0.1 formola, formole, formula.
0.2 DELI 2 s.v. formula (lat. formula).
0.3 Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.): 1.
0.4 In testi tosc.: Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.).
In testi mediani e merid.: Gloss. lat.-eugub., XIV sm.
In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).
0.6 N L'es. di Giordano da Pisa, cit. a partire da Crusca (4) e passato al TB e al GDLI, potrebbe essere un falso del Redi: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 92-93.
Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Insieme organizzato di nozioni etiche e norme comportamentali ad uso pratico. 1.1 [Nel titolo di un'opera di Martino di Braga attribuita a Seneca]. 2 Enunciato che riassume sinteticamente e in forma cristallizzata un'idea o un principio, o che accompagna ritualmente determinati gesti in determinate occasioni. 2.1 [Dir.] Sentenza o argomentazione giuridica che costituisce un precedente autorevole o un modello per la gestione o la risoluzione di questioni giudiziarie analoghe. 3 Signif. non accertato.
0.8 Elisa Guadagnini 07.10.2007.
1 Insieme organizzato di nozioni etiche e norme comportamentali ad uso pratico.
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore. inc.: Volendo io, Albertano, tei, Vincente figliuolo mio, di buoni costumi informare et del'amore (et) dela dilesione di Dio (et) del proximo (et) dell'altre cose et dela formula dela vita, inprimame(n)te due cose credo che ti siano bisogno, cioè doctrina (et) loquela.
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 8, cap. 2, pag. 544.6: Calpurnio con Claudio fece arbitro della questione Marco Porzio, il padre del chiaro Catone, chè li dèsse una formola di ciò che si convenia a lui dare e fare.
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 6, cap. 24, pag. 135.3: e gli Acarnani, li quali con difficultà sostenevano essere dalla unione del lor corpo spartiti, riducerebbe nell' antica formula della ragione e della iuridizione loro.
1.1 [Nel titolo di un'opera di Martino di Braga attribuita a Seneca].
[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 5: et imp(er)ò disse Senacha, in nel libro Dela formula dell'onesta vita: similia(n)teme(n)te è da riprendere la troppa loda come lo vitoperare sensa modo.
[2] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 23, pag. 433.1: Senaca, nel libro della formula della vita, dice: «La parola tua non sia vana, ma o consoli, o amaestri, o comandi, o amonisca».
2 Enunciato che riassume sinteticamente e in forma cristallizzata un'idea o un principio, o che accompagna ritualmente determinati gesti in determinate occasioni.
[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 910.22: ella stese la sua mano santa e unsele l'orecchie e 'l naso e la bocca e le mani e le tempie e le reni e' piedi d'uno unguento sanicativo ch'ella recòe seco, dicendo le form[ol]e de le parole a ogni untura. Quando venne a le reni, disse quella: «Siano strette le reni tue di cintura di castitade». A i piedi disse: «Io ungo li piedi tuoi ad apparecchiamento de l'[ev]angelo di pace».
[2] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Si spiegano con formule ereticamente descritte. || Crusca (4) s.v. formula.
- Locuz. avv. Secondo la formula: conformemente ad una prassi codificata.
[3] Deca terza di Tito Livio, XIV (fior.), L. 7, cap. 10, pag. 210.2: Fu dal senato commesso a costoro, che come da fare fosse facessero; tentati in prima gli animi dell' altre colonie, fecero chiamare gli ambasciadori, e domandarono da loro chi fossero quegli che i militi secondo la formola avessero apparecchiati? Per diciotto colonie rispose M. Sestilio Fregellano: e i militi secondo la formola essere apparecchiati, e se più ne bisognassero più ne darebbono, e ogni altra cosa che comandasse o volesse il popolo romano, sforzatamente farebbono...
2.1 [Dir.] Sentenza o argomentazione giuridica che costituisce un precedente autorevole o un modello per la gestione o la risoluzione di questioni giudiziarie analoghe.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 8, cap. 2, vol. 2, pag. 154.3: Di la quali causa essendu fattu judici Gayu Aquiliu, homu di grandi aucturitati et excellenti di sapiencia di rasun civili, avendu so consilyu con li principi di la citati per la prudencia et per la religiuni sua cachau la femina. Et si per quilla medemmi formula issu Varro putissi essiri statu dannatu et la adversia assolta, eu non dubitu que issu vulunteri aviria castigatu lu laydu et non concessu erruri di Varro.
[1] Gl Gloss. lat.-eugub., XIV sm., pag. 104.16: Duca, ce id est la formola.
[u.r. 25.01.2008]