesso che folle:] persona furiosa.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 30.32, vol. 1, pag. 510: Quel folletto è Gianni Schicchi, / e va rabbioso altrui così conciando».

[2] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 30, 31-45, pag. 766.28: Quel folletto; cioè quel rabbioso, è Gianni Schicchi...

2.1 [Persona priva di senno:] buffone di corte, giullare.

[1] F Monaldo da Sofena, XIII sm. (tosc.), Amor, s'eo t'ò gabbato, 16: E poi m' ài preso pur come ti· piace, / mi· mene e bacti come tuo follecto; / e tucto presto son soffrire in pace / afanno sì come fosse dilecto... || CLPIO, P 118 MoSo.16.

- Signif. incerto (buffone, giullare?).

[2] f Storia di Rinaldo da Montalbano, XIV: Quando sentì dal suo folletto Surpin lo novelliere. || Crusca (1) s.v. novelliero.