ASCIUTTO (1) agg./s.m.

0.1 asciucto, asciuta, asciute, asciuto, asciutta, asciutte, asciutti, asciutto, ascutte, assupto, assutto, assuttu, asute, asuto, asutto, axuta, axuti, sciutta, sciutti, sciutto, suto, sutto, xuto.

0.2 Da lat. exsuctum, part. pass. di exugere 'succhiare, assorbire', con sovrapposizione del pref. ad- (DELI 2 s.v. asciutto).

0.3 Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.): 1.1.1.

0.4 In testi tosc.: Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Stat. pis., 1304; Stat. sen., Addizioni 1298-1309; Metaura volg., XIV m. (fior.).

In testi sett.: Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.); Caducità , XIII (ver.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.).

In testi mediani e merid.: Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.); Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.); Destr. de Troya, XIV (napol.).

In testi sic.: Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.).

0.5 Locuz. e fras. andare in zoccoli per l'asciutto 1.1.1; a piede asciutto 2.2; a piedi asciutti 2.2; coi piedi asciutti 1.1, 2.2; con le piante asciutte 2.2; darle molli e per averle asciutte 5; passare con piede asciutto 2.3.

0.7 1 Privo di umidità esterna, non bagnato; privo d'acqua, di fluidi o umori interni; secco, arido, risecchito, prosciugato. 1.1 [Rif. a un terreno su cui si può camminare senza bagnarsi]. Locuz. avv. Coi piedi asciutti. 1.2 [Detto del tempo atmosferico:] sereno, non nuvoloso o piovoso. 1.3 [Detto degli occhi, del viso etc.:] senza piangere; immune da lacrime e da pianto. 1.4 [Med.] [Detto della tosse]. 1.5 Sost. 2 Non raggiunto dall'acqua (detto della terra ecc., in contrapposizione al mare o ad altre acque). 2.1 Sost. Luogo non raggiunto dall'acqua; riva (per es. del mare). 2.2 Locuz. avv. A, coi piedi asciutti, a piede asciutto; con le piante asciutte: senza affondare nelle acque, senza nemmeno bagnarsi. 2.3 Fras. Passare con piede asciutto: senza soffermarsi, senza immergersi (in un argomento). 3 Privo di scorie di qualunque tipo, organico e inorganico; ripulito. 3.1 Fig. Privo di qsa (col circosta espresso). 3.2 Assol. Indenne, senza danni; [e per converso:] senza vantaggi. 3.3 Assol. Fig. Privo di qsa (implicito nel contesto: di costruzioni: una montagna; di sentimenti: il cuore; di pensieri: la mente; di vizi: la vita). 4 Magro di complessione, non grasso (detto anche di una sola parte del corpo). 4.1 Smagrito, defedato, paralizzato. 5 Fras. Darle molli e per averle asciutte: far qualcosa ad altri in un modo e riceverne al contrario.

0.8 Redazione interna 03.04.1998.

1 Privo di umidità esterna, non bagnato; privo d'acqua, di fluidi o umori interni; secco, arido, risecchito, prosciugato.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 5, cap. 5, pag. 120.33: E se questo mare non fosse, la terra ne sarea più sciutta e secca, sì che lo sole non potarea così bene fare questa sua operazione, e li animali e le piante ne recevereano grande inconveniente, e anco ce sarea altri inconvenienti.

[2] Stat. pis., 1304, cap. 69, pag. 718.4: Et non debbia levare lo panno fin a tanto che bene asciutto non est.

[3] Stat. sen., Addizioni 1298-1309, dist. 3. 2, pag. 237.17: Item statuimo et ordiniamo, che neuno conciatore nè cardatore debia levare nè fare levare nè permectere che si levi neuno panno concio per lui da' tiratoi, se prima non sono bene asciutti, se non ne levassero con parola di coloro cui fussero e' decti panni che rimanessero a' tiratoi.

[4] Arte Am. Ovid. (B), a. 1313 (fior.), L. 2, pag. 301.2: Io odiai colei la quale si dae agl'uomini per necessitade; quella, asciutta, pensa de la sua lana. || 'Non bagnata, s'intende dall'orgasmo'.

[5] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), 55, pag. 119.7: E tu sai, che quando 'l mare percuote alla riva, elli la spiana, ma quand'egli è lungamente in bonaccia, la riva rimane asciutta, e polverosa, perocchè l'omore si parte dalla terra.

[6] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 30, pag. 539.21: e il lavoratore bene il coltiva; così se no[n] è bene coltivato, ed il seme è reo o per sè, o che ricaggia di spine o da triboli, fae molto reo frutto; e meno dannoso sarebbe, che fosse stato magro ed asciuto, che grasso e umido.

[7] Boccaccio, Filocolo, 1336-38, L. 3, cap. 23, pag. 289.16: Biancifiore piegò la scritta pistola, piena di non poco dolore, e posta in sul legame la distesa cera, avendo la bocca per troppi sospiri asciutta, con le amare lagrime bagnò la cara gemma...

[8] Gl Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 44 vol. 2, pag. 72.31: E così congregate si scoperse la terra, e diventò arida, cioè asciutta, ed atta a germinare; onde incontinente produsse erba verde, e semuta ed arbori fruttiferi con li frutti perfetti.

[9] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 3, cap. 9, pag. 87.27: Ma è manifesto, che veggiamo, che l'uve grandi, e belle, e che hanno gli acini callosi ed asciutti, si recano alla mensa.

[10] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 340.19: Prendi 4 misure della cenere affinata e 4 misure dell'osso affinato e mescola l'uno coll'altro, e sarà fine consolato, e intridilo coll'acqua chiara tanto che menandola colla mano s'appallozzoli insieme, che non sia nè molle nè asciutta.

[11] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 6, ch., pag. 224.13: che da quella parte onde trae il vento australe hae la terra molto secca e renosa, e non puote il vento australe venire in Corrintho se non passando per quella terra secca e renosa. E alotta perché passa per quella terra asciutta e secca, perde la sua umidità...

[12] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 498, pag. 132: Senpre quando tu cogli li olivi / Guarda quelle che sono cative, / Çoè che sono guiçe passe e asute.

[13] Gl Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XIV (i), par. 7, pag. 635.33: È l'arena una terra tanto lavata che ogni altra sustanzia o grasseza della terra n'è tratta, e perciò è infruttifera e sterile e rara; e, secondo alcuni, è detta «arena» da «areo ares», che sta per «esser secco e asciutto»; e da questo verbo mostra qui l'autor volere che venga quella rena della quale fa menzione qui, per ciò che le pone per adiettivo «arida».

[14] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 18, pag. 46.27: Allora uno di loro co' suoi bolognini asciutti e aridi, che non aveano forse mai tocca pera mézza, cominciò mettere a ciascuno il suo bolognino.

1.1 [Rif. a un terreno su cui si può camminare senza bagnarsi]. Locuz. avv. Coi piedi asciutti.

[1] Arrighetto (ed. Bonaventura), XIV (tosc.), pag. 182.11: E sono come lo povero afamato che sogna avere li tetti dell'oro e le vestimenta alle sue usanze; sono siccome lo villano che aspetta lo fiume corrente, il quale pensa andare colli piedi asciutti, discorse le aque.

1.1.1 Fras. Andare in zoccoli per l'asciutto: fare una cosa innaturale.

[1] Patecchio, Frotula, XIII pi.di. (crem.), 53, pag. 587: A noia m'è ancor sovra tuto / [[...]] / andar en çocole per lo suto... || Sottintende che gli zoccoli servano a difendere i piedi dall'acqua; cfr. Contini.

[2] Boccaccio, Decameron, c. 1370, V.10, pag. 392.10: «Questo dolente abbandona me per volere con le sue disonestà andare in zoccoli per l'asciutto, e io m'ingegnerò di portare altrui in nave per lo piovoso.

1.2 [Detto del tempo atmosferico:] sereno, non nuvoloso o piovoso.

[1] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 7, cap. 5, pag. 190.32: E la casione de questa flamba pò èssare secondo questa via, che stando l'aere·sciutto e secco, per lo calore s'enfiamba lo vapore e·l'aere, e corre lo vapore enfiambato entro per l'aere; e segno de questo si è che noi vedemo questo quando lo tempo è secco, e specialemente l'autonno...

[2] Bono Giamboni, Orosio, a. 1292 (fior.), L. 2, cap. 13, pag. 100.17: E poscia appresso fue il tempo sì asciutto, e durò tanto l'aridore, che negli anni che vennero appresso non fruttò neente la terra.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 11, cap. 11, pag. 255.10: Spesse volte a tempo asciutto cenere e letame asciutto darai loro...

[4] Bonafé, Tesoro, 1360 (emil.), 143, pag. 108: Ma al tempo sempre convien che tu guardi. / Quando va asutto, dolce e bono, / Semini tosto alora ciascuno...

1.3 [Detto degli occhi, del viso etc.:] senza piangere; immune da lacrime e da pianto.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 20.21, vol. 1, pag. 332: Se Dio ti lasci, lettor, prender frutto / di tua lezione, or pensa per te stesso / com'io potea tener lo viso asciutto, / quando la nostra imagine di presso / vidi sì torta, che 'l pianto de li occhi / le natiche bagnava per lo fesso.

[2] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 22 vol. 1, pag. 172.23: avvegnachè li nepotelli piangendo ti si gittassero al collo, non ti reggere con loro per ciò, ma passa, se altronde non puoi, su per lo corpo di tuo padre, e di tua madre, e con gli occhi asciutti, cioè senza tenerezza di loro, corri al confalone della Croce...

[3] Bosone da Gubbio, Spir. Santo, p. 1345 (eugub.), 111, pag. 118: Della novella a Vignon fuor gran lutti, / quivi pensaro di mandar riparo / col cor dolglioso, e con gli occhie non sciutti.

[4] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 150.10, pag. 206: Talor tace la lingua, e 'l cor si lagna / ad alta voce, e 'n vista asciutta et lieta, / piange dove mirando altri nol vede.

1.4 [Med.] [Detto della tosse].

[1] Ricette di Ruberto Bernardi, 1364 (fior.), pag. 47.29: sì te ne potrai avedere per questi sengni, cioè: graveça ne la lingua, falso e grosso apetito, e nella bocha e nello stomacho sentire lo cibo acierbo, sentire dolie nel petto dentro e di fuori, e avere tosse umide e ascutte.

1.5 Sost.

[1] Sacchetti, Trecentonovelle, XIV sm. (fior.), 83, pag. 183.37: Tommaso stillava su per lo letto, e fece orecchi da mercatante, e appiccando l'orinale, s'avvide ogni cosa esser ita su per lo letto, e colicandosi, appena trovò un poco d'asciutto.

2 Non raggiunto dall'acqua (detto della terra ecc., in contrapposizione al mare o ad altre acque).

[1] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 1, cap. 35 vol. 1, pag. 324.31: I grandi miracoli anco, che Dio fece per mano di Mosè nel deserto in ciò, che fece passare il popolo per lo mare, come per terra asciutta, e diede loro la colonna del fuoco per notte...

2.1 Sost. Luogo non raggiunto dall'acqua; riva (per es. del mare).

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 63.35, pag. 355: Mejo per lui serea stao / aver un anno zazunao / quando tirao fo a xuto! || Parla del pesce preso all'amo.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 4, 6.28, pag. 169: Ogni contrario riduce a niente / Dalle celesti ragïoni; e quella / Concordia ch'ogni cose fa contente, / Con simiglianti modi e arte bella / Tempera insieme gli elementi tutti, / Dalla cui pace nullo si rubella. / Sì che fan luogo gli umidi agli asciutti, / E freddi e caldi insieme giungon fede / Per forza dell'amor, che gli ha produtti.

2.2 Locuz. avv. A, coi piedi asciutti, a piede asciutto; con le piante asciutte: senza affondare nelle acque, senza nemmeno bagnarsi.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 4, cap. 15, pag. 327.22: e per l'arte caggiono le torri, e per l'arte si levano li pesi, e per arte si piglian li pesci sotto le liquide acque, et corre l'uomo per mare ad piè asciutti.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. c. 9.81, vol. 1, pag. 152: vid'io più di mille anime distrutte / fuggir così dinanzi ad un ch'al passo / passava Stige con le piante asciutte.

[3] Simintendi, a. 1333 (tosc.), L. 14, vol. 3, pag. 155.23: Circes [[...]] entrò nelle boglienti acque; per le quali vae come per salda terra; e corre per la sommità del mare cogli asciutti piedi.

[4] Libri astron. Alfonso X, c. 1341 (fior.), Libro delle stelle fisse, l, pag. 18.4: E altressì come mostrarono a lluj medesimo come doveva digiunare il popolo d'Isdrael, e come il fecero passare il mare a pié asciutto e uccissoro tutti quelli d'Egitto che andavano dipo loro.

[5] Cavalca, Esp. simbolo, a. 1342 (pis.), L. 2, cap. 19 vol. 2, pag. 310.28: Cantiamo al Signore, perchè gloriosamente è magnificato; ringraziando Dio, che lo avea liberato delle mani di quelli di Egitto, ed aveali dimessi nel profondo del mare, per lo quale egli, e lo popolo passarono a piedi asciutti.

2.3 Fras. Passare con piede asciutto: senza soffermarsi, senza immergersi (in un argomento).

[1] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 71, pag. 857.8: Questi fu il marito di Progne, il quale amò Filomena, ma perché questa favola dinanzi è scritta in una chiosa, qui con piede asciut[t]o passo.

3 Privo di scorie di qualunque tipo, organico e inorganico; ripulito.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 10, pag. 45.29: Ma quando l'uomo digiuna e è scaricato de' cibi e è asciutto, allora è chiaro lo 'ntendimento, allora parla bene e risponde bene e intende bene...

[2] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 359.29: e anche che la piastra o pane o pezzo d'ariento essendo sottile e non grossa e i suoi orli sottili e asciutti e non piombosi ragionevolmente e dè essere ed è migliore avendo le sopradette cose.

[3] Pegolotti, Pratica, XIV pm. (fior.), pag. 359.21: e che 'l suo fondo sia netto di ceneracciolo e asciutto di piombo e che gli occhi del fondo del pane o della piastra o della pezza sieno chiari e lucenti, non torbidi come in colore di piombo...

3.1 Fig. Privo di qsa (col circost. espresso).

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 7, pag. 33.1: Se ·ttu ami tutti gli uomini e non hai discordia né odio con neuno, almeno da la tua parte, che perché altri sia nemico a ·tte, non sii tu però nemico a ·llui né nocivo. Se vuoli vedere ancora la tempesta de' mondani, asciutti e privati da pace, sì 'l vedi pur all'operazioni loro.

[2] Neri Pagliaresi, XIV sm. (sen.), pt. 11, 11.5, pag. 139: Ed eran tanto belli e tanto bianchi / che Giosafà saziar non si poteva / di mirargli e già mai su' occhi stanchi / per riguardar costor non si vedeva: / essi eran d'ogni nebbia asciutti e manchi / e più che 'l sol ciascun di lor luceva...

[3] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 8015, pag. 80: E 'l battilana será forse asciutto / del mio amor, ché poco n'ha al postutto...

3.2 Assol. Indenne, senza danni; [e per converso:] senza vantaggi.

[1] Caducità , XIII (ver.), 108, pag. 658: Dond el no s'è bon fïar al pestuto / en questo mundo puçolento e bruto, / k'el dà la flor né no po' dar el fruito: / ki g'à creer non andarà ello asuto.

[2] Proverbia pseudoiacop., XIII (abruzz.), 164, pag. 34: Meli' è· ppocu descengere ke decadire ad tuctu, / Meli' è lu pede 'nfondere ked enfondere a· ttuctu; / Ka ky cade nu pelagu non se 'nne leva assuttu.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 78 terz. 94, vol. 4, pag. 43: Perchè tal ben non rimanesse asciutto, / volle Giovanni quì farlo palese / acciocchè anco l'assempro faccia frutto.

3.3 Assol. Fig. Privo di qsa (implicito nel contesto: di costruzioni: una montagna; di sentimenti: il cuore; di pensieri: la mente; di vizi: la vita).

[1] Poes. an. fior., a. 1347, Fattor celestial, 12, pag. 169: Procede quindi ogni verace frutto; / tu, homo, quinci mal diletto pigli, / superbia il povro, al riccho amara dogla. / A Dio lodar sempr'ài lo chor asciutto, / e riprendendo i sacri suoi consigli / traripa te da non pensata sogla.

[2] S. Caterina, Libro div. dottr., 1378 (sen.), cap. 103, pag. 208.21: E però rimane la mente sterile, asciutta e penosa.

[3] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 1, terz. 47, vol. 1, pag. 6: E poiche' Roman l'ebber distrutta, / edificar la Città di Fiorenza / nel pian, lasciando la montagna asciutta.

[4] Sacchetti, Rime, XIV sm. (fior.), 169.109, pag. 175: Chi dice sano il gioco, ove si morde / il corpo contro a Dio e l'alma tutta, / chiamando vita asciutta / usare il vino e far conviti apresso. || Vita 'sobria'.

4 Magro di complessione, non grasso (detto anche di una sola parte del corpo).

[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), L. Luc. 6, cap. 9, pag. 180.12: Cesare sedeva sopra uno forte destriere: la testa avea asciutta et aveva quatro orecchie, e ne la fronte dinanzi aveva una galla dura, co la quale confondeva li altri cavalli all'urtare.

[2] Alberto della Piagentina, 1322/32 (fior.), L. 3, 12.52, pag. 131: Tantalo, secco con l'asciutta gota, / Non si ricorda più della sua fame, / Ed è di sete sua vaghezza vôta.

[3] Boccaccio, Corbaccio, 1354-55, parr. 61-70, pag. 47.28: Il quale, per quello che io poi più da presso discernessi, era di statura grande, di pelle e di pelo bruno, benché in parte bianco divenuto fosse per gli anni, de' quali sessanta o forse più dimostrava d'avere, asciutto e nerboruto e di non molto piacevole aspetto...

[4] Mascalcia G. Ruffo volg., a. 1368 (sic.), Di lu canuscimentu..., pag. 575.23: la testa divi aviri suttili e magra e axuta e longa cunvinivilimenti, la bucca grandi e squarchata.

[5] Velluti, Cronica, 1367-70 (fior.), pag. 54.5: Seguita di scrivere di Lapo di Donato, e discendenti. Il quale Lapo fu uomo di comunale statura, asciutto di carne, ardito e riottoso...

[6] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 8, pag. 111.36: Palamides, lo figlyo de lo re Naulo, fo assay bello de persona, luongo et assupto, amoderatamente ardito a combattere, affabele, tractabele, cortese e liberale a fare duoni.

4.1 Smagrito, defedato, paralizzato. || In accezione quasi medico-patologica, ma non strettamente un termine tecnico.

[1] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 10, pag. 45.2: dicendo che se nello stomaco non è il cibo, e 'l fuoco, pur essendovi, non avendo legne che arda, sì ·ssi converte agli omori dell'uomo e consuma de la substanzia sua, e diventano secchi e asciutti.

[2] Giordano da Pisa, Quar. fior., 1306 (pis.>fior.), Predica 10, pag. 49.29: ma Cristo non ebbe fame nulla in questi quaranta dì: pascevasi di contemplazione, e stavasi cogli angeli, e stava il corpo sanza fame. Or tu diresti: 'Or non diventava secco e asciutto?' Dico che non, anzi stava fresco e ricente.

[3] Diatessaron, a. 1373 (fior.), cap. 93, pag. 272.4: Messere, fammi misericordia al figliuolo mio, che non n'ò più, il quale è lunatico; e lo spirito il comprende e percuotelo e fallo spumare e stride co' denti e diventa asciutto; e malamente è appenato.

5 Fras. Darle molli e per averle asciutte: far qualcosa ad altri in un modo e riceverne al contrario.

[1] A. Pucci, Centiloquio, a. 1388 (fior.), c. 66, terz. 98, vol. 3, pag. 242: Così non volle tralignar dal ziso, / Frat'Alberigo, che le male frutte / a' suo' conforti diè simil viso; / e 'l padre fu a quelle cose brutte, / ed or co' modi ne fu meritato; / ma dielle molli, e per se l'ebbe asciutte: / procchè solamente fu cacciato, / non fu allor nè morto, nè fedito; / ma degno n'era per lo suo peccato.

[u.r. 19.02.2018]