FURIOSITÀ s.f.

0.1 furiosità , furiositade.

0.2 Da furioso.

0.3 F Mascalcia G. Ruffo volg., XIII ex. (pis.): 1.1; Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.): 1.

0.4 In testi tosc.: F Mascalcia G. Ruffo volg., XIII ex. (pis.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

0.6 N Doc. esaustiva.

0.7 1 Sregolamento del comportamento (conseguente ad una forte perturbazione dell'animo dovuta a un sentimento violento, a un desiderio smodato). 1.1 [Con rif. al comportamento di un animale imbizzarrito o aggressivo]. 2 Violenta intensità di una manifestazione o di uno stato patologico.

0.8 Elisa Guadagnini 10.07.2007.

1 Sregolamento del comportamento (conseguente ad una forte perturbazione dell'animo dovuta a un sentimento violento, a un desiderio smodato).

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 61-69, pag. 405, col. 2.28: amenda [[...]] nasse da questo verbo: 'Amendo, amendas, amendat', ch'è verbo che significa agere in altri ira, turbatione e furiositade...

[2] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 21, 118-126, pag. 558.36: Lo decimo [[male che sta con la baratteria]] è furiosità significata per Rubicante pazzo; cioè furioso rossore; e questo è nel barattiere, che come furioso adopera poi la sua baratteria, non guardando né contra cui, né come, sì come ostinato nel vizio...

1.1 [Con rif. al comportamento di un animale imbizzarrito o aggressivo].

[1] F Mascalcia G. Ruffo volg., XIII ex. (pis.), cap. 5: Et per questo cavamento delli denti lo cavallo ne seguita molte altre utillitade che ne ingrassa dispiù et ingrossa, perché perde la furiosità che ave in séi et la superbia. || Olrog Hedvall, p. 71.

[2] F Leggenda SS. Pietro e Paolo, XIV pm. (tosc.): Per la vostra arte [[...]] avete rinforzata la malizia e la furiositade dei serpenti? || Leggenda SS. Pietro e Paolo, p. 20.

2 Violenta intensità di una manifestazione o di uno stato patologico.

[1] F Mesue volg., XIV (tosc.): Et Ruffo disse che la malitia di molte medicine fatte come è detto si raffrena col bere acqua fresca fortissima e sedere in essa, però che rompe la sua acuità: ogni cosa che la rompe rimuove la infiammatione e la furiosità di quelle cose dette... || Mesue, Opera [c. 16 r.].

[u.r. 25.01.2008]