0.1 falace, falaçe, falaci, fallaççe, fallace, fallaçe, fallachi, fallaci, fallacia, fallacie, fallacissimo, fallaxe, ffallace, ffallacie.
0.2 DELI 2 s.v. fallace (lat.fallacem).
0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 1.
0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.); Bestiario toscano, XIII ex. (pis.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Simintendi, a. 1333 (prat.); Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.); Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.).
In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.); Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.); Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.); Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.).
In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.).
In testi sic.: Angelo di Capua, 1316/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).
0.5 Locuz. e fras. alla fallace 1.3.1.
0.7 1 Che, col suo modo di essere, coi detti o coi fatti, contrasta il vero; bugiardo, ingannatore. 1.1 Sost. Figura di persona inconsistente e fittizia, fantasma. 1.2 Che suscita false aspettative, illusorio; che, anche mediante lusinghe, provoca insidie. Fortuna fallace. 1.3 Pronto e facile all'errore; rivolto a esiti erronei, sbagliato. 1.4 Dedito al male, al crimine, malvagio. 2 Privo di credito, inaffidabile; incapace moralmente o fisicamente.
0.8 Zeno Verlato 10.11.2006.
1 Che, col modo di essere, coi detti o coi fatti, contrasta il vero; bugiardo, ingannatore.
[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 22 (83), pag. 246.8: Tu sai bene che noi conosemo le tue opere e le tue i(n)iquità sono a noi maniffeste, che tu se' fello e latro [...] p(er)iuro, fallace, traditore...
[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 284.14: Et se tu farai questi cota' falli [a] l'ingannatori, tu nocerai ad loro e non ad te secondo che dice san Prospero: che gli uomini fallaci sempre son torment[at]i d'amare rangole...
[3] Poes. an. urbin., XIII, 13.97, pag. 569: Alta Madonna regina verace, / s'io ne la tua spene non fosse tenace, / lo nostro Nimico, kedd è sì fallace, / ligeramente me vinçaria.
[4] Bestiario toscano, XIII ex. (pis.), cap. 57, pag. 73.28: O fallace e crudele, perché mi trovi tu chagione?
[5] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 5, vol. 1, pag. 209.25: Noi andavamo a' tempi del monte Parnaso: egli vide noi andanti, e onorò le nostre deitadi con fallace volto...
[6] Mazz. Bell., Storia (ed. Gorra), 1333 (pist.), pag. 522.24: Quando Iason ebbe inteso queste parole, le quali lo re Pelleo gli avea dette [[...]], molto si rallegrò nel suo animo [[...]] non guardando la falsità della sua mente [[...]]. Confidandosi della sua gagliardia [[...]] e non riputando che fusse inpossibile a llui quello che la fallace avidità del re avea inposta a llui, in tutto si dispuose d' ubidire a' comandamenti del re...
[7] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 25, vol. 1, pag. 209.26: Dio [[...]] molto ci ama per carità ed è verace in quel che promette, e può attendere le impromesse. E così per contrario [[...]] ogni uomo è fallace, e ama pur se...
[8] Fontana, Rima lombarda, 1343/46 (parm.), 180, pag. 28: Or ven avanti, fallace Ferrara, / e pregote che non diche menzogna, / quant'è per parte tua fede rara!
[9] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 2.33, pag. 546: Donna gentile, io v' ho detto 'l pensiero, / che me sta ne la mente; / l' opra provate, ché non so' fallace.
[10] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 11, pag. 43.21: Lu Conti, videndu chi era minatu per palori fallachi, mandauli di li meglu homini di Pugla per missagi...
[11] Niccolò de' Scacchi, p. 1369 (ver.), 23, pag. 572: Ciò dico sol per l' excelso e illustre / Re de Jerusalem degno e verace, / Pietro di Cypro, regno che mo' langue, / Ch' è morto, a ciò che 'l mundo non allustre, / De novo da giente invida e fallace...
[12] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 62.28: Poy che Medea recipio da Iasone lo suo iurammiento fallace, ambeduy trasero a lliecto nude, e Iasone multo allegramente deverginao Medea.
- [Rif. a una narrazione:] che dice cose fantasiose, estranee al vero.
[13] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 8, cap. 47, vol. 2, pag. 196.17: Quivi rinovellandosi l'antiche favole della Tavola Ritonda, furono fatti XXIIII cavalieri erranti, i quali seguendo i fallaci romanzi che della vecchia parlano, richiedieno, ed erano richiesti di giostra e battaglia per amore di donna.
1.1 Sost. Figura di persona inconsistente e fittizia, fantasma.
[1] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 27.40, vol. 1, pag. 192: Pensosi f[r]a lor essendo, / l'apparbe 'l Signor verace; / dixe: «Non andate temendo / de me, k'io non so' fallace!
1.2 Che suscita false aspettative, illusorio; che, anche mediante lusinghe, provoca insidie. Fortuna fallace.
[1] Bono Giamboni, Vizi e Virtudi, a. 1292 (fior.), cap. 10, pag. 23.24: Ma la gloria del mondo è sì vana e fallace, che non si può avere a posta dell'uomo...
[2] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 23 parr. 1-16, pag. 99.6: Onde io, essendo alquanto riconfortato, e conosciuto lo fallace imaginare, rispuosi a loro: «Io vi diroe quello ch' i' hoe avuto».
[3] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 10.16, pag. 33: si tu credeve envecchiare, fallace era tua speranza...
[4] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), 61, pag. 305.15: imperò che gli occhi nostri, questi specchi è bugiardo e fallace, ché, s'io sono da la lunga a la cosa, sì mmi pare piccola, quando più m'apresso, maggior mi pare...
[5] Angelo di Capua, 1316/37 (mess.), L. 5, pag. 98.5: Allura Palinuru rispusi et dissi: «O larruni, cridi tu forsi ki eu sia tantu datu a lu sopnu, ki non canuxa lu fallachi risponsu di li venti et di lu mari, ki spissi fiati mi ingannanu et tostamenti si mutanu?».
[6] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 2, cap. 54, pag. 210.16: Io conosco veramente il tuo amore essere stato fallace e falso...
[7] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 74, vol. 3, pag. 473.26: non si dee niuno groriare troppo delle filicità mondane, e spezialmente i tiranni; che la fallace fortuna come dà a lloro co llarga mano, così ritoglie...
[8] Pietro dei Faitinelli, XIV pm. (lucch.), 2.11, pag. 422: Ma femmena, secondo mia parvenza, / non saccio chi conosca enteramente, / tanto ha fallaci e grige sue parole...
[9] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 5, cap. 37, vol. 1, pag. 660.11: tosto sentì messer Paffetta la volontà della fallacefortuna, come al suo tempo apresso racconteremo.
[10] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 294.14, pag. 368: Veramente siam noi polvere et ombra, / veramente la voglia cieca e 'ngorda, / veramente fallace è la speranza.
[11] Petrarca, Disperse e attribuite, a. 1374, 186.2, pag. 240: O pien d'affanni mondo cieco e vile, / O fortuna volubile e fallace, / Nemica de' felici e d'ogni pace, / Ch'al vento se' di fermezza simìle...}
[12] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 8, pag. 39.7: Crese lo tiranno alli fallaci ditti, credennose volare più aito che Dio non consentiva.
[13] Sam Gregorio in vorgà , XIV sm. (lig.), L. 2, cap. 1, pag. 112.9: Lo qua, nao de nober sciatta de la provincia de Norcia e seando in questa terra <...> per studiar e 'biando libertae e indumento de seguir li bem falaci de lo mundo, alumenao da Dee desprexià lo mundo fiorio como çà seco e arido.
1.2.1 Sost. Persona ingannatrice e inaffidabile.
[1] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 904, pag. 206: «Che vui no vi partate lo re à commandato. / Vole che ecco stete, ca vole fare la pace / D'Aquila in generale; così allo re place; / Manna per l'altra parte, ecco venire la face, / Ché sse faccia nanti a llui, ché non venga ad fallace».
[2] Giannozzo Sacchetti (ed. Corsi), a. 1379 (fior.), IV.72, pag. 386: e, se non seguon legge, / con la sua destra man colpi i fallaci...
[3] A. Pucci, Arte del dire, a. 1388 (fior.), 12.5, pag. 303: Ché se facessi com'altri fallaci, / saresti poi bìasimato e ripreso...
1.3 Pronto e facile all'errore; rivolto a esiti erronei, sbagliato.
[1] Amaistramenti de Sallamon, 1310/30 (venez.), 205, pag. 107: E lo pensier vano fa l' omo fallaçe...
[2] Cavalca, Vite eremiti, 1321-30 (pis.>fior.), Vita di Antonio, cap. 13, pag. 130.9: solo Iddio sa gli nostri occulti e il nostro fine; che il giudicio umano molto è fallace, che spesse volte tal cosa ci parrà buona che è ria, e tal uomo ci pare rio, che è buono.
[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 26, pag. 486.11: come l' oppinione de' Provenzali fu fallace in costui de Lemosì; così fu quella de' Toscani in frate Guittone d'Arezzo, infino che 'l vero per li valenti uomini fue dimostrato.
1.3.1 Locuz. avv. Alla fallace: in modo erroneo.
[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 8, cap. 31, vol. 1, pag. 464.14: e egli credendo avere la vittoria per quelle parole, e credendo rimanere signore sopra tutti, non fece il punto alla fallace, ove disse: «Vincerai no, morrai etc.»...
1.4 Dedito al male, al crimine, malvagio.
[1] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 9, cap. 2, vol. 2, pag. 198.22: Issu cumandau que fussiru tutti talyati quatru legiuni di la contraria parti in lu campu Mariu, uvj issu era, qui se dunaru in sua fidi et adimandavanu in vacanti la misericordia di la sua fallaci manu drita.
2 Privo di credito, inaffidabile; incapace moralmente o fisicamente.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 7, cap. 7, pag. 205.4: loro sono tutti fallaci e ricredenti, e non sanno niente d'arme, come quelli che già gran tempo non combattero niente...