ESORDIO s.m.

0.1 esordi, esordia, esordio, essordia, essordio, essordj, exordii, exordio, osordi, osordio.

0.2 Lat. exordium (DELI 2 s.v. esordire).

0.3 Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.): 1.

0.4 In testi tosc.: Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.); Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.).

In testi sett.: Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.).

0.7 1 [Ret.] Parte iniziale dell'orazione o dell'epistola (oggetto di codificazione e di regole retoriche). 1.1 Parte iniziale (di un poema o componimento poetico), proemio, prologo; parte introduttiva (di una trattazione o discorso). 1.2 Estens. Inizio, origine, principio di qsa.

0.8 Milena Piermaria 20.11.2006.

1 [Ret.] Parte iniziale dell'orazione o dell'epistola (oggetto di codificazione e di regole retoriche).

[1] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 151.12: Et per questo divisamento conviene che lle parti della pistola si divisino da queste della diceria che Tullio à detto che sono sei, ciò sono: exordio, narrazione, partigione, confermamento, riprensione e conclusione.

[2] Gl Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 159.5: Exordio è un detto el quale acquista convenevolemente l'animo dell'uditore all'altre parole che sono a dire...

[3] Brunetto Latini, Rettorica, c. 1260-61 (fior.), pag. 193.4: Et perciò che 'l conto à trattato inn adietro di due maniere exordii, cioè di principio e d'insinuazione, et àe divisato ciò che ssi conviene fare e dire nel principio per fare l'uditore benivolo, docile et intento, sì dirà lo 'nsegnamento della insinuazione in questo modo...

[4] Andrea da Grosseto (ed. Selmi), 1268 (tosc.), L. 1, cap. 7, pag. 37.11: per alcuna lettera che tu mandassi, imprima de' ponere la salutazione, poi l'esordio cioè alcuna similitudine, e poi la narrazione cioè che quel tu manderai a dire...

[5] Gl Trattati di Albertano volg., a. 1287-88 (pis.), De doctrina, cap. 6: Se verame(n)te di pistule tracterai, primame(n)te pone la salute, in del s(e)c(on)do luogo l'exordio, cioè lo inconi(n)ciame(n)to dipo la salute, terso lo dicto, quarto lo dima(n)do, qui(n)to la co(n)clusione.

[6] Giovanni da Vignano, XIII/XIV (bologn.>ven.), Intr. cap. 2, pag. 232.6: Nota donqua, tu chi vo' essere arrengatore, che sex sono le parte de l'arengare, avegna che posono essere menno alcuna fiata in certi caxi, sì como nu' mostraremo per ordene plù inançe. In la prima parte con alquanti colori d'exordio se di' reportar salu'.

[7] Comm. Rim. Am. (B), a. 1313 (fior.), ch. 100, pag. 862.20: Qui s'incomincia, fatti alcuni preambuli in modo d'esordio, i rimedii al delicato animo.

[8] Colori rettorici (ed. Scolari), 1329/45 (fior.), pag. 244.14: più che dottrina úsaro loro rettorica secondo le dette quatro generali divisioni. La prima è esordio, la seconda è narrazione, la terza è petizione, la quarta e ultima è conclusione.

- [Per analogia:] invocazione.

[9] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 33, 22-39, pag. 734, col. 1.2: Or questi. Fatto san Bernardo soa persuasione orando, qui comença a tocare alcuno exordio, e dixe 'questi', çoè D.. Che dall'infima. Çoè dal piú basso logo che sia...

1.1 Parte iniziale (di un poema o componimento poetico), proemio, prologo; parte introduttiva (di una trattazione o discorso).

[1] Jacopo della Lana, Par., 1324-28 (bologn.), c. 17, 13-30, pag. 384, col. 1.8: Perché la voglia. Qui fa sua petitione dopo 'l so exordio e narratione.

[2] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 1, vol. 1, pag. 4.21: E perché l'esordio nostro si cominci molto di lungi, in raccontando in brieve altre antiche storie...

[3] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 1, cap. 29, vol. 1, pag. 47.15: E avemo fatto sì lungo esordio perché ci era di necessità per mostrare come l'origine de' Romani...

[4] Dom. Scolari, c. 1360 (perug.), 162, pag. 14: Spira, singnor, le cristian precordia / e spira el tuo vicaro o tu 'l chastiga / che vengna al facto e lascie star gli esordia.

[5] Francesco da Buti, Inf., 1385/95 (pis.), c. 5, 88-108, pag. 166.36: Dice adunque prima nello esordio: O animal grazioso e benigno.

1.1.1 Estens. Parole iniziali, principio di discorso o ragionamento.

[1] Dante, Commedia, a. 1321, Purg. 16.19, vol. 2, pag. 263: Pur 'Agnus Dei' eran le loro essordia; / una parola in tutte era e un modo, / sì che parea tra esse ogne concordia.

[2] Fazio degli Uberti, Rime varie, a. 1367 (tosc.), 8 [ira].6, pag. 50: Tutta me squarcio com'i' fossi stregola; / menacce e grida son le mi' esordia; / dov'io albergo non trova concordia / padre con figlio, quando son in fregola.

- Argomento, trattazione; parole.

[3] Fazio degli Uberti, Dittamondo, c. 1345-67 (tosc.), L. 2, cap. 13.85, pag. 126: Seguita ora, ne le mie esordia, / Valentino, che, quanto a lui bisogna, / ben seppe menar guerra e far concordia.

1.2 Estens. Inizio, origine, principio di qsa.

[1] Jacopo della Lana, Inf., 1324-28 (bologn.), c. 3, 70-81, pag. 97, col. 2.5: Un gran fiume ... lo quale ello appellòe Acchironte ... Per allegoría signiffica delettatione carnale, la quale si è principio de tuti i vicii; sí che convenevole fo a metterla in principio de l'Inf. a mostrar che essa è commenzamento et exordio a tuti vicii.

[2] Jacopo della Lana, Purg., 1324-28 (bologn.), c. 17, 133-139, pag. 348, col. 1.7: Sí che qui' amori e apetiti che versano circa 'l proximo inordenatamente, sono odii, e hano so exordio da l'animo nostro per libertà d'albitrio...

[3] Ottimo, Purg., a. 1334 (fior.), c. 29, pag. 522.17: Scrisse li V libri della Bibbia, il Genesi, della generazione del mondo, e dell'essordio della umana generazione, e divisione della terra, e confusione de'linguagi...

[4] Valerio Massimo, prima red., a. 1338 (fior.), L. 6, cap. 3, pag. 422.13: Non è maraveglia se questo fu principio et esordio di questa giusta vendetta.

1.2.1 Progetto, disegno nella fase iniziale.

[1] Giovanni Villani (ed. Porta), a. 1348 (fior.), L. 10, cap. 316, vol. 2, pag. 484.26: In questo mezzo il duca Lupoldro d'Osteric, il quale trattava co· re Ruberto, e con quello di Francia, e ancora co' Fiorentini, e quello accordo dissimulava per essere egli signore in Italia, sì si morì a dì XXVII di febbraio MCCCXXV, e dissesi che fue avelenato; per la qual morte tutto quello esordio e accordo rimase sospeso e anullato.

[u.r. 03.10.2019]