0.1 putaneçando, puttaneggia, puttaneggiando, puttaneggiar, puttaneggiare, puttaneggiato, puttaneggiava, puttaneggiavano, puttaneggiono.
0.2 Da puttana.
0.3 Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.): 2.
0.4 In testi tosc.: Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.).
0.6 N Doc.: cit. tutti i testi.
0.7 1 Consentire a rapporti sessuali in cambio di denari o altro; prostituirsi. 2 Fig. Favorire qno (una parte politica, una persona) in cambio di denari o altro.
0.8 Pär Larson 31.03.2008.
1 Consentire a rapporti sessuali per denaro o altro; prostituirsi.
[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 19.108, vol. 1, pag. 325: Di voi pastor s'accorse il Vangelista, / quando colei che siede sopra l'acque / puttaneggiar coi regi a lui fu vista; / quella che con le sette teste nacque, / e da le diece corna ebbe argomento, / fin che virtute al suo marito piacque.
[2] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 19, pag. 348.35: Vidi, e conobbi l'ombra di colui ec.; e soggiugne ch'elli ne fece strazio, però che non la tenne a modo di donna, o di sposa, ma in avolterio la concedette alli re della terra, ed alli prelati, lasciandola puttaneggiare; della quale dice infra nel capitolo medesimo: Di voi pastor s'accorse il Vangelista ec. Nullo maggiore strazio puote uomo fare della sua donna, ch'egli ha sposata, che sottometterla per moneta a chi più ne dà...
2 Fig. Favorire qno (una parte politica, una persona) in cambio di denari o altro.
[1] Dino Compagni, Cronica, 1310-12 (fior.), L. 3, cap. 34, pag. 212.16: Siena puttaneggiava: chè in tutta questa guerra non tenne il passo a' nimici, nè dalla volontà de' Fiorentini in tutto si partì.
[2] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 19, pag. 165.14: la Chiesa di Cristo s'intende [[...]], puttaneggiar co' regi a lui fu vista, sopra l'acque, cioè sopra le mondane operazioni permanendo: la cui significazione apertamente per colpa d'i moderni pastori nel suo vero si vede.
[3] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 32, 109-123, pag. 705, col. 1.19: Per la putana intende lo sommo pastore, çoè lo Papa, lo qual de' regere la Chesia; per lo gigante intende qui' della França, li quai hanno stuprado e avolterado la Chesia de Deo putaneçando cum li Papi...
[4] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 13, cap. 8, vol. 3, pag. 309.5: in que' dì fece condannare subitamente uno de' Bardi in Vc fiorini d'oro o nella mano, perch' avea stretta la gola a uno suo vicino popolano che lli dicea villania. E così puttaneggiava e disimulava il duca co' cittadini, togliendo ogni baldanza a' grandi che ll'aveano fatto signore, e togliendo la libertà e ogni balìa e uficio, altro che 'l nome de' priori, e al popolo...
[5] Matteo Villani, Cronica, 1348-63 (fior.), L. 1, cap. 95, vol. 1, pag. 178.18: Alcuno prelato di santa Chiesa, il quale era dal papa mandato ne· Regno, e il conte d'Avellino, ch'avea d'ogni parte puttaneggiato, l'aiuto d'alcuno altro barone, movendosi a cercare se potessono trovare via d'acordo, con piccola fatica vi pervennono, alla cavalleresca, in questo modo.
[6] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 245.8: Tennono consiglio a la Parte, nel quale ebbe di molti Guelfi, che sono a galla negli uficî, e non vorrebbono avere nè pari nè compagnone, e puttaneggiono co' Ghibellini...
[7] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 19, 106-120, pag. 507.1: Questo puttaneggiarcoi regi non è altro che per simonia o per grazia, a petizione dei regi o dei principi del mondo mettere in prelazione et in benefìci quelli che sono viziosi che nol meritano, et allor produce bastardi figliuoli.