0.1 firiusamenti, foriosamente, forioxamente, furiosamente, furiosamenti, furiosamentre, furioxamente, furiusamenti; f: furiosissimamente.
0.2 Da furioso.
0.3 Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.); Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.); Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.); Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.).
In testi sett.: Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.6 N La forma furiosissimamente, cit. a partire da Crusca (4) e passata a TB, potrebbe essere un falso rediano: cfr. Volpi, Le falsificazioni, pp. 88-90.
0.7 1 In modo violento e inconsulto (conseguente a un forte perturbamento d'animo). 1.1 [Associato a verbi di movimento, spec. in contesto bellico:] in modo tumultuoso, aggressivo. 1.2 In stato d'insania, in modo folle. 2 Precipitosamente, con foga.
0.8 Elisa Guadagnini 10.07.2007.
1 In modo violento e inconsulto (conseguente a un forte perturbamento d'animo).
[1] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 4607, pag. 170: Oldando questo lo inperador / Se inplí de argoio e de furor, / Como coluy che era çircondado / Da diavolly in ogny lado, / E si respoxe furioxamente, / Vegando tuti de prexente.
[2] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 124-132, pag. 765, col. 1.12: Tideo, irado tra del colpo e de lo inganno, brocolli adosso, et infin doppo alcuna bataglia sí taiò la testa e tosella in mano e furiosamente la rosegava, squarzava le tempie, lo viso e le gote.
[3] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 11, pag. 143.11: Lo qual vescovo essendogli menato inanzi, comandò molto furiosamente che in presenza di tutta la sua gente fosse dato a divorare agli orsi.
[4] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. VIII (i), par. 90, pag. 467.18: Disegna in queste parole l'autore l'atto di coloro li quali per giusta cagione sdegnano e si turbano, in quanto non furiosamente, non con impeto, come gl'iracundi, corrono alla vendetta...
[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 8, 58-66, pag. 234.21: e girando molto delle mura pervennono alla porta, onde Flegias nocchieri gridò con impeto furiosamente come si conviene all'ira...
[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 13, pag. 134.2: sì lle spezao e piglyao lo re e derrupaolo da lo cavallo in terra mortalemente feruto, e co la soa spata lo volea foriosamente occidere e ià avea alzato lo cuolpo per le dare.
[7] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 3, cap. 11, pag. 171.12: Lo qua vesco seandoli menao davanti, comendà monto furiosamenti che in presentia de tuta la gente fuse daito a devorar a li orsi.
[8] f Giordano da Pisa, Prediche (Redi): Si voltò a lui furiosissimamente con eccessi d'ira peccaminosa. || Crusca (4) s.v. furiosamente.
- [Con rif. allo scatenarsi di un fenomeno naturale o al comportamento di un animale imbizzarrito:] con impetuosa violenza.
[9] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 1, cap. 12, pag. 80.19: ferì lo 'ndomito toro, il quale, sì tosto come sentì la puntura del freddo coltello, per duolo sì forte si scosse, che, uscito delle mani di coloro che 'l teneano, furiosamente fuggì verso i marini liti d' occidente...
[10] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 1, pag. 5.22: a costoro l'onda, aprendosi, mostra la terra fra li mossi discursi dell' acque: la fortuna furiosamente va infino alla rena del mare.
[11] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 5, pag. 167.20: E dico che 'l vento el qual mena questi doi è multo forte e cigola multo furiosamente, sì che per questo cigolare lo odire e il dire non se intenderia tra D. e costoro.
[12] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 75, pag. 165.16: passando certi porci di Sant' Antonio, e uno di quelli correndo furiosamente, diede tra le gambe a Giotto per sì fatta maniera, che Giotto cadde in terra.
1.1 [Associato a verbi di movimento, spec. in contesto bellico:] in modo tumultuoso, aggressivo.
[1] Armannino, Fiorita (05), 1325 (tosc.), pag. 561.18: El quale quando vide e suoi Greci in sì strabocchevole fuga, al soccorso si mise con sua gente, e fra la schiera che Filiminis conduce furiosamente si mise.
[2] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 2, pag. 37.16: li Grechi irati contra di nui si lassanu discurriri per la rocca, in la quali per pagura nostra eranu congregati. Et canuxendu li falsi scuti et li mintiti armi, firiusamenti discurrinu contra di nui...
[3] Ciampolo di Meo Ugurgieri, a. 1340 (sen.), L. 9, pag. 302.7: Ma Niso furiosamente si gitta in mezzo de' nemici, e fra tutti domanda solamente Volscente...
[4] Dom. Benzi, Specchio umano, a. 1347 (fior.), pag. 339.6: E sì si misono questi detti a grande moltitudine, e andoronne al detto forno furiosamente e sì rubarono e portaronne tutto pane cotto e chrudo...
[5] Arte Am. Ovid. (A), XIV pm. (pis.), L. I, pag. 55.21: e, sì come la tementissima torba de le colombe fugge per le aguile, e sì come la giovana pecora fugge vedendo li lupi, cusì quelle donne temetteno li omini che furiosamente e senza ordine veniano contra loro, sì che per la paura ciascuna di loro iscolorì.
[6] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 46.3: Audendu zo, li homini di la chitati cursiru a la casa di Basili furiosamenti, per prindiri lu Duca.
[7] Tristano Veneto, XIV, cap. 496, pag. 460.38: Et miser Tristan, lo qual grandissimo animo aveva sovra meser Lanciloto, lo qual ello non cognoseva miga, li corse adoso molto furiosamentre.
[8] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 13, pag. 106.12: Ora vedesi onne dìe currerie fare. Curro Cristiani, predano, robbano. Curro Turchi, lo simile faco. Imbuscanose, fiero de sùbito furiosamente, fugo voitannose. Granne danno faco.
1.2 In stato d'insania, in modo folle.
[1] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 7, pag. 135.7: Audendu zo lu re Latinu non si mossi ià per li paroli di la mugleri, ma stecti firmu in lu sou propositu; et illa, videndu ki lu maritu stava in killa duriza, furiusamenti discursi per mezu la chitati.
[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 3, pag. 227.34: Ma colui, poi che sentíe il mare e li remi percuotere, levò uno grandissimo istrido, per lo quale il mare e tutte le sponde tremaro: ma la generazione delli monachi delle selve e delli alti monti al mare furiosamente corrono. || Cfr. Aen., III, 676: «at genus e siluis Cyclopum et montibus altis / excitum ruit ad portus...».
[2] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 5, cap. 5, pag. 377.2: tanto amore ebbe il principe e padre nostro nel suo animo del suo fratello Druso, che, conciofossecosa che [[...]] intendesse che Druso di grande e pericolosa malizia era infermo in Germania, incontanente per paura spaventato si mosse. E come furiosamente e strabocchevolmente imprese la via sì come con una lena in questo si manifesta, che l' Alpi et il Reno trapassò tra dì e notte, passando venti milia passi...
[u.r. 03.08.2010]