DOLCEZZA s.f.

0.1 delceça, doçeca, doçeça, doceza, doicezza, dolceça, dolçeça, dolceçç', dolceçça, dolçeçça, dolcecce, dolceççe, dolcece, dolceçe, dolcecza, dolcecze, dolcesa, dolcessa, dolcesse, dolcez, dolceza, dolceze, dolcezza, dolcezze, dolcieça, dolciecça, dolciessa, dolcieza, dolciezza, dolciezze, dolezza, dolgiecza, dolzeça, dolzeza, dozeza, duchiza, dulceça, dulçeça, dulceçça, dulchicza, dulchiza, dulchizza, dulcicia, dulcicza, dulciezze, dulciza, dulcizza.

0.2 DEI s.v. dolcezza (lat. *dulcitia).

0.3 Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.): 2.

0.4 In testi tosc. e toscanizzati: Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.); Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.); Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.); <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>; Cronica fior., XIII ex.; Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi); Simintendi, a. 1333 (prat.).

In testi sett.: Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.); Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.); Scritti spirituali ven., XIII; Poes. an. bergam., XIII ex.; Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.); Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311; Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.); Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342; Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.); Poes. an. savon., XIV; Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.); Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.).

In testi mediani e merid.: Poes. an. urbin., XIII; Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.); Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.); Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.); Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.); Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.); Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.); Anonimo Rom., Cronica, XIV; Destr. de Troya, XIV (napol.); Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.).

In testi sic.: Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.); Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.); Simone da Lentini, 1358 (sirac.).

0.5 Locuz. e fras. avere in dolcezza 2.2.

0.7 1 Sapore dolce, gradevole al palato (anche in contesti fig., soprattutto per indicare una qualità apparente che nasconde un'insidia). 1.1 Sostanza dal sapore dolce. 2 Estens. Qualità di ciò che diletta e accarezza gli altri sensi o anche lo spirito; impressione gradita all'animo, al senso estetico; armonia. 2.1 Delicata bellezza, grazia. 2.2 Sentimento di profondo diletto dei sensi o dello spirito (anche con rif. alla beatitudine eterna); intima felicità, mista a tenerezza e commozione. 2.3 [Con rif. al sonno, alla morte:] sensazione di placido abbandono. 2.4 Ciò che procura diletto (dei sensi o dello spirito); gioia, piacere. 3 Mitezza (del clima, dell'aria). Anche con rif. alla suggestione emotiva che ne deriva. 3.1 Condizione di pace. 3.2 Disposizione benigna, amorevolezza; assenza di severità e durezza (in atti e comportamenti); moderazione. 3.3 Sentimento di affetto, tenerezza. 3.4 [Detto delle parole, dello sguardo:] delicatezza, tenerezza (che commuove o conforta). 3.5 Attenzione, cautela nel compiere un atto o un gesto (anche in modo furtivo); delicatezza. 4 [Chim.] Scarsità di sostanze saline (in acque, liquidi organici o anche suoli).

0.8 Paola Picecchi 04.12.2006.

1 Sapore dolce, gradevole al palato (anche in contesti fig., soprattutto per indicare una qualità apparente che nasconde un'insidia).

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Disputatio musce cum formica, 210, pag. 96: La negra gallineta fa ov de grand blancheza, / El fa la negra pegora blanc lag e 'd gran dolceza...

[2] Restoro d'Arezzo, 1282 (aret.), L. II, dist. 6, pt. 2, cap. 3 rubr., pag. 147.23: Capitolo tercio. De la cascione de l'amaritudine de le poma, e de la dolcezza loro, secondo le diverse parti.

[3] Jacopone, Laud. Urbinate, XIII ui.di. (tod.), 8.46, pag. 512: Veiome preso como pesce ad amo / per la dolceça dell' esca de fore.

[4] Stat. sen., 1309-10 (Gangalandi), dist. 1, cap. 4, vol. 1, pag. 44.22: questi sono li serpenti e' quali paiono che niscostamente sottentrino, et sotto dolceza di mele el tosco vuomere, et cibo di vita apparecchiare s'infengano...

[5] Simone da Lentini, 1358 (sirac.), cap. 15, pag. 71.11: Li palumbi, in pirò chi su nutricati in la casa cum killu granu millitu, per la dulchicza di lu meli chi sentinu in killu granu, et illi volanu ad illa propria casa dundi su nutricati.

[6] Mascalcia L. Rusio volg., XIV ex. (sab.), cap. 34, pag. 159.8: Et q(ua)n allu cavallo i(n)p(ri)mam(en)te se deve i(m)pone(re) lu mu(r)so dellu freno sia unto de mele voi de alcuna alt(r)a cosa de dolce licore, ca lu cavallu, assaiata la dolceçça, sostenerà lu frino più ligieram(en)te.

1.1 Sostanza dal sapore dolce.

[1] Comm. Arte Am. (A), XIV pm. (pis.), ch. 234, pag. 582.29: Dicesi che ai pol[l]edri nasce in de la fronte una dolceza e lec[c]andola le cavalle, amano li loro polledri, unde li giovani la soleano prendere e dare a mangiare a le donzelle, perch'elle li amasseno.

2 Estens. Qualità di ciò che diletta e accarezza gli altri sensi o anche lo spirito; impressione gradita all'animo, al senso estetico; armonia.

[1] Guido Faba, Parl., c. 1243 (bologn.), 8 (29), pag. 236.26: Questa t(er)ra luntana scì è Sena i(n)coronata là o eo son stato ali piè d(e)la phylosophya (e) audito la soa doct(r)ina e nut(r)ito d(e)l lacte d(e)la sua dolceça...

[2] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 123.1: Leggesi che Platone nato, dormendo ne la culla, api vennero e recavano e poneano mele a le labra del fanciullo, significando dolcezza e soavità di parlare, la quale ebbe sopra tutti i filosafi.

[3] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 425, pag. 165: Li versi pur d'un angelo tant en de grand dolceza, / Tant en stradelectivri, de tanta conforteza...

[4] <Egidio Romano volg., 1288 (sen.)>, L. 1, pt. 1, cap. 11, pag. 20.15: E perciò ei non savi, che non sanno la dolcezza del bene dell'anima, non dovrebbero ripréndare né avvilare coloro che sanno le scienze, e studiano in filosofia, anzi dovrebbero essere avvilati quellino, che non sanno le scienze né le virtù.

[5] Guittone, Rime (ed. Egidi), a. 1294 (tosc.), son. (D.) 132.1, pag. 205: Dolcezza alcuna o di voce o di sono / lo meo core allegrar non può già mai...

[6] Dante, Convivio, 1304-7, I, cap. 7, pag. 30.7: E però sappia ciascuno che nulla cosa per legame musaico armonizzata si può della sua loquela in altra transmutare sanza rompere tutta sua dolcezza ed armonia.

[7] Bestiario d'Amore, XIV in. (pis.), pag. 86.23: Chosì chome le bestie fanno, che possa che l' ànno una volta per l' asetare se[n]tita la pantera giamai possa non la lassano, ansi la seguitano infine a la morte per la dolcessa de l' odore del fiato che di lei escie.

[8] Pistole di Seneca, a. 1325? (fior.), Indice rubr., pag. XXXIX.33: Rubrica XLVI. Quì loda Seneca la dolcezza d'un libro, che Lucillo gli avea mandato, e 'nsegnaci, che a dettare si dee scegliere abbondante matera.

[9] Simintendi, a. 1333 (prat.), L. 1, vol. 1, pag. 41.5: e rimanevagli a dire, come Pan era preso per la nuova arte, e per la dolcezza della voce...

[10] Simone Fidati, Ordine, c. 1333 (perug.), pt. I, cap. 10, pag. 626.2: Il settimo è il dono della sapienzia, cioè saporosa scienzia, per lo qual dono l'anima conosce, quanto sono possibili di cognoscere, le cose divine, e gusta e sapora la dolcezza delle virtudi...

[11] Accurso di Cremona, 1321/37 (mess.), L. 1, cap. 6, vol. 1, pag. 47.3: A lu quali homu, però ca issu non putia usari quilli studij, melyu li fora statu di nunca may avirli saputi ca perdirili da poy que issu appi asappurata la lur dulciza.

[12] Neri Moscoli, Rime, XIV pm. (castell.), 5.4, pag. 550: l' angelico parlar, dal qual se prende / ciascun che l' ode per somma dolcezza...

[13] Boccaccio, Trattatello (Chig.), 1359/62, pag. 134.8: E oltre a questo, acciò che queste parole potessero avere più d'efficacia, vollero che fossero sotto legge di certi numeri, conrispondenti per brevità e per lunghezza a certi tempi ordinati, composte, per li quali alcuna dolcezza si sentisse, e cacciassesi il rincrescimento e la noia...

[14] Poes. an. savon., XIV, 1.33, pag. 15: Or, amor pien de doceza / chi fai lo mondo desprexiare, / quela anima se pò alegrare / chi è enfiamâ de lo To amore.

[15] Anonimo Rom., Cronica, XIV, cap. 27, pag. 241.25: Assai avevano quelli consiglieri le recchie attente ad odire per la doicezza delle paravole che se lassavano ascoitare.

[16] Destr. de Troya, XIV (napol.), L. 3, pag. 62.37: Veracemente chisto èy chillo dolce sapore lo quale attray con tanta dolcecce li misiri amaturi, de lo quale quanto plu nde assaporano plu lo desideranno...

- [Detto di vizi, con connotazione neg.].

[17] Jacopo Alighieri, Inf. (ed. Bellomo), 1321-22 (fior.), 2, pag. 98.9: però che tanta di sopra detti vizî è l'amara dolcezza, e spezialmente dell'avarizia, che di ciò lo sturba...

[18] Valerio Massimo, Libro II volg. B, a. 1326 (fior.), par. 80, pag. 47.17: Onde dice Valerio: rimuovasi la dolceza della vita di tutti gl'animali, la quale costringe di fare e di patire molte cose sozamente...

2.1 Delicata bellezza, grazia.

[1] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3615, pag. 144: Quelly che lla ve, piçolly e grandy, / N'avea al cor pietade, / Ço sapiè per veritade, / Vegando lo pluro dell'alegreça, / Che ella si à cotanta dolceça.

[2] G. N. da Polenta, Rime, a. 1330 (ravenn.>ven.), 7.7, pag. 218: Ed era sì compita de beltate / e de piacere e d'ogne vertute / e de dolcezza de guard'amoroso, / ch'amantenente tanta nobeltate / me presentò de vita la salute / col sou parlare summo delettoso.

2.2 Sentimento di profondo diletto dei sensi o dello spirito (anche con rif. alla beatitudine eterna); intima felicità, mista a tenerezza e commozione.

[1] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De Sathana cum Virgine, 284, pag. 39: El m'á destrug e morto, metuo m'á in gran tristeza, / In log k'el me poëva tenir in grand dolceza.

[2] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De anima cum corpore, 95, pag. 58: Zamai da illó inanze no he sentir grameza: / Tu he vedher l'Altissimo, grand lux e grand belleza, / Tu he odir li canti de l'eternal dolceza, / Tut s'á stravolz illoga lo cor in alegreza.

[3] Dante, Vita nuova, c. 1292-93, cap. 3 parr. 1-9, pag. 12.5: e però che quella fu la prima volta che le sue parole si mossero per venire a li miei orecchi, presi tanta dolcezza, che come inebriato mi partio da le genti, e ricorsi a lo solingo luogo d' una mia camera, e puosimi a pensare di questa cortesissima.

[4] Guittone, Lettere in prosa, a. 1294 (tosc.), 23, pag. 287.20: E io, che 'n voi troverebbi, sì come credo, piacere e dolcessa grande, el mio dizìo pascendo, monterebbi in amore...

[5] Scritti spirituali ven., XIII, pag. 153.34: Questa si fo la maçor alegreça ch' io avese me, quando eo li misi li peti em bocha, e quando elo avrì la bocha e començà latar, et eo sentì una gran dolceça ke questa [SIC] late vegniva e desende[va] da Dio pare, et era fata una cosa cum lo mio sangue, che lo deveva nurigar segondo la humanitade.

[6] Poes. an. urbin., XIII, 17.38, pag. 577: Inplilo d'allegreça / e de tanta dolceça, / ke la lengua s'aveça / pu[r] d'amor favellare.

[7] Jacopone (ed. Ageno), XIII ui.di. (tod.), 2.63, pag. 8: Lo don de la forteza t'ha data stabeleza / portar tanta dolceza ne l'anema enfocata!

[8] Fr. Grioni, Santo Stady, a. 1321 (venez.), 3390, pag. 138: Quando ello le parole intexe, / Che disse soa muier in palexe, / Molto ello se maraveià, / Et in suo cuor si sse chanbià: / Per stenimento de delceça / Lo cuor chanbià d'alegreça.

[9] Armannino, Fiorita (13), p. 1325 (abruzz.), pag. 11.38: gemay non se vede tanta dolgiecza né sì grande doloro mustrar lo quale fo lo planto de Ector lo baron.

[10] Ugolino da Fano, XIV pm. (fan.), 23n.8, pag. 687: poi ritornando ove amor più s'allaga, / da buona faccia uscer parole in saga / ch'un ramo di dolcezza al cor m'artonna.

[11] Dondi dall'Orologio, Rime, XIV (padov.), 43.13, pag. 99: et ancor più quando ritorna in mente / quel bel piacer, quella dolceza et giog[l]ia / che 'l cor sentia quando erevam presente.

[12] Legg. sacre Mgl. XXXVIII.110, XIV sm. (sett.), 9, pag. 33.11: et era sacià da quella dolceça nè mai altro cibo recevea nè logo alcun no ge fasea.

- [Personificato].

[13] Fr. da Barberino, Regg., 1318-20 (tosc.), pt. 4, cap. 4.33, pag. 100: Levarsi in pie' Piagiere e Dolciezza, / E con un vel d' esta donna gientile / Legaron me, e menarmi da llei.

- Fras. Avere in dolcezza qsa: provarne diletto.

[14] Laude cortonesi, XIII sm. (tosc.), 33.95, vol. 1, pag. 224: Vigorosamente li amorosi / àno quella via en tanta dolceça, / gustando quelli morselli savorosi / ke dona Cristo a quelli k'àno sua conteça, / ke tanto sono suave e delectosi...

2.3 [Con rif. al sonno, alla morte:] sensazione di placido abbandono.

[1] Lancia, Eneide volg., 1316 (fior.), L. 2, pag. 180.6: Intanto il cielo si stella e la notte cade sopra 'l mare Oceano: la dolcezza del sonno piglia i lassi membri...

[2] Legg. sacre Mgl.II.IV.56, 1373 (fior.), Legg. di S. Giovanni, pag. 45.15: lo XXVIII che la morte sua non fu penosa, come la nostra, ma con grande dolcezza...

[3] S. Caterina, Epist., 1367-77 (sen.), [1375] lett. 26, pag. 110.14: O pace, o quiete, o dolcezza, la quale gusta e riceve l' anima giunta al porto suo, a trovare l' agnello svenato, el quale egli cercò in sulla croce, el quale gli è fatto mensa, cibo, e servidore!

2.4 Ciò che procura diletto (dei sensi o dello spirito); gioia, piacere.

[1] Guido delle Colonne, XIII pm. (tosc.), 4.39, pag. 105: Lo sole è alto, e sì face lumera, / e tanto più quanto 'n altura pare: / vostr'argogliare - donqua e vostra altezze / facciami prode e tornimi in dolcezze.

[2] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 2, pag. 183.8: Et anche: le saggie parole son fiadon di mele e dolceza dell'animo e sanità dell' ossa.

[3] Fiori di filosafi, 1271/75 (fior.), pag. 133.8: Nè dolcezza di bere, nè soavità di mangiare, nè diletto di femina, nè abondanza di pesci e altre cose che splendono ai conviti fanno così soave la vita dell'uomo come il savio e 'l bello ragionare.

[4] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 350, pag. 163: Oi festareza gloria, oi glorïosa festa, / Mirar cotal dolceza, cosí mirabel gesta: / Mirar le faz dei angeli in la citá celesta / E le faz dei archangeli trop è zentil moresta.

[5] Boccaccio, Filostrato, 1335-36 (?), pt. 3, ott. 21 rubr., pag. 88.2: Richiamasi Troiolo agli amorosi diletti, il quale con Criseida le sovrane dolcezze prendendo si sollazza.

[6] Matteo Corr. (ed. Corsi), XIV pm. (padov.?), 1.5, pag. 145: Tu se' dolcezza ad ogni cosa amara, / conforto e lieta pace al mio dolore: / di vertú e di valore / sopra tutt'altre adornata e vestita.

[7] Boccaccio, Decameron, c. 1370, III, 1, pag. 185.2: e io ho più volte a più donne che a noi son venute udito dire che tutte l'altre dolcezze del mondo sono una beffa a rispetto di quella quando la femina usa con l'uomo.

[8] Codice dei Servi, XIV sm. (ferr.), 7, pag. 228.2: ch'el ne faça a nuy perdonança de li nostri peccati e ch'el ne conduga a quelle allegreçe, a quelle dolceçe, a quelle suavità de vita eterna, là o' è la compagnia de li santi, habitare in secula seculorum, amen.

- [Con connotazione neg.:] piacere mondano.

[9] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 38, pag. 128.21: perciò che, bevendo del mele e de le dulciezze e de la vanità di questo mondo, se' inebriato sì che ài abbandonato Dio Creatore et factore di te...

[10] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura nigra, 513, pag. 118: Per zog ni per conforto ni per dolcez mondan / No se reboldirave k'el no moriss perman, / Sed el da l'altra parte odiss le vox sotan / Pur d'un de quii demonij, tant en soz e vilan.

- [Detto di una persona cara].

[11] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Vita beati Alexii, 407, pag. 306: Fei spatio a mi tristissima, ke vadha incontinente / Lá o è 'l me' fio Alexio, ke voi vedhé presente, / Quel k'era mia dolceza, quel ke porté il ventre: / Quellú fo alagiao da mi medhesmamente».

- [Detto di Cristo, della Vergine Maria, ecc.:] ciò che è fonte di diletto spirituale.

[12] Poes. an. ven. (eug.>umbr.-march.), XIII t.q., 18, pag. 9: Eo Ve saluto, / mes(er) Je(s)u Cr(ist)o, / fiolo d(e) D(e)o patre, / gl(ori)a deli a(n)g(e)li, / alegra(n)ça d(e)' s(an)c(t)i, / fructu d(e)lla V(ir)gine, / p(re)sio del mo(n)do, / pax et dulçeça, / fu(n)tana d'amor.

[13] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura aurea, 350, pag. 163: Oi festareza gloria, oi glorïosa festa, / Mirar cotal dolceza, cosí mirabel gesta: / Mirar le faz dei angeli in la citá celesta / E le faz dei archangeli trop è zentil moresta.

[14] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), Laudes de Virgine Maria, 57, pag. 213: Ella è dolceza e requie a tug i afadhigai, / Pur k'i entre soe brace sïan recomandai...

[15] Buccio di Ranallo, S. Caterina, 1330 (aquil.), 906, pag. 386, col. 1: E quillo è mio dilectu / e omne bene perfectu, / e quella è la mia spene, / soa gloria è ogni bene, / e quella è mia dolceze / e omne placeveleze...

3 Mitezza (del clima, dell'aria). Anche con rif. alla suggestione emotiva che ne deriva.

[1] Boccaccio, Caccia di Diana, c. 1334, c. 1.3, pag. 15: Nel tempo adorno che l'erbette nove / rivestono ogni prato e l'aere chiaro / ride per la dolcezza che 'l ciel move, / sol pensando mi stava che riparo / potessi fare ai colpi che forando / mi gian d'amor il cuor con duolo amaro...

[2] Boccaccio, Trattatello (Toled.), 1351/55, pag. 15.15: Nel tempo nel quale la dolcezza del cielo riveste de' suoi ornamenti la terra, e tutta per la varietà de' fiori mescolati fra le verdi frondi la fa ridente...

[3] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 156.14, pag. 212: Amor, Senno, Valor, Pietate et Doglia / facean piangendo un più dolce concento / d'ogni altro che nel mondo udir si soglia; / ed era il cielo a l'armonia sì intento / che non se vedea in ramo mover foglia, / tanta dolcezza avea pien l'aere e 'l vento.

3.1 Condizione di pace.

[1] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), cap. 18, pag. 256.2: e che per lo paso lo quale avemo facto de sì grande amaritudine in dolceça, çoè de guera e descordia in paxe e concordia...

[2] Marchionne, Cronaca fior., 1378-85, Rubr. 22, pag. 12.9: e molti furono e assai e adornarono la città, e molti per le gravezze delle guerre, e chi per isdegno di vedere Cesare signore, che non erano di sua parte, si partirono di Roma, e alla dolcezza di Firenze ristettono ad abitare...

3.2 Disposizione benigna, amorevolezza; assenza di severità e durezza (in atti e comportamenti); moderazione.

[1] Jacopo Cavalcanti, a. 1287 (fior.), 1.10, pag. 235: Ché 'n forza tutta se' di crudeltate, / e tua dolcezza non credo che i vaglia, / ch'i' veggio ch'è sbandita umilitate, / e di tue pene poco le ne caglia...

[2] Brunetto Latini, Pro Ligario, a. 1294 (fior.), pag. 173.13: O maravigliosa dolcezza piena di tutta pietade, degna d' essere lodata, predicata, e d' esser messa in iscritta di perpetuale memoria!

[3] Cronica fior., XIII ex., pag. 106.11: Il nobile huomo Guiglielmo re di Cicilia, non solamente lo ricevette come papa, c'avea guerra co llui, ma sì co' fa buono filgluolo al buono patre, co molta dolceçça e bonaritade...

[4] Bart. da San Concordio, 1302/08 (pis.>fior.), dist. 40 proemio, pag. 561.28: La nona, che 'l signore dee gastigare con dolcezza.

[5] Parafr. pav. del Neminem laedi, 1342, cap. 15, pag. 76.1: «Lo fruito del spirito si è caritae, çoè amor santo de De' e del proximo, gouço in Spirito Santo, paxe de consciencia, paciencia, benignitae, bontae con dolceçça, fé vraxa con legheltae, mansuetudin, longanimitae, modestia, continencia, castitae».

[6] Deca prima di Tito Livio, XIV pm. (fior.), L. 2, cap. 42, vol. 1, pag. 188.4: La dolcezza della legge de' campi era fitta negli animi del popolo senza confortamento d'altrui...

[7] Ristoro Canigiani, 1363 (fior.), cap. 2.45, pag. 20: Po' de' amare la sua patria, dove / Creato fu e con tante fatiche / Nutrito con dolcezza più ch' altrove.

- [Con rif. alla bontà e all'indulgenza di Cristo, della Vergine Maria].

[8] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 161.6: Madonna sapientissima, tu ci ài prevenuti in benedizione di dolcezza: imperciò che quello que tu ài detto a· nnoi, noi lo dovavamo inprima dire a te.

[9] Bonvesin, Volgari, XIII tu.d. (mil.), De scriptura rubra, 105, pag. 136: Crist era tant bellissimo e de sí grand dolceza / Ke mai no naqu' de dona ki foss de tal belleza, / Sí dolz e sí benegno...

[10] Poes. an. bergam., XIII ex., 63, pag. 68: La cinquina zaschun intenza: / quaranta dì in gran beleza / plusor fiada con dolzeza / ay so amis' / sì se demostrà molt de vis / quel ch'è senior dol Paravis, / volse tornar in so pais / al Padr'in gloria...

[11] Giovanni Campulu, 1302/37 (mess.), L. 3, cap. 22, pag. 107.3: Petru sì parla a sanctu Gregori e diche: «Bene pare de quanta dulchicza Deu omnipotente è inver li amichi soy, quandu pir loru fa tanti miraculi».

- Eccessiva pietà.

[12] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 10, pag. 79.10: Che come veggiamo nella cura corporale, che molti infermi o per troppa negligenza, o per dolcezza di medico, che condiscende oltre il dovere, o per troppa asprezza periscono...

3.3 Sentimento di affetto, tenerezza.

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 3, cap. 27, pag. 286.17: ma tu da l'angignio e da la suttilità tua, sempre ti briga d'acquistare amici fedeli et leali, e lor ti studia sì di guardare e di salvare, che tu per ragione possi essere usitato, et rallegrarti de la dolcezza e dell'aiuto degli amici.

[2] Dante, Commedia, a. 1321, Inf. 26.94, vol. 1, pag. 446: «Quando / mi diparti' da Circe, che sottrasse / me più d'un anno là presso a Gaeta, / prima che sì Enëa la nomasse, / né dolcezza di figlio, né la pieta / del vecchio padre, né 'l debito amore / lo qual dovea Penelopè far lieta, / vincer potero dentro a me l'ardore / ch'i' ebbi a divenir del mondo esperto / e de li vizi umani e del valore...

3.4 [Detto delle parole, dello sguardo:] delicatezza, tenerezza (che commuove o conforta).

[1] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 2, cap. 49, pag. 161.3: Et coloro, odendo, rallegrarsi d' allegreza grande, et mossi tutti di dolcezza di parole, e toccati dentro di dolore di cuore...

[2] Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), Liber cons., cap. 47: Quelli odendo queste cose rallegròsi forteme(n)te, li quali etia(n)dio, mocti dala dolcesa dele paraule di mado(n)na Prude(n)tia (et) toccati dal dolore del cuore dentro...

[3] Enselmino da Montebelluna, XIV pm. (trevis.), 495, pag. 33: Quando parlava a lor chon tal dolzeza, / de pur algun de mi pietate avea / vedendome sì plena de grameza?

[4] Maramauro, Exp. Inf., 1369-73 (napol.>pad.-ven.), cap. 1, pag. 101.10: D. continuando ancora [a] V., volendolo lenire cum dolceza de parole dandoli lode, li dice como esso è il so magestro...

[5] Petrarca, Canzoniere, a. 1374, 330.11, pag. 409: Taciti sfavillando oltra lor modo, / dicean: «O lumi amici che gran tempo / con tal dolcezza feste di noi specchi, / il ciel n'aspetta: a voi parrà per tempo...

3.5 Attenzione, cautela nel compiere un atto o un gesto (anche in modo furtivo); delicatezza.

[1] Anonimo Genovese (ed. Cocito), a. 1311, 14.517, pag. 171: Perigolo grande è l'atrui prender, / che mâ se sor e tardi render: / l'atru' se prende con dozeza...

[2] Nicolò de' Rossi, Rime, XIV pi.di. (tosc.-ven.), son. 291.13, pag. 189: Alor le presi strette fra mei denti / cum tanta di dolçeçça che sveglay, / che de me fie conforto senpre may.

[3] <Cavalca, Disc. Spir., a. 1342 (pis.)>, cap. 3, pag. 30.17: È anche questo vizio della vanagloria assomigliato all' olio, perciocchè pare, che dolcemenue unga i cuori da principio, e entri con dolcezza.

4 [Chim.] Scarsità di sostanze saline (in acque, liquidi organici o anche suoli).

[1] Tesoro volg., XIII ex. (fior.), L. 3, cap. 3, pag. 31.4: Onde li quattro vi entrano sì rapinosamente, che le loro acque mantegnono dolcezza ben venti leghe, anzi che si mescolino con acque di mare.

[2] Belcalzer (ed. Ghinassi), 1299/1309 (mant.), pag. 165.26: Melanconia altra è natural e altra no natural. La natural è freda e secha, la quala fi il sangue, sì com' la feza s'inçenera il vin; la soa sustancia è sapida e terrestra, et è lo so savor d'intre dolceça e ponticità.

[3] Palladio volg., XIV pm. (tosc.), L. 1, cap. 5, pag. 10.16: E non è da studiare nel colore, ma nella grassezza, e dolcezza della terra.

[4] Metaura volg., XIV m. (fior.), L. 2, cap. 26, ch., pag. 282.30: e non asegnano ragione perché della terra dolce esce il sudore salso, e perché la dolcezza ch'è ne la terra si disfae nel suo sudore, e che è quello che ssi mescola col sudore che 'l fa salso, come noi veggiamo che coll'acqua colata per la cennere alcuna cosa si mescola che la fa amara e falla perdere la sua dolcezza.

[u.r. 19.04.2010]