0.1 destim, destin, destini, destino, distin, distina, distini, distino.
0.2 DELI 2 s.v. destinare (fr. ant. destin).
0.3 Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.): 1.1.
0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.); Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.); Distr. Troia, XIII ex. (fior.); Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.); Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.).
In testi sett.: Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.); Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.).
In testi mediani e merid.: Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.); Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.).
0.5 Locuz. e fras. libri dei destini 1.2.1.
0.7 1 Il corso preordinato e necessario degli eventi e delle vicende umane considerato come una forza universale indipendente dalla volontà umana; sorte, fato. 1.1 Condizione toccata in sorte, situazione in cui qno si trova per effetto di cause diverse dalla propria volontà. 1.2 Ciò che il futuro riserba. Plur. Vicende future.
0.8 Milena Piermaria 14.11.2006.
1 Il corso preordinato e necessario degli eventi e delle vicende umane considerato come una forza universale indipendente dalla volontà umana; sorte, fato.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), [Svet.] L. 7, cap. 68, pag. 303.16: elli spregiava sì lenta maniera di morte, e per destino credeva che sua morte fusse subitana et astuziata, quando ella venisse.
[2] <Tesoro volg. (ed. Gaiter), XIII ex. (fior.)>, L. 7, cap. 20, vol. 3, pag. 292.3: chè tutto sia ciò che tu non sappi per che ragione lo mare si sparge, e perchè i fanciulli piccoli sono conceputi insieme, e perchè in diverso destino nascono insieme...
[3] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 60.11, pag. 347: Che chi ge caze per so destim / en sì malvaxe remorim, / no spere d'aver zà mai de poi, / ni da fijoi ni da nevoi , / lemosene guari spese / ni oration, ni mese...
[4] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 15.46, vol. 1, pag. 247: El cominciò: «Qual fortuna o destino / anzi l'ultimo dì qua giù ti mena?
[5] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 32, 73-81, pag. 758, col. 2.3: Qui aduxe breviter le casune che portano alcuno effetto: volere, che procede da libero arbitrio; destino, che procede da iudizio di constellazione universale; fortuna, che procede da iudizio particular de constellazione ...
[6] Ottimo, Inf., a. 1334 (fior.), c. 32, pag. 555.14: Per proprio studio, dove dice volere, ch'è da libero arbitrio; destino, che procede da giudicio di costellazione universale; fortuna, che procede da giudicio particulare...
[8] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), tenz. 16, 4.11, pag. 808: Se bene entendo el vostro dir coperto, / el pressaper non giudico che sia / come destino: ma, com'è suo merto, / receve chi via piglia bona o ria...
[9] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 118, pag. 13: o taccia o convienli de morire. / O singnor, io so bem ch'el tuo destino / à proveduto a me d'aspra vendecta...
[10] Buccio di Ranallo, Cronaca, c. 1362 (aquil.), quart. 28, pag. 8: Set non sonno rascionivili, non ce sciano sculti, / Perché n'agio veduto fare vendetta de multi! / Ancor porrìa essere fortuna overo destino / Che così dovesse andare per nui, né più né mino, / O per li gran peccati fatti nel terrino...
[11] Boccaccio, Esposizioni, 1373-74, c. XV, par. 23, pag. 670.6: El cominciò: qual fortuna o destino: vogliono alcuni che «destino» sia alcuna cosa previsa e inevitabile...
[12] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 32, 73-81, pag. 815.34: Se voler fu, o destino, o fortuna; qui tocca tre cagioni, da che procedono tutti li nostri affetti; cioè da volontà di proprio arbitrio, o da giudicio universale delle costellazioni che si chiama destino, o da giudicio particulare di alcuna costellazione che si chiama fortuna...
[13] Gid. da Sommacamp., Tratt., XIV sm. (ver.), cap. 13, par. 14, comp. 78.359, pag. 185: Non so per qual caxone o qual destino, / altrove pur se volgie lor camino».
- Plur. Nel mondo antico, potenza personificata che domina sugli uomini e le cose.
[14] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 177.14: chonciò sia cosa che, sse voi ve ne partite anzi che lla cittade sia presa, tutti gli distini si chruccieranno contro a voi.
[15] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 15, vol. 2, pag. 22.14: Onde ambasciadori furo mandati al tempio d'Apollo, ch'era nell'isola di Delfo, per investigare e sapere che questo prodigio significasse; ma li destini mandaro di più presso indovino, il quale dispose il miracolo.
[16] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 19, vol. 2, pag. 27.14: già l'acqua del lago Albano era vôta, già li destini apparecchiavano la distruzione di Veio.
- Volere divino, provvidenza. Divino destino.
[17] Gl Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 12, cap. 127, vol. 3, pag. 246.11: Ma i Fiorentini, non fidandosi dell'antico nimico, non vi si vollono accordare, overo nol promisse il divino distino overo providenza.
[18] Gl Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 15, 43-54, pag. 407.21: accordasi con la esposizione fatta di sopra. El; cioè ser Brunetto, cominciò: Qual fortuna o destino; cioè qual felicità de' corpi celesti o ver qual grazia della providenzia di Dio...
1.1 Condizione toccata in sorte, situazione in cui qno si trova per effetto di cause diverse dalla propria volontà.
[1] Re Enzo, S'eo trovasse, a. 1272 (tosc.), 18, pag. 157: ch'eo sono isventurato / plu d'omo innamorato: / so che per me Pietà verria crudele. / Crudele e spïetata / seria per me Pietate / encontr'a sua natura, / secondo ciò che mostra meo distino, / e Merzede adirata / piena d'impïetate.
[2] Chiaro Davanzati, XIII sm. (fior.), son. 114.7, pag. 351: chi non è nato a simile distina / si par che svari di cotale detto, / ch'al primo nascimento como vene / di pianto con doglienza fa sentore / e di presso atend'omo alegrare...
[3] Neri de' Visdomini (ed. Panvini), XIII sm. (fior.), 4.42, pag. 253: grande m'è aversaro / e grande odio l'amore. / Dunqua, como faragio? / In tal distin moragio; / altro non so ch'io dica, / tanto mal mi notrica.
[4] Dante da Maiano, XIII ex. (fior.), 29.9, pag. 86: in balia / si parte, che di me punto non tene. / Da che procede, lasso, esto distino, / che sempre fui e son d'amor voglioso / senza nullo ardimento di pregare?
[5] Marino Ceccoli, XIV pm. (perug.), 15.9, pag. 677: Oltra natura l'onde crude al fluvio / ve fuôr produtte da Caridde e Silla; / en ira fo degli elemente quilla, / sé confondendo sotto el corso pluvio. / Aspro destin, da le pianete messo / nei fredde segne, par ch'en lei s'annide, / sì dai sinistre è visitata spesso.
1.2 Ciò che il futuro riserba. Plur. Vicende future.
[1] Distr. Troia, XIII ex. (fior.), pag. 177.10: sarà la città di Troia presa e distrutta, se vvoi manterete l'assedio; e tutti li dii vi comandano, i quali i secreti distini conducono, che voi non siate arditi di partirvi dall'assedio né voi né gli altri Greci che lla cosa avete cominciata...
[2] Bind. d. Scelto (ed. Gozzi), a. 1322 (sen.), cap. 529, pag. 546.34: ella aveva già discoverte per suo savere molte grandi adversità e molti destini. Ella disse e annuntiò ad Agamenon che dovea essere morto per li più suoi amici...
[3] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 8, cap. 7, vol. 2, pag. 230.11: Quand'egli fu dinanzi al padiglione del suo padre, non sapendo il suo destino, s'egli avesse disservito merito o pena...
1.2.1 Ciò che si predice del futuro.
[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 136.231, pag. 552: Schiva de falir per vin. / No te fiar in destin, / divinacion ni xorte, / ni te mova de cor forte / alcun re' vento ni polvin.
- Locuz. nom. Libri dei destini: raccolta di oracoli, di auspici sulle sorti di Roma; libri Sibillini.
[2] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 5, cap. 14, vol. 2, pag. 21.24: E per torre via quella pestilenza fu trovato ne' libri de' destini, che l'uomo dovesse appaciare gli Dii.
1.2.2 Risultato finale, conclusione (di un evento); esito.
[1] Fatti di Cesare, XIII ex. (sen.), Luc. L. 1, cap. 3, pag. 73.13: e quella fu la prima giornata e la prima terra de la impresa del destino de la battallia.