FURIARE v.

0.1 furia, furiando, furiante, furïar, furiare, furiata, furiava, furii.

0.2 Da furia.

0.3 Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.).

In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV.

0.7 1 Comportarsi o agire in modo violento, sregolato, inconsulto conseguentemente ad un perturbamento d'animo (dovuto all'ira, allo sdegno, ai moti di un temperamento impetuoso). 1.1 [Con rif. allo scatenarsi di un fenomeno naturale o al comportamento di un animale imbizzarrito]. 1.2 Mettere in una violenta agitazione, turbare.

0.8 Elisa Guadagnini 29.06.2007.

1 Comportarsi o agire in modo violento, sregolato, inconsulto conseguentemente ad un perturbamento d'animo (dovuto all'ira, allo sdegno, ai moti di un temperamento impetuoso).

[1] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 7.27, pag. 175: Ulisse, franco capitano, / D' un occhio solo, che aveva in testa, / Cieco lo [[scil. Polifemo]] fece furiare in vano.

[2] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 4, pag. 119.19: sì come Thyas sacerdotessa di Bacco va furiando, desta e mossa per le cose sacre rinovate, poi che udito Bacco le sue sollennità di tre anni la stimolano e mettono in furia, e Bacco nella notte chiama il monte Citheron gridando.

[3] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XII (i), par. 21, pag. 564.7: Vid'io il Minotauro far cotale, cioè, senza saper che si fare o dove andare, andar saltando e furiando.

- Far furiare qno: suscitare in qno un violento moto d'ira o di sdegno.

[4] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 32, vol. 2, pag. 270.35: Se per vostra ira fate furiare contra voi la moltitudine, alcuno non biasimerà già Fabio, che vi chiede mercè, anzi sarà tutto il biasimo vostro.

- Specif. Comportarsi in modo violento e alienato conseguentemente ad uno stato d'insania.

[5] Canzoniere del sec. XIV, a. 1369 (tosc.occ.), 35 [Antonio da Ferrara].51, pag. 75: Maledetta la intensa e quel sudore / che per mio studio spese, / maladetta e l'apresa intelligensa, / che fa centuplicare il mio dolore. / Maladetto il paese / dov'io l'appresi, che mi tien, pensando, / più tristo assai che Eccuba furiando.

1.1 [Con rif. allo scatenarsi di un fenomeno naturale o al comportamento di un animale imbizzarrito].

[1] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 33, vol. 1, pag. 62.20: E seguitando l'un dì apresso a l'altro questa pistolenzia furia tra lloro, in poco tempo fu tanta tribulazione tra' paesani, e tanta disfidanza, che llasciarono il coltivamento delle terre, e il nutricamento del bestiame...

[2] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 11, pag. 80.4: Una maraviglia fu, che llo ferrante dello re Alfonzo, della cui bellezza alcuna cosa ditto ène, da puoi che fune in quello campo, mai non posao, mai non fu potuto tenere. Contra voluntate delli circustanti allo freno portao lo re nello paviglione dello re de Bellamarina e là restette de furiare. Così fece como avessi auto senno umano.

1.2 Mettere in una violenta agitazione, turbare.

[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 184.27: Tu se' lieve e difettiva, tu corrente, tu furiosa, tu abramante ragione non sai avere modo; tu mi fieri e furii e lacierimi e tormenti e disfa' ogni mio grande fatto»...

[u.r. 25.01.2008]