DISTRETTO (1) agg./s.m.

0.1 destrecto, destreg, destregia, destregio, destreito, destreta, destreti, destreto, destretta, destretto, destricto, destriti, dinstricta, distrecta, distrecto, distreito, distreta, distretta, distrette, distretti, distrettissimo, distretto, districta, districto, distritta, distritto, distrittu.

0.2 V. distringere.

0.3 Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.): 4.2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.).

In testi sett.: Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).

In testi mediani e merid.: Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.); Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV.

In testi sic.: Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.).

0.5 Locuz. e fras. essere in distretto 5.

0.7 1 Poco esteso nel senso della larghezza (in partic. in confronto alla lunghezza). 1.1 [Di uno spazio:] separato dall'esterno da limiti molto vicini fra loro. 1.2 [Dell'animo:] limitato (da desideri e impulsi negativi). 1.3 Fig. Ligio alle regole o a una disciplina, intransigente, austero, severo. 1.4 Privo di pietà, crudele. 1.5 In condizioni di privazione o di generale pericolo. 1.6 [Rif. all'animo:] in condizione di intensa sofferenza, angosciato. 2 Che aderisce a ciò che ha vicino. 3 Vicino per rapporti affettivi o personali. 3.1 Vicino per parentela. 3.2 [Rif. a una cerchia di persone:] limitato a pochi, esclusivo. 4 Impedito da legami o altro; privato della libertà di movimento, prigioniero. 4.1 Impedito a svolgere un'azione. 4.2 [Rif. all'animo dell'amante, secondo i dettami dell'ideologia cortese:] vincolato alla volontà di qno, asservito. 4.3 [Detto del pensiero o dell'attenzione:] rivolto verso un unico oggetto, concentrato. 5 Sost. Luogo in cui è tenuto chiuso qno, luogo di detenzione.

0.8 Zeno Verlato 15.12.2005.

1 Poco esteso nel senso della larghezza (in partic. in confronto alla lunghezza).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Sal. L. 1, cap. 25, pag. 34.13: per lo bisogno e per lo pericolo dove noi siamo, voi vi dovete isvertudire, e cresciare vostra fortezza; lo distrettoluogo difendare, sì che li nostri nemici non ci possino inchiudere da la fronte dinanzi.

[2] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 28, pag. 156.16: et q(uan)to l'ongnia dellu cavallo usa più stricto fe(r)ro dent(ur)no, tanto maiore et dinst(ri)cta se fa l'ongnia sì come se convene.

1.1 [Di uno spazio:] separato dall'esterno da limiti molto vicini fra loro.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 579, pag. 120: S'eo stess un pizen tempo in carcer tenebroso / Destreg e imbogao, trop serev gramezoso.

[4] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 174.4, pag. 119: Sì dolçe vita cum tanto dileto / non fu çamay en omo enamorato / cum'è di star cum sua donna in celato / a solo a solo en un loco distretto, / rasonare d'amor...

1.2 [Dell'animo:] limitato (da desideri e impulsi negativi).

[1] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 155.2: Da schifare è la cupiditade de l'avere, ché neuna cosa è di più angoscioso e di più distretto animo che amare ricchezze...

1.3 Fig. Ligio alle regole o a una disciplina, intransigente, austero, severo.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 374, pag. 225: Destregiavita e sancta entro desert menó.

[2] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 23, cap. 4, par. 8, pag. 375.11: Niuno negligentemente trapassi l' aspettamento di Dio, perocché egli nel giudicio tanto fa più distretta giustizia, quanto innanzi al giudicio indugiò per più lunga pazienzia..

[3] <Zucchero, Esp. Pater, XIV in. (fior.)>, pag. 21.22: Tu vai al giudicio, ove tu troverai la giustizia sì crudele e sì distrettae sì possente...

[4] Cavalca, Dialogo S. Greg., a. 1342 (pis.), L. 3, cap. 15, pag. 158.2: Se dal distretto giudice Dio saranno riprese le parole oziose, quanto maggiormente le rie e le ingiuriose?

- Soggetto a un regime di vita severo, privo di comodità e piaceri.

[5] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 1, 36.3, pag. 16: Piangono ancora sempre i lor peccati / e 'l più del tempo voglion digiunare, / distrettii corpi loro e gastigati / tengono, e fanno molto grande orare...

1.3.1 [Rif. a una norma:] la cui accezione è da intendersi in modo limitativo.

[1] Stat. pis., 1330 (2), cap. 170, pag. 637.33: per distrecta moderassione ordiniamo (non ad ciò che alle constitussioni già è lungo tempo facte, della prezente materia in alcuna cosa detraggiamo; ma ad ciò che quelle maggiormente extendiamo, et ad quelle vigorosamente aggiungiamo), che se alcuno nobile [[...]] offendrà [[...]] alcuno che sia stato Ansiano...

1.3.2 [Detto di un giuramento:] che dev'essere osservato senza deroghe.

[1] Leggenda Aurea, XIV sm. (fior.), cap. 108, S. Domenico, vol. 2, pag. 899.11: Ma gli eretici, permagnendosi pur ne la loro durezza, fermarono tra loro medesimi con distrettissimo giuramento che neuno appalesasse questo fatto.

1.4 Privo di pietà, crudele.

[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 2, cap. 3, vol. 1, pag. 87.34: E Luciu Sylla, lu quali fici jà multi gueri civili, lu quali muntau in statu crudelissima et superbissimamenti, con zò sia cosa que per sua distritta putencia issu triumphassi...

1.5 In condizioni di privazione o di generale pericolo.

[1] Legg. G. di Procida, 1282-99 (tosc.), pag. 64.9: Perciò pensiamo di raunare gente assai, se potemo, per ciò che credo che Messina sia perduta, sì era distretta di vidande».

[2] Bestiario moralizz., XIII (tosc./aret.-castell.), 29.4, pag. 798: A la fïada contrafà la voce / lo lupo de la manma del capritto. / Diceli: Filio, lo core mio coce / averte lasciato cusì destrecto.

1.6 [Rif. all'animo:] in condizione di intensa sofferenza, angosciato.

[1] Fiore, XIII u.q. (fior.), 138.8, pag. 278: Ch'e' vi piaccia portarle un gioeletto / Da la sua parte a quella graziosa / Bellacoglienza, che gli fu nascosa, / De ch'egli à avuto il cuor molto distretto!

[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 377, pag. 403.8: Ella dimena tal duolo che maraviglia è com'ella non escie di questa vita dinanzi al corpo, ch'ell'è sì maravigliosamente distretta, che nullo ne potrebbe la fine dire.

2 Che aderisce a ciò che ha vicino.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio rose cum viola, 154, pag. 82: Anchora sí te digo: tu e' avara e stregia; / In i ort e entre spine tu ste sempre destregia; / Da tut p erson ke 't voleno tu no poi fí tollegia...

3 Vicino per rapporti affettivi o personali.

[1] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De amore, L. II, cap. 3: et g(e)n(er)alme(n)te di tucti li riei ho(min)i la loro amistà distrectaè d[a] rifiutare.

[3] Neri de' Visdomini (ed. Contini), XIII sm. (fior.), 39, pag. 368: E mente pona - ciascun s'io ver dico, / ca 'l più distretto amico - m'è guer[r]ero...

[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 11, cap. 87, vol. 2, pag. 627.20: E poco innanzi a la sua morte conoscendosi morire, disse a più de' suoi distrettiamici...

[5] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 14, pag. 127.29: Solo uno destretto famiglio sio, domestico, omo da pede, de vile lenaio, vedenno tanta crudelitate, sguainao un sio stuocco...

- [Detto d'un amante:] fedele.

[6] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), canz. 14.65, pag. 30: Sì del meo mal mi dol; ma più per Deo / ème lo vostro, amor, crudele e fello; / ca s'eo tormento d'una parte forte, / e voi da l'altra più strigne 'l chiavello, / como la più distrettaenamorata / che mai fosse aprovata...

3.1 Vicino per parentela.

[1] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 33 parr. 1-4, pag. 137.3: Poi che detto ei questo sonetto, pensandomi chi questi era a cui lo intendea dare quasi come per lui fatto, vidi che povero mi parea lo servigio e nudo a così distretta persona di questa gloriosa.

[2] Fiore, XIII u.q. (fior.), 210.12, pag. 422: Ma, quando Ben-Celar l'eb[b]e veduto, / Perciò ch'egli eran distrettiparenti, / Inmantenente sì gli fece aiuto.

[3] Stat. pis., a. 1327, L. 2, cap. 29, pag. 101.4: nè etciandio s' intenda pena ad alcuno padre, o madre, moglie, fratello carnale, figliuolo o figliuola, o suoro carnale, gennero, o suo districtoparente in terso grado del decto sbandito.

[4] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 22n.13, pag. 686: E fo tanto famelica sua vita / che comenciò, co glie prime frateglie, / bever lo sangue de quel giusto Abeglie. / Ed a me cerca de togliere aìta / da te, germano per amor destretto, / en cui fruire io trovo ogne deletto.

3.2 [Rif. a una cerchia di persone:] limitato a pochi, esclusivo.

[1] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 20, 43-60, pag. 401, col. 2.12: Ell'è da savere che questo Ugo Çapetta [[...]] sappe sí stare cum le persone, ch'el fo e camerlengo e del destretoconseio del Re de França...

4 Impedito da legami o altro; privato della libertà di movimento, prigioniero.

[1] Paganino da Serzana, XIII (tosc.), 27, pag. 116: Sì com'omo distritto / che non pote fuggire, / convenelo seguire- l'altrui voglia...

[2] Giac. Pugliese, Rime (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 5.48, pag. 190: Meo sire, a forza m'aviene / ch'io m'apiatti od asconda, / ca sì distretta mi tene / quelli cui Cristo confonda, / non m'auso fare a la porta...

[3] Jacopone (ed. Contini), XIII ui.di. (tod.), 11.49, pag. 99: Tanto pane ennante affetto, / che ne stèttera un porchetto: / ecco vita d' om destretto, / novo santo Ilarïone.

[4] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 1394, pag. 86: Molto me fo crudel ventura, / Pessima, dolloroxa e dura / Lo di che lly mie fiolly viti / Portar intranbi si destreti, / Ch'io no lly poti dar secorsso: / Perçò e' fu molto dolorosso.

[5] Laudario S.M. d. Scala, XIII ex./XIV po.q. (tosc.), 15.188, pag. 192: Oi lassa, per fuggir qual via tegno, / che son distrecta ad piè d'un vil legno?

4.1 Impedito a svolgere un'azione.

[1] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), canz. 54.12, pag. 185: lasso, che son distretto / di non potervi essere prosimano!

4.2 [Rif. all'animo dell'amante, secondo i dettami dell'ideologia cortese:] vincolato alla volontà di qno, asservito.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 3.27, pag. 103: Se madonna savesse lo martore / e li tormenti là 'v'eo sono intrato, / ben credo che mi daria lo suo amore, / ch'eo l'ho sì fortemente golïato; / più di null'altra cosa mi sta 'n core, / sì ch'eo non ho riposo i[n] nullo lato: / tanto mi tene distretto / ch[ed] eo non ho bailia...

[2] Rinaldo d'Aquino (ed. Panvini), XIII pm. (tosc.), 8.23, pag. 114: piagente crïatura, / che siete sì valente / e gaia ed avinente, / a cui mi son donato / distretto ed abrazato...

[3] Regimen Sanitatis, XIII (napol.), 316, pag. 572: la veretate contote secundo trovo scripto, / ca lo to amore teneme fortemente destricto...

[4] Monte Andrea (ed. Minetti), XIII sm. (fior.), son. 18.8, pag. 139: Alcun dolor mi credo similgliante / [a] aver lo cor distretto ed amoroso! / Nonn à poder di sé, e sente tante / pene e dolor, non trova mai riposo.

[5] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 44.18, pag. 133: Sì tene Amor di tutta sua manera / distretto el meo volere, / che non diparte di suo segnoraggio...

[6] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), D. 171.18, pag. 891: Non ho temenza di dir com' io sono / allo vostro piacer sempre distretta, / sì la baldanza d' amor m' assicura...

[7] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 81.6, pag. 626: ma nel pensèr de te retorno e cado, / qual tien la mente mia tanto destretta, / che morir temo...

4.3 [Detto del pensiero o dell'attenzione:] rivolto verso un unico oggetto, concentrato.

[1] Cino da Pistoia (ed. Marti), a. 1336 (tosc.), 125.35, pag. 723: O omo saggio, o Dio!, perché distretto / vi tien così l' affannoso pensiero?

[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 60.11, pag. 280: Così di voi amor poi n'aquistai, / tenere a mente lo vostro ricore / ne la mia mente distrettoportai...

5 Sost. Luogo in cui è tenuto chiuso qno, luogo di detenzione.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De die iudicii, 146, pag. 200: I odiran la vox: «Partiven, maledigi, / Partiven coi demonij entri infernai destrigi».

[2] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 34, pag. 168.20: E'-tu forsse ligao e rechiuxo in destrechio? Et po' fi-tu menao a arder e a la morte axerba?

- Fras. Essere in distretto: essere prigioniero.

[3] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 18, pag. 170.22: In questo tiempo erano in destretto alquanti baroni (de Campituoglio non se potevano partire), cioène Stefano della Colonna e missore Iordano de Marini.

[u.r. 31.10.2008]